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14:49 domenica 7 dicembre 2025
Quentin Tarantino ha detto che Paul Dano è un attore scarso e i colleghi di Paul Dano hanno detto che Quentin Tarantino farebbe meglio a starsene zitto Tarantino lo ha accusato di aver “rovinato” Il petroliere, definendolo «un tipo debole e poco interessante».
Già quattro Paesi hanno annunciato il boicottaggio dell’Eurovision 2026 dopo la conferma della partecipazione di Israele Spagna, Paesi Bassi, Irlanda e Slovenia hanno annunciato la loro intenzione di boicottare questa edizione se davvero a Israele verrà permesso di partecipare.
Pantone è stata accusata di sostenere il suprematismo bianco perché ha scelto per la prima volta il bianco come colore dell’anno L'azienda ha spiegato che dietro la scelta non c'è nessuna intenzione politica né sociale, ma ormai è troppo tardi, la polemica è esplosa.
L’acquisizione di Warner Bros. da parte di Netflix sta mandando nel panico tutta l’industria dell’intrattenimento La geografia del cinema e dalla tv mondiale cambierà per sempre, dopo questo accordo da 83 miliardi di dollari.
Lily Allen distribuirà il suo nuovo album anche in delle chiavette usb a forma di plug anale Un riferimento a "Pussy Palace", canzone più chiacchierata di West End Girl, in cui racconta come ha scoperto i tradimenti dell'ex marito, l'attore David Harbour.
Dario Vitale lascia Versace, appena nove mesi dopo esserne diventato direttore creativo Era stato nominato chief creative officer del brand, appena acquisito dal gruppo Prada, a marzo di quest'anno.
L’unica tappa italiana del tour di Rosalìa sarà a Milano, il 25 marzo Sono uscite le date del tour di Lux: partirà il 16 marzo 2026 da Lione e si chiuderà il 3 settembre a Portorico.
Secondo una ricerca, l’inasprimento delle leggi sull’immigrazione in Europa sta facendo aumentare e arricchire i trafficanti di essere umani Il Mixed Migration Centre ha pubblicato un ampio studio in cui dimostra che le politiche anti immigrazione stanno solo aggravando il problema che avrebbero dovuto risolvere.

A far funzionare le AI ci sono lavoratori sottopagati

09 Maggio 2023

Quando ci preoccupiamo che l’AI ci ruberà il lavoro (a proposito: qui la Bbc prova a immaginare quali potrebbero essere le uniche tre professioni che non saranno mai minacciate dall’intelligenza artificiale) dimentichiamo che per farla funzionare è indispensabile il contributo di un essere umano. Un nuovo report di Nbc mostra come OpenAI, la startup dietro all’ormai famoso ChatGPG, paga dei collaboratori esterni statunitensi per svolgere l’inserimento e la classificazione dei dati, ovvero per impartire al software di ChatGPT il “corso di formazione” che gli permette di rispondere alle richieste degli utenti. In pratica, per insegnare a ChatGPT come rubarci il lavoro. Oltre al danno, la beffa: secondo quanto riportato da Nbc, lo svolgimento di questo compito tanto masochista quanto indispensabile è pure sottopagato: soltanto 15 dollari all’ora, senza alcun tipo di benefit.

Il data-labeling è il processo di identificazione dei dati grezzi, ovvero il processo che attribuisce un significato a diversi tipi di dati per addestrare un modello di apprendimento automatico a identificare elementi particolari all’interno del set di dati. Gli “etichettatori” contrassegnano gli elementi (immagini visive o tipi di testo) in modo che le macchine possano imparare a identificarli meglio da sole. In questo modo, i lavoratori umani aiutano i sistemi automatizzati a rispondere in modo più accurato alle richieste degli utenti, svolgendo un ruolo importante nella formazione dei modelli di machine learning. Ma, nonostante l’importanza di questa posizione, la maggior parte di questi lavoratori riceve una paga alquanto modesta, poco più del salario minimo di alcuni Stati.

Non è possibile quantificare quanti sono i lavoratori che svolgono questo compito, ma è una forma di lavoro sempre più comune in tutto il mondo. Qualche mese fa la situazione era ancora peggiore: a gennaio Time aveva riportato che OpenAI faceva affidamento su lavoratori kenioti pagandoli meno di 2 dollari per “etichettare” testi che includevano incitamento all’odio o linguaggio sessualmente offensivo in modo che l’app potesse imparare a riconoscere i contenuti tossici.

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