Cose che succedono | Cinema

Questa estate usciranno troppi blockbuster perché vadano tutti bene

Con l’uscita nelle sale di Indiana Jones e il quadrante del destino comincia ufficialmente quella che negli Stati Uniti hanno già ribattezzato “l’estate dei blockbuster”. Nei prossimi due mesi, infatti, usciranno quattro film sulle cui spalle pesa la responsabilità di salvare il cinema americano da uno dei peggiori anni della sua storia. I quattro film sono, appunto, Indiana Jones e il quadrante del destino di James Mangold, Mission: Impossible – Dead Reckoning Part One con Tom Cruise, Barbie di Greta Gerwig e Oppenheimer di Christopher Nolan. Quattro film in due mesi – il nuovo Indy esce in Italia il 28 giugno, Mission: Impossible il 12 luglio, Barbie il 21, Oppenheimer il 23 agosto – secondo diversi addetti ai lavori sono troppi: il rischio che uno o più di questi titoli finisca per essere un fiasco è alto.

La competizione è già cominciata, quanto meno nelle campagne promozionali. Oggi sui social è girata moltissimo la notizia che a Malibu, in California, è stata costruita, per scopi appunto promozionali, una riproduzione in scala 1:1 della Barbie Dream House, che sarà pure disponibile su Airbnb per chi volesse passarci le ferie. I fan di Oppenheimer hanno risposto invitando Nolan a sganciare un vera bomba atomica, probabilmente sottovalutando la tendenza del regista a prendersi sul serio e quindi la pericolosità di questo appello ironico. Anche se, forse, quello che questa competizione la sta prendendo più sul serio – a tratti come se fosse una questione personale – è Tom Cruise (ovviamente), che pare nelle ultime settimane abbia fatto di tutto e di più per convincere i distributori americani a riservare le 401 sale Imax presenti in tutto il Nord America al suo Mission Impossibile. Sembra che l’attore si sia arrabbiato moltissimo quando i suddetti distributori gli hanno detto che deve lasciare un po’ di posto anche alla concorrenza, in particolare a Barbie Oppenheimer.

Ovviamente la speranza, come racconta Rebecca Rubin su Variety, è che ognuno di questi film trovi il suo pubblico. Anche perché, se così non dovesse essere, sarebbe un disastro per le rispettive produzioni: sono tutti film, questi quattro, con budget di realizzazione dai duecento milioni di dollari in su e che, quindi, per essere redditizi, dovranno incassare almeno cinquecento milioni per convincere i produttori che il gioco è valso la candela. In sostanza, deve succedere quello che è successo con Spider-Man: Across the Spider-Verse, che in questi giorni ha superato proprio la soglia dei cinquecento milioni di dollari incassati al botteghino mondiale (a fronte di un budget di produzione di circa cento milioni). O, al contrario, non deve succedere quello che sta succedendo con Elemental di Pixar o The Flash di Warner Bros., ormai universalmente riconosciuti come due dei peggiori fiaschi degli ultimi anni.