Le storie, le interviste, i personaggi del nuovo numero di Rivista Studio.
Due scienziati hanno scritto un libro di ricette
The New Pie è un libro di cucina scritto da due scienziati con la passione dei dolci. Come hanno raccontato Paul Arguin e Chris Taylor a Quartzy, l’idea di scriverlo è nata dall’insoddisfazione per i comuni libri di cucina e il loro linguaggio criptico e vago, più utile a realizzare un incantesimo che un prodotto culinario. «Quanto basta», «mescolare fino a ottenere un composto denso»: ma quanto denso, esattamente? Istruzioni del genere hanno sempre innervosito Paul Arguin e suo marito Chris Taylor, che hanno così deciso di scrivere il loro libro di ricette, basato su temperature esatte e indicazioni precise.

I due scienziati lavorano entrambi presso il Centers for Disease Control di Atlanta (dove spesso portano torte da far assaggiare ai colleghi): Arguin è uno specialista della malaria e Taylor lavora sull’Alzheimer. Negli ultimi anni, però, sono diventati famosi come pasticceri: grazie alle loro creative combinazioni di sapori creativi e ai sofisticati tocchi artistici, insieme hanno vinto quasi tutti i premi del circuito di gare di pasticceri amatoriali, compresi i Campionati Nazionali delle torte del 2017. Nel loro primo libro di ricette, The New Pie, i pasticceri accompagnano il lettore passo per passo verso la realizzazione delle loro torte, svelando tutti i segreti delle loro inedite combinazioni di sapori. Taylor e Arguin non hanno soltanto creato una miriade di nuovi classici, ma li hanno anche resi facili da realizzare, grazie alla precisione scientifica delle loro ricette.

Come funziona Jigsaw, la divisione (poco conosciuta) di Google che sta cercando di mettere la potenza di calcolo digitale del motore di ricerca al servizio della democrazia, contro disinformazione, manipolazioni elettorali, radicalizzazioni e abusi.

Reportage dalla "capitale del sud" dell'Ucraina, città in cui la guerra ha imposto un dibattito difficile e conflittuale sul passato del Paese, tra il desiderio di liberarsi dai segni dell'imperialismo russo e la paura di abbandonare così una parte della propria storia.