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13:25 mercoledì 5 novembre 2025
Lo Studio Ghibli ha intimato a OpenAI di smetterla di usare i suoi film per addestrare Sora 2 a crearne delle brutte copie Assieme ad altre aziende dell'intrattenimento giapponese, lo Studio ha inviato una lettera a OpenAI in cui accusa quest'ultima di violare il diritto d'autore.
Nel suo discorso dopo la vittoria alle elezioni, il neosindaco di New York Zohran Mamdani ha sfidato Donald Trump Nelle prime dichiarazioni pubbliche e social, il neosindaco ha anche ribadito la promessa di ridisegnare NY a misura di migranti e lavoratori.
Ogni volta che va a New York, Karl Ove Knausgård ha un carissimo amico che gli fa da cicerone: Jeremy Strong E viceversa: tutte le volte che l'attore si trova a passare da Copenaghen, passa la serata assieme allo scrittore.
È uscito il trailer di Blossoms, la prima serie tv di Wong Kar-Wai che arriva dopo dodici anni di silenzio del regista Negli Usa la serie uscirà il 24 novembre su Criterion Channel, in Italia sappiamo che verrà distribuita su Mubi ma una data ufficiale ancora non c'è.
È morta Diane Ladd, attrice da Oscar, mamma di Laura Dern e unica, vera protagonista femminile di Martin Scorsese Candidata tre volte all'Oscar, una volta per Alice non abita più qui, le altre due volte per film in cui recitava accanto alla figlia.
L’attore e regista Jesse Eisenberg ha detto che donerà un rene a un estraneo perché gli va e perché è giusto farlo Non c'è neanche da pensarci, ha detto, spiegando che a dicembre si sottoporrà all'intervento.
A Parigi c’è una mensa per aiutare gli studenti che hanno pochi soldi e pochi amici Si chiama La Cop1ne e propone esclusivamente cucina vegetariana, un menù costa 3 euro.
Il Premier australiano è stato accusato di antisemitismo per aver indossato una maglietta dei Joy Division Una deputata conservatrice l’ha attaccato sostenendo che l’iconica t-shirt con la copertina di Unknown Pleasures sia un simbolo antisemita.

L’ultimo leak che ha bloccato il Guardian in Cina

22 Gennaio 2014

Com’è tristemente noto, le autorità cinesi non hanno un particolare feeling con le rivelazioni che concernono le loro ricchezze. Nel 2012 il New York Times e Bloomberg diedero spazio a una serie di inchieste che mettevano in luce gli asset dei leader cinesi (tra gli altri, anche quelli di Xi Jinping e Wen Jiabao). L’anno scorso David Barboza, reporter del Nyt, ha anche ottenuto il premio Pulitzer per la sua esposizione della corruzione delle alte sfere del governo cinese. Da allora queste testate si sono viste bloccare l’accesso ai loro siti in Cina, e non hanno potuto ottenere visti per impiegare nuovi giornalisti nel Dragone.

Oggi la stessa sorte tocca al sito del Guardian. Il giornale britannico ieri ha pubblicato una storia basata su leak raccolti in due anni dall’International Consortium of Investigative Journalists – un gruppo di 160 giornalisti che si definisce «the world’s best cross-border watchdog» – che attesta il ricorso a società offshore e paradisi fiscali da parte di una dozzina di famigliari di alti funzionari del PCC. Tra gli altri, nel report sono stati citati anche il cognato del Presidente Xi Jinping e il genere dell’ex premier Wen Jiabao. La fonte delle rivelazioni sarebbero due società operanti nelle Isole Vergini britanniche, che sostengono che più di 21.000 clienti cinesi e di Hong Kong avrebbero protetto le loro ricchezze spostandole ai Caraibi.

Per tutta risposta, appunto, le autorità cinesi hanno sospeso gli accessi al sito del quotidiano londinese dalla Cina, che attualmente non è raggiungibile – se non tramite Vpn. La stessa sorte è toccata al sito dell’Icij e al giornale spagnolo El Pais, un altro media che aveva riportato la notizia.
 

Nella foto: l’ex premier cinese Wen Jiabao.

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