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23:42 domenica 7 dicembre 2025
Quentin Tarantino ha detto che Paul Dano è un attore scarso e i colleghi di Paul Dano hanno detto che Quentin Tarantino farebbe meglio a starsene zitto Tarantino lo ha accusato di aver “rovinato” Il petroliere, definendolo «un tipo debole e poco interessante».
Già quattro Paesi hanno annunciato il boicottaggio dell’Eurovision 2026 dopo la conferma della partecipazione di Israele Spagna, Paesi Bassi, Irlanda e Slovenia hanno annunciato la loro intenzione di boicottare questa edizione se davvero a Israele verrà permesso di partecipare.
Pantone è stata accusata di sostenere il suprematismo bianco perché ha scelto per la prima volta il bianco come colore dell’anno L'azienda ha spiegato che dietro la scelta non c'è nessuna intenzione politica né sociale, ma ormai è troppo tardi, la polemica è esplosa.
L’acquisizione di Warner Bros. da parte di Netflix sta mandando nel panico tutta l’industria dell’intrattenimento La geografia del cinema e dalla tv mondiale cambierà per sempre, dopo questo accordo da 83 miliardi di dollari.
Lily Allen distribuirà il suo nuovo album anche in delle chiavette usb a forma di plug anale Un riferimento a "Pussy Palace", canzone più chiacchierata di West End Girl, in cui racconta come ha scoperto i tradimenti dell'ex marito, l'attore David Harbour.
Dario Vitale lascia Versace, appena nove mesi dopo esserne diventato direttore creativo Era stato nominato chief creative officer del brand, appena acquisito dal gruppo Prada, a marzo di quest'anno.
L’unica tappa italiana del tour di Rosalìa sarà a Milano, il 25 marzo Sono uscite le date del tour di Lux: partirà il 16 marzo 2026 da Lione e si chiuderà il 3 settembre a Portorico.
Secondo una ricerca, l’inasprimento delle leggi sull’immigrazione in Europa sta facendo aumentare e arricchire i trafficanti di essere umani Il Mixed Migration Centre ha pubblicato un ampio studio in cui dimostra che le politiche anti immigrazione stanno solo aggravando il problema che avrebbero dovuto risolvere.

La direttrice di Documenta ha dato le dimissioni

18 Luglio 2022

Quella di quest’anno verrà ricordata come la Documenta più problematica della storia. Dopo mesi di crisi e polemiche (ne avevamo parlato qui), Sabine Schormann, direttrice generale della mostra d’arte contemporanea che si tiene ogni 5 anni a Kassel, in Germania, ha rassegnato le dimissioni dal suo incarico, a soli 28 giorni dall’inizio dei 100 giorni della mostra. L’edizione 2022 di Documenta è la prima curata da un collettivo artistico, il gruppo indonesiano ruangrupa. È anche la prima Documenta con così tanti artisti, e nello specifico con così tanti artisti provenienti dal sud del mondo: il collettivo ruangrupa ha infatti invitato moltissimi collettivi, perdendo completamente (e volontariamente) il controllo della situazione.

Le polemiche sono esplose mesi prima dell’inaugurazione, quando un gruppo chiamato Alliance Against Antisemitism Kassel ha pubblicato un post in cui accusava i membri di ruangrupa, il team artistico di Documenta e il collettivo palestinese The Question of Funding di simpatia per il movimento di boicottaggio, disinvestimento e sanzioni contro Israele. Nel 2019, il parlamento tedesco aveva dichiarato quel movimento antisemita, dicendo che le sue campagne avevano ricordato «il capitolo più terribile della storia tedesca». Le accuse del blog sono state riprese dai giornali tedeschi. Sottolineando che i membri di ruangrupa sono prevalentemente musulmani, Stefan Trinks ha commentato che la loro «consapevolezza delle preoccupazioni ebraiche potrebbe essere piuttosto sottosviluppata». Ma questa è solo la prima polemica, alla quale sono seguite molte altre controversie, fino ad arrivare alla più recente. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la rimozione di un’opera d’arte contenente immagini antisemite. “People’s Justice” era uno striscione dipinto lungo quasi 20 metri creato dal collettivo indonesiano Taring Padi nel 2002, quando i suoi membri includevano attivisti che avevano lottato sotto la dittatura militare indonesiana.

Intorno al 20 giugno le foto di due delle centinaia di  personaggi rappresentati sullo striscione hanno iniziato a circolare sui social. Uno era un uomo con due ciocche laterali e delle zanne che indossava un cappello decorato con uno stemma nazista. L’altro era un soldato con la testa di maiale, che indossava un fazzoletto al collo con una stella di David e un elmo con scritto “Mossad”, il nome del servizio di sicurezza israeliano. La tensione scaturita da queste polemiche ha causato la «perdita di fiducia nell’evento», come ha affermato il consiglio di Documenta in una dichiarazione in cui annunciava la decisione Schormann, fiducia che cercheranno di riconquistare convocando un gruppo di esperti di arte, antisemitismo e post-colonialismo per determinare cosa è andato storto e decidere se ci sono altre immagini antisemite nello spettacolo. Documenta ha anche dichiarato che cercherà qualcuno che possa sostituire Schormann.

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