Haribo ha ritirato delle caramelle perché contenevano cannabis e non Coca Cola

Quando i genitori danno le caramelle ai bambini sanno a che rischi vanno incontro: iperattività dovuta alla curva glicemica, magari qualche carie sul lungo periodo, poco altro. Non dovrebbero però fare i conti con giramenti di testa, malessere generale e altri sintomi solitamente associati al consumo di cannabis.
È invece quanto si sono trovati ad affrontare alcuni genitori olandesi dopo aver dato ai propri figli alcune caramelle Haribo in un dei formati più classici: quello a forma di bottigliette di Coca-Cola coperte da zucchero. La busta da un chilogrammo, prontamente consegnata alla polizia, è stata sottoposta ad analisi. Sorprendente il risultato: le bottigliette gommose contenere tracce di cannabis. Il Guardian sottolinea come ulteriori controlli hanno accertato che si trattava di un prodotto Haribo originale, venduto in un regolare supermercato e ben lontano dalla data di scadenza.
Quest’ultimo particolare è cruciale, perché non è la prima volta che dei bambini consumano per errore caramelle collegate al marchio contenenti droga. Già nel 2023 alcuni bambini consumarono dei dolciumi Haribo contenenti THC, il principio attivo della cannabis. Ulteriori controlli accertarono però che non si trattava di prodotti originali: chi vende stupefacenti online spesso commercializza versioni taroccate dei dolci più popolari di Haribo, molto simili alle originali per packaging e aspetto, ma addizionate con ingredienti illegali. A stupire in questo caso è che i prodotti siano proprio quelli originali.
L’azienda di dolciumi si ritrova così a gestire questo curioso caso, mentre le autorità olandesi indagano su come lo stupefacente sia finito nelle caramelle e queste siano regolarmente arrivate sugli scaffali dei negozi olandesi, senza che nessuno si accorgesse dell’ingrediente segreto, per così dire.

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