Dopo le riuscite campagne di marketing dell’ultimo settimana, lo stilista nordirlandese ha fatto il suo debutto da Direttore creativo con una collezione che setta l’inizio del nuovo corso alla sua maniera.
Jonathan Anderson si occuperà dei costumi di Artificial, il prossimo film di Luca Guadagnino
La stretta collaborazione tra lo stilista nordirlandese e il regista italiano continua dopo il lavoro svolto su Challengers e Queer.

A occuparsi dei costumi di Artificial, il film che Guadagnino si appresta a girare tra Piemonte e California, sarà ancora una volta lo stilista Jonathan Anderson. Lo ha confermato lo stesso direttore creativo di Dior nelle Stories del suo profilo Instagram, postando alcune foto dai set delle loro precedenti collaborazioni. Anderson, che ha debuttato lo scorso 27 giugno con la sua collezione uomo a Parigi, è una presenza fissa al fianco di Luca Guadagnino, al quale lo lega una grande amicizia: è stato infatti consulente per i look di Challengers curando i costumi dell’intero cast e si è occupato dei costumi di Queer, il film con protagonisti Daniel Craig e Drew Starkey, un progetto particolarmente impegnativo dato che l’intero guardaroba dei protagonisti era composto di pezzi originali degli anni ’40 e ’50.
La sfida di Artificial sarà in chiave contemporanea. Il film infatti, uno dei primi a raccontare l’ascesa dei tycoon dell’intelligenza artificiale, racconterà la figura del Ceo di OpenAI Sam Altman, concentrandosi su quanto avvenuto a fine novembre 2023. Allora ancora sconosciuto al grande pubblico, Altman venne ingaggiato, licenziato e poi riassunto dall’azienda nei giro di poche settimane, poco prima che OpenAi conquistasse la fama planetaria con il lancio di ChatGPT. Stando alle prime indiscrezioni il film dovrebbe essere una dramamedy, una sorta di The Social Network dell’era dell’intelligenza artificiale. Nel cast sono già confermati Andrew Garfield nei panni del protagonista e Yura Borisov di Anora in quelli di Ilya Sutskever, oltre a Cooper Koch in un ruolo ancora non specificato.

Intervista con i fondatori del brand che ha scelto di saltare l’ultimo giro delle sfilate maschili e realizzare un video (e una collezione) che parla di rapporto con il corpo e del potere terapeutico dell’allenamento. Una scelta che ha che fare con l’essere indipendenti e, seppur con molte difficoltà, liberi.