Cosa abbiamo letto ad aprile in redazione.
Lanthimos ha raccontato di essere andato a casa di Alasdair Gray per convincerlo a lasciargli adattare Poor Things
Ormai tutti sanno che la storia di Poor Things è tratta da un romanzo degli anni Novanta (1992 per la precisione) con lo stesso titolo. Come scrivevamo qui, uno dei meriti del film è stato proprio far riscoprire al grande pubblico uno dei romanzi più strani, divertenti e sperimentali degli ultimi trent’anni e anche il suo eccentrico autore, lo scrittore e artista scozzese Alasdair Gray, conosciuto soprattutto per i quattro tomi di Lanark, scritti nell’arco di trent’anni e pubblicati nel 1981, che già mescolavano realismo e fantasia, incrociando letteratura di genere e satira sociale-culturale-politica. Nato a Glasgow nel 1935, Gray è morto nel 2019 a 85 anni.
Ora, in occasione dell’uscita in streaming del film in alcuni Paesi (da noi non si sa ancora quando arriverà), Literary Hub ha ricondiviso un’intervista in cui Emma Stone dice che lei e Lanthimos avevano iniziato a parlare del film già nel 2017, mentre il regista parla della prima volta che ha letto il romanzo («mi ha molto stupito che nessuno avesse mai pensato di adattarlo», dice) e di quando andò a casa di Gray per assicurarsi i diritti, scoprendo che anche lo scrittore scozzese era un suo fan: avendo visto Dogtooth Gray ha acconsentito senza alcun indugio. Uscito nel 2009, Kynodontas (questo il titolo originale) presenta qualche punto in comune con l’inizio di Povere creature: nel film, senza dubbio molto più disturbante e inquietante della rassicurante favola con Emma Stone, i genitori tengono i figli totalmente all’oscuro della realtà e del mondo esterno. Il loro destino, però, sarà molto molto diverso da quello di Bella Baxter.

La band hip hop irlandese viene da anni di provocazioni ed esagerazioni alle quali nessuno aveva fatto troppo caso, fin qui. Ma è bastata una frase su Gaza, Israele e Stati Uniti al Coachella per farli diventare nemici pubblici numero 1.

Ancora più dei suoi romanzi precedenti, Vanishing World , appena uscito per Edizioni E/O, sembra scritto da una macchina senza sentimenti che ci mostra tutte le variabili possibili e immaginabili della stupidità umana.