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Gli undici abitanti di una remota isola giapponese vogliono ripopolarla usando i manga
Gli anziani di Takaikamishima hanno fondato una scuola di fumetto, nella speranza di salvare l’isola dallo spopolamento.

Ha una superficie di meno di un chilometro e mezzo e appena undici abitanti, solo uno dei quali è minorenne. L’isoletta di Takaikamishima guarda alla costa sudcoreana ed è uno dei tanti piccoli centri giapponesi che in pochi anni potrebbero diventare del tutto disabitati.
Con i suoi anziani concittadini, il residente 74enne Sadamu Kimura ha deciso d’invertire (o, quantomeno, di provare a invertire) la tendenza, tentando di attirare giovani sull’isola con una scuola per mangaka, ovvero autori e disegnatori di fumetti. L’Asahi Shinbun riporta come l’idea sia venuta a Kimura dopo aver contattato il mangaka Takatoshi Yamada per creare un’illustrazione per un murales da realizzare su uno di tanti edifici abbandonati sull’isola. La scelta non è stata casuale: Yamada ha raggiunto la popolarità con il manga Dokutā Kotō Shinryōjo, uno slice of life che racconta la quotidianità di un medico che lascia la capitale per andare a curare gli abitanti di una remota isola rimasta senza sostegno sanitario.
Yamada ha inviato a Kimura un’illustrazione, poi riprodotta su un edificio. Osservando il murales Kimura ha avuto l’idea della scuola. Con l’amico e medico Osamu Hasebe, che si reca spesso a Takaikamishima a trovarlo, ha appena inaugurato la scuola per mangaka ospitata nel plesso scolastico locale, ormai abbandonato da anni. Dal 1970 a oggi infatti l’isola ha conosciuto un’inarrestabile declino demografico, passando da 184 abitanti a poco più di una decina. Immersa nella natura, silenziosa, testimonianza di un’altra epoca, secondo Kimura l’atmosfera a Takaikamishima è perfetta per stimolare la creatività di disegnatori e artisti in un mestiere stressante come quello del mangaka, che oggi si può fare tranquillamente anche da remoto.
La speranza è che uno degli allievi della scuola possa presto diventare famoso portandole prestigio, oppure che alcuni allievi si trasferiscano lì una volta completato il corso.