Assieme ad altre aziende dell'intrattenimento giapponese, lo Studio ha inviato una lettera a OpenAI in cui accusa quest'ultima di violare il diritto d'autore.
Anche sulla tomba di Antonio Gramsci è stato lasciato un Labubu
Lasciato da un anonimo ammiratore al cimitero Acattolico di Roma, l’omaggio segue quello simile sulla tomba di Marx.
Dopo Karl Marx, anche Antonio Gramsci è stato omaggiato nel suo luogo di sepoltura con un Labubu. Il bizzarro gesto è stato scoperto nel fine settimana dai responsabili del cimitero Acattolico di Roma, dove si trova la tomba del politico e filosofo antifascista italiano. Il pupazzetto è rimasto sul luogo di sepoltura poche ore, perché le direttive della struttura non consentono di lasciare sulle tombe giocattoli, pupazzetti o oggetti di natura simile, come spiegato da una dipendente della struttura a Il Fatto Quotidiano. Il tempo necessario perché la foto del mostriciattolo bianco girasse sui social, scatenando un dibattito simile a quello provocato dall’apparizione di un Labubu sulla sepoltura londinese di Karl Marx.
È scattato l’effetto emulazione? Nelle prossime ore vedremo apparire Labubu sulle tombe delle grandi personalità storicamente legate alla sinistra e al partito comunista? Chi sarà il prossimo? Ma il Labubu, quindi, è di sinistra? E in quali figure kawaii s’identificano i giovani collezionisti di destra? Un’ulteriore riflessione semi-seria meriterebbe poi il fatto che il Labubu lasciato a Gramsci non sia un pupazzetto originale, bensì un tarocco. Gli appassionati li hanno ribattezzati lafufu. Spesso vengono scelti perché costano un po’ meno, ma anche perché è più semplice reperirli rispetto agli originali realizzati da Pop Mart e perennemente esauriti nei punti vendita autorizzati. Chissà se la scelta della versione tarocca va letta come un gesto di ribellione, o un ulteriore livello di critica al capitalismo, da parte dell’ignota persona che l’ha lasciato.
Etsy Witches, witchtok, gli antri su Instagram e le fattucchiere di Facebook. Per quanto maldestre e talvolta in malafede, le streghe online ci dicono come sta cambiando il nostro rapporto con internet e con la realtà.
Il caso SocialMediaGirls scoppiato in seguito alla denuncia della giornalista Francesca Barra è solo l'ultimo di una ormai lunga serie di scandali simili. Tutti prova del fatto che se non regolamentata, la tecnologia può solo fare danni.