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20:47 giovedì 27 novembre 2025
Dopo quasi 10 anni di attesa finalmente possiamo vedere le prime immagini di Dead Man’s Wire, il nuovo film di Gus Van Sant Presentato all'ultima Mostra del cinema di Venezia, è il film che segna il ritorno alla regia di Van Sant dopo una pausa lunga 7 anni.
Un esperimento sulla metro di Milano ha dimostrato che le persone sono più disponibili a cedere il posto agli anziani se nel vagone è presente un uomo vestito da Batman Non è uno scherzo ma una vera ricerca dell'Università Cattolica, le cui conclusioni sono già state ribattezzate "effetto Batman".
Secondo una ricerca dell’università di Cambridge l’adolescenza non finisce a 18 anni ma dura fino ai 30 e oltre Secondo nuove analisi neuroscientifiche, la piena maturità cerebrale degli adulti arriva molto dopo la maggiore età.
I fratelli Duffer hanno spiegato come settare la tv per guardare al meglio l’ultima stagione di Stranger Things I creatori della serie hanno invitato i fan a disattivare tutte le “funzioni spazzatura” delle moderne tv che compromettono l'estetica anni '80 di Stranger Things.
L’incendio di Hong Kong potrebbe essere stato causato dalle tradizionali impalcature in bambù usate nell’edilizia della città Le vittime accertate sono 55, ci sono molti dispersi e feriti gravi. Sembra che il rogo sia stato accelerato dal bambù usato nei lavori di ristrutturazione.
L’Onu ha definito Gaza «un abisso» e ha detto che ci vorranno almeno 70 miliardi per ricostruirla Quasi sicuramente questa cifra non sarà sufficiente e in ogni caso ci vorranno decenni per ricostruire la Striscia.
Anche quest’anno in Russia è uscito il calendario ufficiale di Vladimir Putin Anche nel 2026 i russi potranno lasciarsi ispirare dalle foto e dalle riflessioni del loro presidente, contenute nel suo calendario
Sarkozy è stato in carcere solo 20 giorni ma dall’esperienza è riuscito comunque a trarre un memoir di 216 pagine Il libro dell’ex presidente francese sulla sua carcerazione lampo a La Santé ha già trovato un editore e verrà presto pubblicato.

Jafar Panahi ha cominciato uno sciopero della fame in prigione

02 Febbraio 2023

Nel 2010 il regista iraniano Jafar Panahi era stato condannato a sei anni di prigione per aver creato e diffuso «propaganda antigovernativa». Di quei sei anni, Panahi aveva inizialmente scontato soltanto due mesi perché l’autorità giudiziaria iraniana aveva poi concesso la libertà condizionale (precisando che la stessa poteva essere revocata in qualsiasi momento). Nel luglio dello scorso anno Panahi era stato arrestato e condotto nuovamente in carcere: stava indagando sugli arresti di altri registi avvenuti in quelle settimane (ne avevamo parlato qui). Sono passati più di sei mesi dal giorno in cui Panahi è entrato nel carcere di Evin, nella capitale Tehran, sei mesi durante i quali la Corte suprema iraniana ha annullato la sua condanna. Il regista, però, rimane in carcere e ora, come racconta Variety, per protestare contro la sua ingiusta e illegale detenzione, ha cominciato uno sciopero della fame.

Dalla prigione, Panahi ha anche diffuso un comunicato stampa in cui spiega le ragioni della sua scelta. Ha definito il sistema giudiziario iraniano e le forze dell’ordine del Paese «illegali e disumane», ha paragonate entrambe a dei «sequestratori» e ha detto che smetterà di mangiare, bere e assumere farmaci «fino a quando, forse, il mio corpo senza vita sarà finalmente liberato». A diffondere il messaggio del regista sono stati la moglie, Tahereh Saeedi, e il figlio, Panah Panahi, sui loro profili Instagram. Saeedi e Panahi figlio hanno raccontato che ad ottobre l’avvocato di Panahi padre, Saleh Nikhbakht, è riuscito a ottenere l’annullamento della condanna detentiva di Panahi: la motivazione, accettata anche dalla massima Corte iraniana, era che dall’emissione della sentenza sono passati più di dieci anni e che il reato di Panahi è quindi ormai prescritto, fatto che rende illegale la sua detenzione. Ma, secondo la testimonianza di moglie e figlio del regista, le autorità iraniane starebbero facendo di tutto per continuare a tenerlo in carcere.

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Le journal d’un prisonnier ha già trovato un editore e verrà pubblicato il 10 dicembre. Contiene frasi come «In prigione non c’è niente da vedere e niente da fare».

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