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16:21 mercoledì 30 aprile 2025
Tutti i media hanno ripreso un articolo di Reuters sulla vibrazione atmosferica indotta, che però non c’entra niente con il blackout iberico (e forse non esiste) E infatti Reuters quell'articolo è stata costretta a cancellarlo.
La chiusura della più famosa sauna di Bruxelles è un grosso problema per la diplomazia internazionale A Bruxelles tutti amano la sauna nella sede della rappresentanza permanente della Finlandia. Che ora però resterà chiusa almeno un anno.
C’è un cardinale che potrebbe non partecipare al conclave perché non si riesce a capire quando è nato Philippe Nakellentuba Ouédraogo, arcivescovo emerito di Ouagadougou, capitale del Burkina Faso, ha 80 anni o 79? Nessuno riesce a trovare la risposta.
La Corte europea ha vietato ai super ricchi di comprarsi la cittadinanza maltese Per la sorpresa di nessuno, si è scoperto che vendere "passaporti d'oro" non è legale.
Una nuova casa editrice indipendente pubblicherà soltanto libri scritti da maschi Tratterà temi come paternità, mascolinità, sesso, relazioni e «il modo in cui si affronta il XXI secolo da uomini».
Nella classifica dei peggiori blackout della storia, quello in Spagna e Portogallo si piazza piuttosto in basso Nonostante abbia interessato 58 milioni di persone, ce ne sono stati altri molto peggiori.
Microsoft ha annunciato che dal 5 maggio Skype “chiude” definitivamente L'app non sarà più disponibile, chi ancora si ricorda le credenziali potrà usarle per accedere a Teams.
Alexander Payne sarà il presidente della giuria alla prossima Mostra del cinema di Venezia Il regista torna sul Lido dopo un'assenza di otto anni: l'ultima volta ci era stato per presentare il suo film Downsizing.

Le major di Hollywood avevano proposto un accordo a Megaupload?

27 Marzo 2012

Il fondatore di Megaupload, Kim Dotcom

Nuove rivelazioni sul caso Kim Schmitz, imprenditore tedesco noto come Kim Dotcom e per aver fondato Megaupload-Megavideo. Secondo delle mail private che lo stesso Dotcom avrebbe passato al sito Torrent Freak, infatti, poche settimane prima che l’FBI lo arrestasse in Nuova Zelanda, alcuni colossi del settore intrattenimento come Disney, Warner Bros. e Fox avevano proposto a Megaupload alcuni accordi commerciali, soprattutto per la vendita di pubblicità.

L’accordo tra Dotcom e le major del settore, spiega il blog Beta Beat, non sarebbe andato in porto poiché quest’ultime temevano che «alcuni punti dei termini d’utilizzo [di Megaupload, Nda] avrebbero «potuto compromettere i diritti che abbiamo sui nostri contenuti», come scrisse un consulente legale della Disney al bizzarro magnate del web.

Si tratta solo dell’ultimo colpo della strategia difensiva di Dotcom, che a fine febbraio è stato rilasciato sotto cauzione. Pochi giorni fa aveva detto che molti dipendenti del Dipartimento di Giustizia e molti congressisti Usa erano utenti Megaupload, e continua la sua battaglia affinché almeno gli utenti che pagavano per i servizi Premium del sito possano riavere i propri dati indietro, e tornare a usarli.

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