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Charli xcx sarà produttrice e protagonista del nuovo film di Takashi Miike Chiusa ufficialmente la brat summer, la cantante ha deciso di dedicarsi al cinema.
A Parigi hanno dimostrato che la migliore arma contro l’inquinamento è la pedonalizzazione 100 strade chiuse al traffico in 10 anni, inquinamento calato del 50 per cento.
Tutti i media hanno ripreso un articolo di Reuters sulla vibrazione atmosferica indotta, che però non c’entra niente con il blackout iberico (e forse non esiste) E infatti Reuters quell'articolo è stata costretta a cancellarlo.
La chiusura della più famosa sauna di Bruxelles è un grosso problema per la diplomazia internazionale A Bruxelles tutti amano la sauna nella sede della rappresentanza permanente della Finlandia. Che ora però resterà chiusa almeno un anno.
C’è un cardinale che potrebbe non partecipare al conclave perché non si riesce a capire quando è nato Philippe Nakellentuba Ouédraogo, arcivescovo emerito di Ouagadougou, capitale del Burkina Faso, ha 80 anni o 79? Nessuno riesce a trovare la risposta.
La Corte europea ha vietato ai super ricchi di comprarsi la cittadinanza maltese Per la sorpresa di nessuno, si è scoperto che vendere "passaporti d'oro" non è legale.
Una nuova casa editrice indipendente pubblicherà soltanto libri scritti da maschi Tratterà temi come paternità, mascolinità, sesso, relazioni e «il modo in cui si affronta il XXI secolo da uomini».
Nella classifica dei peggiori blackout della storia, quello in Spagna e Portogallo si piazza piuttosto in basso Nonostante abbia interessato 58 milioni di persone, ce ne sono stati altri molto peggiori.

Google + è un “fantasma virtuale”, secondo il Wall Street Journal

29 Febbraio 2012

Con 90 milioni di iscritti raccolti dalla scorsa estate, Google+, il social network che, secondo la casa madre, sarebbe un ottimo concorrente del gigante Facebook. La realtà è però diversa. Da una parte è vero che Plus ha moltissimi utenti, è vero, ma si tratta di un numero dovuto allo sfarzoso lancio che ne ha accompagnato la nascita. In molti si sono iscritti al social network che avrebbe dovuto rovinare la festa a Facebook, in pochi lo hanno poi utilizzato.

A tal proposito ieri il Wall Street Journal ha pubblicato un articolo in cui il presentimento dell’utente medio trova conferme nelle parole addetti ai lavori: Google+ non funziona come avrebbe dovuto. Brian Solis, un analista contattato dal quotidiano finanziario, è laconico: «Nessuno vuole un altro social network in questo momento» (un’affermazione in parte discutibile, visto il recente boom di Twitter e Pinterest). «Google non ha spiegato il valore di Google+». Anche John Schappert, COO di Zynga, la società produttrice di social videogame come FarmVille, ha notato come la diffusione dei loro prodotti sia piuttosto lenta su Plus che comunque, ha precisato, «è una buona piattaforma». (Non è un buon periodo per Zyng, che sta incontrando qualche difficoltà anche nel social network che l’ha resa ricca, Facebook).

Gli insider di Google contattati dal Wsj non sono sembrati dei vari “meno” che il loro Plus sta accumulando in meno di un anno di vita e hanno precisato che G+ è solo una dei vari servizi offerti dalla Big G, come GMail, GMaps e Youtube. Plus serve a coprire l’aspetto puramente “social” del web, che fino a prima il motore di ricerca aveva provato a conquistare con prodotti poi abortiti. Il problema è che Plus è un servizio mediocre, poco utilizzato e fuori dal club di siti che aiutano a modificare l’approccio degli utenti alla Rete. Facebook, Twitter e prima di loro MySpace erano e sono riusciti a cambiare le cose; Google+ no, sta a guardare, cosa che Google non è abituata a fare.

Immagine: i social network per numero di iscritti. © Wall Street Journal

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