Cultura | Architettura

Forgotten Architecture e l’architettura da ricordare

L'archivio collettivo di progetti architettonici del Novecento dimenticati o lasciati nell’ombra, nato su Facebook e cresciuto su Instagram, è diventato un libro pubblicato da Nero Editions.

di Studio

Dante Bini, Villa Antonioni Vitti, Costa Paradiso, 1968. Courtesy Giulia Ricci.

Il 28 maggio 2019, su Facebook, nasce un gruppo pubblico che si chiama Forgotten Architecture: a crearlo è Bianca Felicori, ricercatrice e autrice di architettura, con lo scopo di condividere immagini e storie di progetti architettonici del Novecento dimenticati o lasciati nell’ombra. Nelle informazioni del gruppo si legge: «Forgotten Architecture è un’esperienza di gruppo virtuale nata su Facebook. L’idea è semplice: recuperare progetti di architetti poco noti, sconosciuti, opere lasciate nell’ombra dei maestri, approfondire “figure minori”, unire le diverse formazioni didattiche in Storia dell’Architettura per integrare il proprio percorso universitario. È un’esperienza collettiva che scavalca l’argomento puramente architettonico, è un mondo virtuale popolato da più di 27mila persone, provenienti da ambiti professionali diversi». Il progetto prende forma anche anche su Instagram, dove è seguito da più di 26mila persone.

Tre anni dopo la sua nascita, il progetto si è concretizzato nel libro Forgotten Architecture. Prodotto da NERO e Prima O Mai, il volume è il risultato di anni di ricerca e raccolta di materiale fotografico, documenti e disegni da studi professionali, archivi privati e istituzioni. Nelle sue pagine vengono pubblicati in esclusiva alcuni progetti dimenticati di architetti famosi, come la casa di Arnaldo Pomodoro disegnata da Ettore Sottsass Jr., recentemente fotografata da Bianca Felicori con Fabrizio Vatieri e Nicola Nunziata. La struttura del libro si impegna a mantenere i caratteri di esperienza collettiva, dinamica e orizzontale nata sui social. Oltre a coinvolgere una serie di fotografi professionisti come Giovanna Silva, Luca Caizzi, Federico Torra, Roberto Conte, Stefano Perego e grandi studi e archivi di architettura e design come Gaetano Pesce, Fornasetti, Nanda Vigo, Vitra, comprende capitoli scritti da autori e partecipanti al gruppo Facebook: Aurora Riviezzo, Carlotta Franco e Debora Tintis, Eugenio Cosentino e Luca Marullo (Parasite 2.0), Giulia Matteagi, Davide Coppo, Luca Cei e Giorgio Scanelli (HPO), Giulia Ricci, PLSTCT (Gabriele Leo e Grazia Mappa).

Tomaso Buzzi, La Scarzuola, Montegabbione (TN), 1958-78 © Bianca Felicori
Ken Isaacs, Beach Matrix, Westport, Connecticut, USA,1967. Crediti immagine: Kenneth Dale Isaacs Papers. Courtesy of Cranbrook Archives, Cranbrook Center for Collections and Research
3. Torsten Johansson, Tivolaj Art Playground, Copenaghen, Danimarca, 1958. Crediti immagine: Jesper Johansson
Aldo Favini, Stazione di servizio Aquila, Sesto San Giovanni, Italia, 1949. Crediti immagine: Archivio Favini

 

Ettore Sottsass Jr., Casa per Arnaldo Pomodoro, Milano, 1966-1968. Crediti immagine: Nicola Nunziata e Fabrizio Vatieri 
5. Vittorio Giorgini, Casa Saldarini, Piombino (LI),1961-62. Crediti immagine: Archivio Vittorio Giorgini

La parte centrale del libro è dedicata alle categorie architettoniche pubblicate con maggiore frequenza sul gruppo. L’architettura effimera, intesa come tutta quella architettura con un breve ciclo biologico, spesso disegnata per grandi eventi (padiglioni, installazioni, allestimenti); l’architettura animale e per gli animali, ovvero l’architettura biomimetica e quella progettata per ospitare gli animali; i playgrounds, campi da gioco all’aperto, pubblici o privati, disegnati da architetti e artisti; tempo libero, una serie di progetti realizzati per il tempo libero, dai villaggi per le vacanze ai club notturni; on the road, le stazioni di servizio e gli edifici realizzati per i viaggiatori su strada; architettura cimiteriale, sui cimiteri; architettura religiosa, sulle chiese; facade, che è un capitolo dedicato ai progetti in cui l’elemento caratterizzante è il disegno del prospetto; arch&video, sull’architettura che compare nei video musicali degli artisti rap e trap italiani; houses, un grande classico, sull’architettura residenziale, dalla villa del grande architetto alle soluzioni radicali e visionarie; infine famous forgotten, un capitolo dedicato al grande Dante Bini, l’architetto noto per avere inventato il sistema costruttivo Binishell, per decenni lasciato nell’ombra dalla critica e dalla Storia dell’Architettura. In conclusione del libro, i saggi critici di Franco Raggi, Nina Bassoli, Azzurra Muzzonigro, Nicolò Ornaghi e Cino Zucchi riflettono a posteriori sul fenomeno Forgotten Architecture come esperienza collettiva. Il libro verrà presentato oggi alle 18:30 in Triennale.

Liberato, NOVE MAGGIO, 2017. Regia: Francesco Lettieri. Architettura: Aldo Loris Rossi, Complesso residenziale di Piazza Grande, Napoli, 1979-89
Mario Bacciocchi, Chiesa di Santa Barbara, San Donato Milanese (MI), 1954. Crediti immagine: Stefano Perego photography
HOFLAB, Ampliamento del Cimitero di Pila (PG), 2000. Crediti immagine: HOFLAB