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La Sagrada Família è diventata la chiesa più alta del mondo Il posizionamento di una parte della torre centrale sopra la navata ha portato l’altezza della chiesa a 162,91 metri superando i 161,53 della guglia della cattedrale di Ulm, in Germania
A giudicare dai nomi coinvolti, Hollywood punta molto sul film di Call of Duty Un veterano dei film bellici e lo showrunner del momento sono i due nomi chiamati a sdoganare definitivamente i videogiochi al cinema.
Dopo 30 anni di lavori e un miliardo di investimenti, è stato finalmente inaugurato il nuovo, gigantesco museo egizio di Giza Sarà il museo più grande del mondo dedicato a una singola civiltà e punta a rilanciare il turismo in crisi in Egitto.
Le dimensioni del massacro in Sudan sono visibili nelle immagini satellitari Il Paese è devastato dal 2023 da una sanguinosa guerra civile su base etnica scatenata dalle Forze di Supporto Rapido (RSF).
Il colpo più duro all’ex principe Andrea non è stata la revoca del titolo, ma il linguaggio usato nel comunicato ufficiale Gli esperti sono rimasti scioccati dal linguaggio “brutale” utilizzato da Buckingham Palace per annunciare che Andrea non sarà più principe.
L’operazione anti narcos a Rio de Janeiro è stata la più sanguinosa nella storia della città 2.500 agenti delle forze speciali brasiliane hanno attaccato il noto gruppo di narcotrafficanti Commando rosso, provocando 138 morti.
La quarta stagione di The White Lotus sarà ambientata tra Parigi e la Costa Azzurra Saltato l’accordo commerciale con la catena di hotel Four Seasons, HBO sta cercando hotel di lusso vista Senna come set della nuova stagione.
Robert Pattinson ha deciso di diventare un cantante e avrebbe già pronto il suo primo album Un’ambizione che coltivava sin dai tempi di Twilight: due brani della colonna sonora del film li cantava lui.

Il Guardian ha elencato alcuni dei suoi errori più memorabili in 200 anni di storia

07 Maggio 2021

«Un quotidiano non può pubblicare articoli per 200 anni senza sbagliare qualcosa. Gli errori sono parte della sua storia». È con questa premessa che per celebrare i 200 anni dalla sua fondazione (era il 5 maggio 1821), il Guardian ha raccontato alcuni dei suoi errori più memorabili. Più che semplici refusi, valutazioni errate circa l’importanza di una notizia (come l’affondamento del Titanic, relegato in un piccolo spazietto a pagina 9 nel 1912), errori di comprensione scientifica (ne sono stati espressione un articolo del 1927 che promuoveva le virtù dell’amianto e altri, alla fine degli anni ’70, che preannunciavano l’arrivo di una nuova era glaciale incombente), ma soprattutto previsioni completamente sbagliate e controverse opinioni che il corso degli eventi avrebbe poi tacciato d’infamia.

Come spiega il Guardian, “i passi falsi” più evidenti sono stati quelli relativi alla colonna editoriale, che come vuole la tradizione giornalistica e la divisione della pagina è dedicata all’espressione del punto di vista del giornale su un grande tema del giorno. All’epoca della sua fondazione, quando ancora si chiamava Manchester Guardian, nel 1948 David Ayerst scrisse che «la democrazia è ancora sospetta nel circolo del Guardian». Nella stessa colonna poi venne dichiarato aperto sostegno alla legge marziale in Irlanda per sedare le turbolenze politiche, e al fatto che solo i contribuenti maschi potessero votare. Allo stesso modo, quando scoppiarono i moti indiani nel 1857 contro l’oppressione del potere coloniale britannico, nella colonna venne espressa la solidarietà della testata per il razzismo dell’Inghilterra. «È un nostro diritto governare la popolazione autoctona in virtù della nostra superiorità».

Poi l’odio verso Abrahm Lincoln, considerato nel 1860 dal Guardian «un imbroglione che usa l’emancipazione degli schiavi per il proprio tornaconto». In un editoriale sul suo assassinio venne scritto: «Il suo governo è stato una serie di atti abominevoli verso ogni vera espressione di diritto costituzionale e di libertà umana». Quando l’arciduca Francesco Ferdinando e sua moglie furono uccisi a colpi d’arma da fuoco a Sarajevo nel giugno del 1914, l’allora direttore Charles Prestwick Scott vide ben pochi segni per un rivolgimento politico: «Non è neanche da ipotizzare che la morte dell’arciduca possa avere un qualche effetto immediato o saliente sulla politica dell’Europa». Un mese dopo sarebbe scoppiata la Prima Guerra Mondiale. Recentemente, tra gli errori di valutazione principali, c’è stata la “non previsione” di Brexit, di cui il Guardian non comprese gli esiti dall’inizio, scrive il Guardian stesso. «Il Regno Unito, gradualmente, si lascerà alle spalle le tensioni della campagna per il referendum», aveva commentato la testata, «e inizierà invece a concentrarsi sul suo futuro».

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