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22:24 mercoledì 5 novembre 2025
Il nuovo album di Rosalía non è ancora uscito ma le recensioni dicono che è già un classico Anticipato dal singolo e dal video di "Berghain", Lux uscirà il 7 novembre. Per la critica è il disco che trasforma Rosalia da popstar in artista d’avanguardia.
La nuova serie di Ryan Murphy con Kim Kardashian che fa l’avvocata è stata demolita da tutta la critica All’s Fair centra lo 0 per cento su Rotten Tomatoes, in tutte le recensioni si usano parole come terribile e catastrofe.
Un giornalista italiano è stato licenziato per una domanda su Israele fatta alla Commissione europea Gabriele Nunziati ha chiesto se Israele dovesse pagare la ricostruzione di Gaza come la Russia quella dell'Ucraina. L'agenzia Nova lo ha licenziato.
Lo Studio Ghibli ha intimato a OpenAI di smetterla di usare l’intelligenza artificiale per creare brutte copie dei suoi film Assieme ad altre aziende dell'intrattenimento giapponese, lo Studio ha inviato una lettera a OpenAI in cui accusa quest'ultima di violare il diritto d'autore.
Nel suo discorso dopo la vittoria alle elezioni, il neosindaco di New York Zohran Mamdani ha sfidato Donald Trump Nelle prime dichiarazioni pubbliche e social, il neosindaco ha anche ribadito la promessa di ridisegnare NY a misura di migranti e lavoratori.
Ogni volta che va a New York, Karl Ove Knausgård ha un carissimo amico che gli fa da cicerone: Jeremy Strong E viceversa: tutte le volte che l'attore si trova a passare da Copenaghen, passa la serata assieme allo scrittore.
È uscito il trailer di Blossoms Shanghai, la prima serie tv di Wong Kar-wai che arriva dopo dodici anni di silenzio del regista Negli Usa la serie uscirà il 24 novembre su Criterion Channel, in Italia sappiamo che verrà distribuita su Mubi ma una data ufficiale ancora non c'è.
È morta Diane Ladd, attrice da Oscar, mamma di Laura Dern e unica, vera protagonista femminile di Martin Scorsese Candidata tre volte all'Oscar, una volta per Alice non abita più qui, le altre due volte per film in cui recitava accanto alla figlia.

Una recensione di Facebook Watch che è appena arrivato negli Usa

07 Settembre 2017

In questo articolo, Teddy Amenabar, un reporter del Washington Post, descriveva il modo in cui Facebook stava lentamente divorando il resto di internet. Zuck aveva appena lanciato il servizio Live, copiando ciò che Twitter aveva fatto con Periscope. Tra giornalisti già si parlava molto delle potenzialità della diretta social, ma oggi tutti utilizzano Facebook per comunicare in tempo reale, e nessuno l’applicazione di Twitter, che però è venuta prima. Perché? Risponde Amenabar: una questione di “portata”. Facebook ha più utenti, quindi funziona meglio dei social network che ne hanno di meno.

Con Watch, già disponibile negli Stati Uniti, la compagnia di Menlo Park si trova in competizione con Netflix, Amazon Prime, Hulu e non è scontato che riuscirà a spuntarla. Secondo un articolo di Gizmodo, che recensisce il servizio appena lanciato negli Stati Uniti, la tv di Facebook è piena di spazzatura virale e sceneggiati televisivi scadenti. Vi si accede tramite un’apposita sezione dell’app (in altre parole non sarà necessario installare nient’altro), dove i video sono ordinati secondo criteri che tengono conto della viralità e dei gusti degli amici (qualche critico evocherà le “filter bubble”). Alcuni esempi, che Gizmodo definisce «intrattenimento» ma non abbastanza appassionanti, sono un reality show in cui i concorrenti mettono a nudo la propria vita digitale e un altro in cui due persone si danno appuntamento per la prima volta in un mondo immerso nella realtà virtuale. Poi ci sono i contenuti di qualità, che però sono pochi, e lo sport, perlopiù minore, che Facebook trasmetterà grazie a un accordo con alcune piattaforme digitali come Stadium o CrossFit. Un ruolo importante nell’indicizzazione dei contenuti lo avranno i feedback degli utenti, raccolti tramite un sistema di votazione che utilizza le reactions. Quindi, se reagiamo al video con un una faccina che ride, questo avrà più possibilità di finire nella sezione “cosa fa ridere gli utenti”.

Un altro problema sarebbe l’impossibilità di cercare i video tramite parola chiave, come invece è possibile fare su YouTube, probabilmente perché non esiste una varietà di contenuti paragonabile a quella . «Nella sua forma attuale, Facebook Watch non rappresenta una minaccia ai suoi potenziali rivali», scrive Gizmodo, «dovrebbe investire nei suoi Stranger Things, Handmaid’s Tale o Transparent, che inducono gli utenti a tornare sulla piattaforma». Ma lo scopo di Watch potrebbe anche essere un altro. Quello di  «promuovere immondizia che le persone guardano mentre già ammazzano il tempo sull’app», regalando a Facebook il monopolio del tempo che utilizziamo nella maniera peggiore.

foto Getty.
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