Il risarcimento per il loro smarrimento è quindi lo stesso di quello per una valigia, dice una sentenza della Corte di giustizia dell'Unione Europea.
Le nazionali che i jihadisti tifano ai Mondiali


A Vocativ hanno analizzato le preferenze calcistiche espresse dai sostenitori di Al-Qaeda, Hamas ed Hezbollah attraverso i loro profili Facebook e, dai dati raccolti, sono stati creati dei grafici interattivi che mostrano le nazionali predilette all’interno di ognuno dei tre gruppi.

Nel movimento di Al-Qaeda la nazionale che riscuote più successo è l’Algeria, il che dimostra come anche i jihadisti siano prima di tutto legati al loro territorio: il gruppo, infatti, è attivo specialmente in Medio Oriente e Nord Africa. Potrebbe sorprendere, invece, la classificazione dell’Italia al secondo posto. Anche se in realtà, un recente sondaggio ha scoperto che la nostra squadra è molto popolare in quelle zone (in particolare è quella più seguita in paesi come Qatar ed Emirati Arabi). Ci si sarebbe potuti aspettare che il Ghana, che dovrà affrontare gli Usa nella sua prima partita al Mondiale, venisse seguito proprio in quanto primo avversario del più grande nemico di Al-Qaeda, ossia l’America. Invece si posiziona solo all’undicesimo posto.

Tra le squadre dichiaratamente supportate da Hezbollah su Facebook spopola il Brasile, e anche in questo caso la motivazione esula dal senso di appartenenza a un gruppo jihadista: il team è semplicemente il più apprezzato in tutto il Medio Oriente. Nonostante le palesi divergenze tra Al-Qaeda ed Hezbollah (il primo è a maggioranza sunnita, il secondo è sciita), e fatta eccezione per il Brasile, le preferenze dei due sono abbastanza simili.

Tra i sostenitori di Hamas torna al primo posto l’Algeria. Incredibile a dirsi, tuttavia, su Facebook non è stato identificato nemmeno un fan dell’Iran.

Se è vero che tra i giovani esiste un'epidemia di solitudine, una delle spiegazioni possibili è la diffusione della cringe culture, filosofia fondata su una sola e unica regola: evitare a tutti i costi il rischio di risultare imbarazzanti.