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In Francia non si potranno più prendere voli nazionali se c’è un treno come alternativa

Martedì 23 maggio in Francia è entrata in vigore una legge che cancella i voli nazionali se è disponibile, per raggiungere in due ore e mezza la stessa destinazione, anche il biglietto di un treno. Come riporta Cnn, il ministro dei Trasporti francese, Clement Beaune, ha definito la legge «un passo fondamentale e un importante simbolo nel processo di riduzione delle emissioni di gas serra. Mentre ci impegniamo per decarbonizzare il nostro stile di vita, come possiamo giustificare l’uso di aerei per viaggiare da una grande città all’altra del Paese, quando tutti quanti trarremo benefici dall’uso di treni, frequenti, veloci ed efficienti come ne abbiamo già tanti a disposizione?».

In seguito alla decisione del governo, tre rotte sono state cancellate definitivamente: quelle che collegavano l’aeroporto di Parigi-Orly a Bordeaux, Nantes e Lione. Secondo le direttive dell’Unione europea, per interrompere una tratta sono necessarie due condizioni fondamentali. La prima, come detto, è che alla città inizialmente raggiungibile via aereo si possa arrivare, con un viaggio lungo al massimo due ore e mezza, anche in treno. La seconda: che nella città di arrivo ci siano abbastanza treni (compresi quelli notturni) da permettere ai viaggiatori di trascorrerci almeno otto ore.

Nonostante il prevedibile entusiasmo del ministro competente, il governo e il presidente Macron sono stati molto criticati a causa di questa legge: la proposta iniziale della commissione per l’ambiente stabilita dallo stesso Macron, infatti, prevedeva il divieto di viaggiare in aereo in presenza di un treno che permettesse di arrivare a destinazione entro quattro ore. Secondo i critici, questa legge è poco più di un atto simbolico: i viaggiatori, ormai già da tempo, per spostarsi da una grande città all’altra preferiscono il treno. Secondo lo stesso ministero dei trasporti francese, infatti, le tre rotte cancellate in seguito all’entrata in vigore della legge pesano solo per lo 0.3 per cento delle emissioni prodotte dai voli in partenza dalla Francia (in questo conto rientrano anche gli aerei diretti all’estero) e per il 3 per cento dei voli interni del Paese.