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06:09 venerdì 20 giugno 2025
Skims sta inviando soldi via PayPal a centinaia di clienti senza dare alcuna spiegazione Tutto è cominciato con un tiktok, a cui ne sono seguiti decine e decine. Adesso, gli investigatori di internet stanno cercando di svelare il mistero.
La storia della chiusura del Museo del Fumetto di Milano non è andata proprio come si era inizialmente raccontato Un articolo di Artribune ha svelato che nella chiusura c'entrano soprattutto mancati pagamenti e gestione inefficace, non la cattiveria del Comune.
David Fincher vuole salvare Mindhunter trasformandola in una trilogia di film Lo ha rivelato l'attore Holt McCallany, uno dei due protagonisti della serie. A suo dire, ci sarebbero degli sceneggiatori già al lavoro.
Una delle analisi più sensate della guerra tra Israele e Iran l’ha fatta Jafar Panahi su Instagram Il regista ha postato un lungo messaggio, in cui condanna sia il governo israeliano che il regime iraniano.
La Juventus era nello Studio Ovale mentre Trump parlava dei destini del mondo La visita della squadra alla Casa Bianca probabilmente verrà ricordata come una delle scene più surreali della storia del club italiano.
Netflix trasmetterà in streaming TF1, il canale televisivo più seguito in Francia È il primo accordo di questo tipo firmato dalla piattaforma streaming. Non sarà l'ultimo, visti i recenti cambiamenti nella politica aziendale di Netflix.
Nel Regno Unito c’è la moda di andare a farsi le punturine di filler nei bagni pubblici Sempre più persone prendono appuntamento via social per un ritocchino low cost nelle toilette pubbliche, con rischi enormi per la salute.
Nanni Moretti ha raccontato i primi dettagli del suo prossimo film Si intitolerà Succederà questa notte, sarà un adattamento di una raccolta di racconti di Eshkol Nevo e i protagonisti saranno Jasmine Trinca e Louis Garrel.

Di cosa si è parlato questa settimana

Sette giorni di orrore in Medio Oriente e sui nostri social.

di Studio
14 Ottobre 2023

Esteri – Fauda
Nelle prime ore di sabato mattina dei terroristi di Hamas sono entrati nel kibbutz di Be’eri, dando il via a un attacco proseguito per ore e che ha portato all’uccisione di 1200 israeliani. I video e le immagini di civili giustiziati, rapiti, seviziati hanno fatto il giro del mondo. A due giorni dall’attacco, Tel Aviv ha iniziato una controffensiva per annientare Hamas e liberare gli ostaggi israeliani prigionieri nella Striscia. I bombardamenti su Gaza, anche con bombe al fosforo, non si sono fermati da quel momento. La conta delle vittime nemmeno.

Social – Tact Checking
L’attacco di Hamas e la conseguente risposta israeliana di questi giorni ha amplificato una sensazione già diventata fortissima durante la guerra tra Russia e Ucraina e che può essere riassunta così: la democratizzazione dell’informazione con la perdita di autorevolezza dei media ufficiali ha prodotto un disastro culturale di cui non siamo ancora completamente consapevoli. Nello specifico abbiamo passato ore e giorni a discutere dei bambini trucidati nel kibbutz di Kfar Azza, e a polemizzare se fossero o meno stati decapitati (la cosa certissima è che sono stati ammazzati, trucidati, in alcuni casi bruciati). Il fact checking da divano è diventato uno sport come quello dell’allenatore della Nazionale. Vi si cimentano in tanti, anche senza essere giornalisti, con risultati spesso grotteschi. E il problema non è solo che non si capisce più dove sia la “verità”, ma che anche di fronte a verità accertate, cioè ai fatti, spesso si perde completamente di vista il punto.

Tv – Ambasciator che porta pena
Nel caos mediatico di questi giorni di terrore e di guerra, brillano come al solito per assurdità i talk show italiani, incapaci di raccontare, spiegare, in altre parole dare informazioni allo spettatore, ma creando invece la solita commedia dell’arte con maschere e posizioni polarizzate. La maschera di successo di questi giorni e l’ex ambasciatrice, così si definisce, oltre che “writer of fiction” (dal suo profilo social) Elena Basile, nuova voce contro la “verità ufficiale” targata Fatto Quotidiano e già pronta pare a raccogliere l’eredità di Orsini, che infatti si lamenta disperato di avere la carriera distrutta per essere stato demonizzato dai media italiani. Ma forse è solo un modo per dire sostituito.

Polemiche – Parole in libertà
Patrick Zaki sarebbe dovuto essere uno dei primi ospiti nel nuovo studio di Che tempo che fa, il programma condotto da Fabio Fazio che quest’anno va in onda su Discovery dopo il divorzio tragico dalla Rai, ma poi ha definito Netanyahu un serial killer. A qualche ora dalla sua dichiarazione, Fazio ha parlato di un necessario cambio di scaletta dovuto agli scontri in corso, allontanando in realtà l’ipotesi che le parole dell’attivista abbiano pesato sulla scelta. Chi invece è stata più netta è la sindaca di Brescia Castelletti, che ha revocato l’invito dell’attivista egiziano al Festival della Pace, che va ad aggiungersi all’altrettanto recente esclusione dal Salone del libro di Torino.

Cronaca – Coronavirus
Se le strade della cronaca italiana degli anni Duemila passassero per un crocevia e questo crocevia avesse un nome, sarebbe certamente Fabrizio Corona. Nell’ultima puntata di una vita che diventerà un franchise multimediale – film, serie tv, podcast, fumetti, videogiochi, tutto se ne potrebbe trarre – prodotto probabilmente da lui stesso, Corona è tornato a prendersela con i calciatori, oggetti prediletti della sua poetica scandalistico-ricattatoria. Ma qui ci interessa non tanto la ludopatia di atleti professionisti quanto la morbosa fascinazione che Corona continua a esercitare sul Paese, la sua capacità di essere preso sul serio dal pubblico e dai pubblici ufficiali, dai giornali e dalle Procure. Corona è il re oscuro della cronaca di ogni colore, in parti uguali Frank Underwood di House of Cards, Jep Gambardella della Grande bellezza, Louis Bloom di Nightcrawler, Les di Delirious, Georges Duroy di Bel Ami. Anche se forse il paragone più azzeccato è quello che lui stesso ha scelto per sé: ci sarà pure una ragione se il suo sito ha deciso di chiamarlo Dillingernews.

Tv – Premiata pippa
«Ma non è questo il giorno», diceva Aragorn del Signore degli Anelli, con la voce dell’allora doppiatore Pino Insegno, per ricacciare indietro la paura che attanagliava gli uomini dell’Ovest riuniti davanti al Cancello nero di Mordor per l’ultima battaglia contro l’Oscuro Signore Sauron. Continuando con la citazione, potremmo dire che verrà il giorno in cui capiremo perché uno “showman” la cui carriera televisiva è stata contrassegnata da insuccessi e cancellazioni continui ad avere la possibilità di aggiungere alla già lunga lista altri insuccessi e cancellazioni. E prima o poi verrà il giorno in cui capiremo perché la tv di Stato è l’unico centro per l’impiego funzionante nel Paese e perché il governo italiano sia l’unico navigator capace di trovare lavoro a qualcuno, ancorché esclusivamente nel settore radiotelevisivo. E magari un giorno scopriremo anche perché in un palinsesto televisivo datato 2023 compaiano ancora le parole Mercante in fiera. Ma il game show condotto da Pino Insegno per il momento è confermato, e quindi, evidentemente, «non è questo il giorno».

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