È la Mikeno, che però risulta ferma e con la quale si sarebbero persi i contatti: dalle mappe risulta molto vicina alla costa di Gaza.
In Grecia ci sono grandi proteste contro la legge che introdurrà la giornata lavorativa di 13 ore
Dopo l'annuncio del Primo ministro Kyriakos Mitsotakis i sindacati hanno bloccato porti, strade e fabbriche per un giornata intera.

Mentre in tutto il mondo si parla di settimana lavorativa più corta, dell’importanza di equilibrio tra lavoro e vita privata e di burnout, il governo greco vuole introdurre alcune leggi sul lavoro che porterebbero la giornata lavorativa a 13 ore. I sindacati ieri, mercoledì 1 ottobre, hanno indetto uno sciopero di 24 ore che ha fermato il Paese. Come scrive il Guardian, sia ad Atene che a Salonicco i trasporti sono stati bloccati, mentre il personale ospedaliero, gli insegnanti e i dipendenti pubblici hanno smesso di lavorare. Anche i mari intorno alla capitale si sono svuotati poiché gli equipaggi dei traghetti, rispondendo alle richieste dei sindacati, hanno tenuto le navi nei porti.
Secondo l’agenzia statistica dell’Ue, Eurostat, i greci lavorano in media 39,8 ore alla settimana, quattro ore in più della Ue, che è di 35,8 ore. Secondo gli esperti, portare la giornata lavorativa a 13 ore sarebbe dannoso sia per l’economia che, ovviamente, per i lavoratori. Il rischio principale è il burnout, un rischio che si rifletterebbe anche sulla produttività dei lavoratori e sulla qualità dei servizi da questi erogati e sulle merci da loro prodotte.
Ma già l’anno scorso il governo greco aveva scatenato una reazione altrettanto rabbiosa quando aveva introdotto la settimana lavorativa lunga: sei giorni di lavoro, iniziativa parte di un programma di adesione volontario pensato per le imprese private nel settore turistico e in altri settori che forniscono servizi 24 ore su 24, 7 giorni su 7, 365 giorni all’anno. I sindacati avevano condannato la misura definendola «barbara». Da quando è entrato in carica, nel luglio 2019, il primo ministro Kyriakos Mitsotakis ha affermato di voler rendere il mercato del lavoro greco più flessibile, riducendo il potere dei sindacati e la predominanza del contratto collettivo nazionale. In occasione dello sciopero dell’1 ottobre, il Primo ministro si è giustificato dicendo che l’introduzione della giornata lavorativa da 13 ore darebbe la possibilità alle persone che svolgono due o più lavori di concentrarsi su uno solo.