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Secondo Elon Musk la realtà è un videogioco alieno

03 Giugno 2016

L’uomo di Tesla e SpaceX Elon Musk non è nuovo a dichiarazioni, teorizzazioni e annunci sopra le righe: da anni sostiene che i tempi sono maturi per dare il via alla colonizzazione umana di Marte. Alla Code Conference organizzata da Re/code a Rancho Palos Verdes (California) in questi giorni, Musk ha ribadito questa prospettiva, aggiungendo però altre riflessioni che gli sono valse titoli sui principali media internazionali:l’imprenditore sudafricano-americano ha ipotizzato che quella che chiamiamo realtà è quasi sicuramente una simulazione simile a un videogioco progettata da una qualche avanzatissima civiltà aliena.

L’argomento portato da Musk ha a che fare con lo sviluppo dei nostri videogiochi: se quarant’anni fa l’intrattenimento videoludico significava titoli come Pong e Space Invaders, oggi abbiamo Uncharted 4 e una grafica in tre dimensioni fotorealistica. Ed è possibile, per non dire ipotizzabile, che nel futuro lo sviluppo di tecnologie come quelle della realtà aumentata e della realtà virtuale contribuisca ad assottigliare lo scarto tra ciò che è “vero” e ciò che è artificiale.

US-IT-GEAR

«Se supponiamo un qualche grado di miglioramento, allora i giochi diventeranno indistinguibili dalla realtà. Immaginiamo di trovarci fra diecimila anni, il che è nulla sulla scala evolutiva…», ha detto Musk al pubblico dell’incontro aggiungendo: «Dato che chiaramente ci troviamo su una traiettoria che ci porta ad avere videogame indistinguibili dalla realtà, la conseguenza sembra essere che la probabilità di trovarci noi stessi in una realtà “originale” è di una su miliardi».

La prospettiva di un mondo sviluppatosi in un software alieno andrebbe però accolta con favore, secondo Musk, dato che «se la civiltà smette di progredire, potrebbe essere a causa di una calamità che la spazza via. Per cui forse dovremmo sperare di trovarci in una simulazione, perché altrimenti dovremo creare simulazioni indistinguibili dalla realtà o la civiltà smetterà di esistere», per usare le parole del visionario fondatore di SpaceX, che fa riferimento a un celebre esperimento concettuale del filosofo svedese Nick Bostrom, “Stai vivendo in una simulazione computerizzata?” (risalente al 2003 e pubblicato sul Philosophical Journal, il paper si può leggere qui).

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