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06:26 martedì 10 giugno 2025
Calenda è andato al seggio per votare al referendum ma lo hanno mandato via perché aveva la tessera elettorale “esaurita” È corso a farsene fare una nuova e poi è tornato di fretta al seggio, dove infine è riuscito a votare.
La cosa più vandalizzata nelle proteste di Los Angeles sono i robotaxi Più delle banche, dei McDonald’s, dei negozi di lusso e di fast fashion.
Nel mondo dell’arte ci si chiede perché le opere di Adrien Brody vengano esposte nonostante siano veramente brutte Piacciono solo ai galleristi, a quanto pare. E a un collezionista che ne ha acquistata una per quasi mezzo milione di dollari.
Anche Khaby Lame è finito in mezzo ai raid anti immigrazione negli Stati Uniti Per tutto il fine settimana ci sono stati voci di un suo arresto e detenzione. Poi si è scoperto che in realtà aveva il visto scaduto da un pezzo.
Nove donne hanno accusato Jared Leto di molestie sessuali e molte altre si stanno facendo avanti Tutto è partito da un'inchiesta di Air Mail. Alcune delle presunte vittime erano addirittura minorenni, all'epoca dei fatti.
Dua Lipa non poteva scegliere una canzone migliore di “A far l’amore comincia tu” per il suo concerto a Milano In ogni città in cui fa tappa con il suo tour, sceglie un classico del pop locale da cantare. Per l'Italia ha deciso di omaggiare Raffaella Carrà.
Il corriere della droga preferito da Pablo Escobar ha fatto un podcast In Cocaine Air Tirso “TJ” Dominguez racconta com'è lavorare per il più famoso signore della droga della storia. Esce il 23 luglio su tutte le piattaforme.
A Hong Kong c’è un musical in cui Trump e Zelensky si massacrano a colpi di assoli Lo spettacolo Trump, The Twins President, ovviamente sold out, traspone in musica anche il litigio tra i due nello Studio Ovale.

In Cina sono comparse delle boutique chiamate Plada e Loius Vuitton

10 Settembre 2018

Non solo prodotti tarocchi, ma vere e proprie fake boutique. Nel quartiere commerciale di Renhuai, in Cina, sono comparsi dei falsi negozi di lusso che imitano gli originali. Le insegne hanno lo stesso font dei veri marchi ma presentano evidenti errori di spelling: Loius Vuitton e Plada.

Anche all’interno, in realtà, chi ha un minimo di conoscenza della moda saprebbe immediatamente riconoscere grosse differenze con le boutique originali: dalle divise dei venditori alle campagne pubblicitarie appese ai muri e in vetrina, fino ai prodotti venduti, non perfettamente coincidenti con le collezioni sul mercato in quel momento. Ma, come sottolinea Design Taxi, queste fake boutique sono sorte in quartieri i cui frequentatori non hanno abbastanza esposizione ai brand originali per poter notare errori e differenze.

In fase processuale, lo spelling sbagliato non serve a nulla: appena i negozi vengono individuati dai marchi che imitano, infatti, cercano di scomparire il prima possibile. L’ha raccontato a Inkstone una fonte di Louis Vuitton, che non appena ha scoperto la falsa boutique ha minacciato di far causa al proprietario. Il negozio è scomparso dopo due giorni.

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