Hype ↓
08:27 mercoledì 3 settembre 2025
Chloe Malle è la nuova direttrice di Vogue Us Figlia dell'attrice Candice Bergen e del regista francese Louis Malle, dal 2023 era direttrice del sito di Vogue, dove lavora da 14 anni.
Anche la più importante associazione di studiosi del genocidio del mondo dice che quello che sta avvenendo a Gaza è un genocidio L'International Association of Genocide Scholars ha pubblicato una risoluzione in cui condanna apertamente Israele.
La standing ovation più lunga di Venezia l’ha presa The Rock Per il suo ruolo in The Smashing Machine, il biopic sul lottatore Mark Kerr diretto da Benny Safdie.
Il Ceo di Nestlé è stato licenziato per aver nascosto una relazione con una sua dipendente Una «undisclosed romantic relationship» costata carissimo a Laurent Freixe, che lavorava per l'azienda da 40 anni.
La turistificazione in Albania è stata così veloce che farci le vacanze è diventato già troppo costoso I turisti aumentano sempre di più, spendono sempre di più, e questo sta causando gli ormai soliti problemi ai residenti.
Nell’assurdo piano di Trump per costruire la cosiddetta Riviera di Gaza ci sono anche delle città “governate” dall’AI Lo ha rivelato il Washington Post, che ha pubblicato parti di questo piano di ricostruzione di Gaza che sembra un (brutto) racconto sci-fi.
Stasera La chimera di Alice Rohrwacher arriva per la prima volta in tv, su Rai 3 Un film d'autore per festeggiare l'apertura della Mostra del Cinema di Venezia 2025.
Emma Stone, che in Bugonia interpreta una donna accusata di essere un alieno, crede nell’esistenza degli alieni E ha spiegato anche perché: lo ha capito guardando la serie Cosmos di Carl Sagan.

La direttrice di Documenta ha dato le dimissioni

18 Luglio 2022

Quella di quest’anno verrà ricordata come la Documenta più problematica della storia. Dopo mesi di crisi e polemiche (ne avevamo parlato qui), Sabine Schormann, direttrice generale della mostra d’arte contemporanea che si tiene ogni 5 anni a Kassel, in Germania, ha rassegnato le dimissioni dal suo incarico, a soli 28 giorni dall’inizio dei 100 giorni della mostra. L’edizione 2022 di Documenta è la prima curata da un collettivo artistico, il gruppo indonesiano ruangrupa. È anche la prima Documenta con così tanti artisti, e nello specifico con così tanti artisti provenienti dal sud del mondo: il collettivo ruangrupa ha infatti invitato moltissimi collettivi, perdendo completamente (e volontariamente) il controllo della situazione.

Le polemiche sono esplose mesi prima dell’inaugurazione, quando un gruppo chiamato Alliance Against Antisemitism Kassel ha pubblicato un post in cui accusava i membri di ruangrupa, il team artistico di Documenta e il collettivo palestinese The Question of Funding di simpatia per il movimento di boicottaggio, disinvestimento e sanzioni contro Israele. Nel 2019, il parlamento tedesco aveva dichiarato quel movimento antisemita, dicendo che le sue campagne avevano ricordato «il capitolo più terribile della storia tedesca». Le accuse del blog sono state riprese dai giornali tedeschi. Sottolineando che i membri di ruangrupa sono prevalentemente musulmani, Stefan Trinks ha commentato che la loro «consapevolezza delle preoccupazioni ebraiche potrebbe essere piuttosto sottosviluppata». Ma questa è solo la prima polemica, alla quale sono seguite molte altre controversie, fino ad arrivare alla più recente. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la rimozione di un’opera d’arte contenente immagini antisemite. “People’s Justice” era uno striscione dipinto lungo quasi 20 metri creato dal collettivo indonesiano Taring Padi nel 2002, quando i suoi membri includevano attivisti che avevano lottato sotto la dittatura militare indonesiana.

Intorno al 20 giugno le foto di due delle centinaia di  personaggi rappresentati sullo striscione hanno iniziato a circolare sui social. Uno era un uomo con due ciocche laterali e delle zanne che indossava un cappello decorato con uno stemma nazista. L’altro era un soldato con la testa di maiale, che indossava un fazzoletto al collo con una stella di David e un elmo con scritto “Mossad”, il nome del servizio di sicurezza israeliano. La tensione scaturita da queste polemiche ha causato la «perdita di fiducia nell’evento», come ha affermato il consiglio di Documenta in una dichiarazione in cui annunciava la decisione Schormann, fiducia che cercheranno di riconquistare convocando un gruppo di esperti di arte, antisemitismo e post-colonialismo per determinare cosa è andato storto e decidere se ci sono altre immagini antisemite nello spettacolo. Documenta ha anche dichiarato che cercherà qualcuno che possa sostituire Schormann.

Articoli Suggeriti
Il Festival di film di Villa Medici, il cinema è arte solo se è radicale

È uno dei giovani festival più interessanti degli ultimi anni, perché mescola arti visive e cinema e ha un programma tanto selezionato quanto “estremo”. Ne abbiamo parlato con Sam Stourdzé, direttore dell’Accademia di Francia in Italia, che del festival è l’organizzatore.

La standing ovation più lunga di Venezia l’ha presa The Rock

Per il suo ruolo in The Smashing Machine, il biopic sul lottatore Mark Kerr diretto da Benny Safdie.

Leggi anche ↓
Il Festival di film di Villa Medici, il cinema è arte solo se è radicale

È uno dei giovani festival più interessanti degli ultimi anni, perché mescola arti visive e cinema e ha un programma tanto selezionato quanto “estremo”. Ne abbiamo parlato con Sam Stourdzé, direttore dell’Accademia di Francia in Italia, che del festival è l’organizzatore.

La standing ovation più lunga di Venezia l’ha presa The Rock

Per il suo ruolo in The Smashing Machine, il biopic sul lottatore Mark Kerr diretto da Benny Safdie.

Si stava meglio quando c’era Vice

Un documentario appena arrivato su Mubi racconta l'ascesa e soprattutto la caduta di Vice, attraverso una serie di interviste con i protagonisti di quell'esperienza, tutti ancora in lutto.

Stasera La chimera di Alice Rohrwacher arriva per la prima volta in tv, su Rai 3

Un film d'autore, da vedere a casa, per festeggiare l'apertura della Mostra del Cinema di Venezia.

Andrea Laszlo De Simone ha rivelato la data d’uscita e la copertina del suo nuovo album, Una lunghissima ombra

Lo ha fatto con un post su Instagram in cui ha pubblicato anche la tracklist completa del disco.

di Studio
La prima volta di Rivista Studio alla Mostra del cinema di Venezia

Il 4 settembre ci vediamo sul Lido, per parlare di film e bere qualcosa insieme.