Hype ↓
12:25 giovedì 18 settembre 2025
Il late show di Jimmy Kimmel è stato sospeso per dei commenti di Kimmel su Charlie Kirk, commenti che però lui non ha mai fatto Il presentatore non tornerà in onda fino «a data da destinarsi», per una decisione di Abc/Disney veramente difficile da spiegare e capire.
Nel nuovo film di Carlo Verdone ci sarà anche Karla Sofía Gascón, la protagonista caduta in disgrazia di Emilia Pérez La notizia ha permesso a Scuola di seduzione di finire addirittura tra le breaking news di Variety.
Enzo Iacchetti che urla «Cos’hai detto, stronzo? Vengo giù e ti prendo a pugni» è diventato l’idolo di internet Il suo sbrocco a È sempre Cartabianca sul genocidio a Gaza lo ha fatto diventare l'uomo più amato (e memato) sui social.
Ci sono anche Annie Ernaux e Sally Rooney tra coloro che hanno chiesto a Macron di ripristinare il programma per evacuare scrittori e artisti da Gaza E assieme a loro hanno firmato l'appello anche Abdulrazak Gurnah, Mathias Énard, Naomi Klein, Deborah Levy e molti altri.
Per Tyler Robinson, l’uomo accusato dell’omicidio di Charlie Kirk, verrà chiesta la pena di morte  La procura lo ha accusato di omicidio aggravato, reato per il quale il codice penale dello Utah prevede la pena capitale. 
Una editorialista del Washington Post è stata licenziata per delle dichiarazioni contro Charlie Kirk Karen Attiah ha scoperto di essere diventata ex editorialista del giornale proprio dopo aver fatto sui social commenti molto critici verso Kirk.
In Nepal hanno nominato una nuova Presidente del Consiglio anche grazie a un referendum su Discord Per la prima volta nella storia, una piattaforma pensata per tutt'altro scopo ha contribuito all'elezione di un Primo ministro.
Amanda Knox è la prima ospite della nuova stagione del podcast di Gwyneth Paltrow Un’intervista il cui scopo, secondo Paltrow, è «restituire ad Amanda la sua voce», ma anche permetterle di promuovere il suo Substack.

Di cosa si è parlato questa settimana

Sette giorni di orrore in Medio Oriente e sui nostri social.

di Studio
14 Ottobre 2023

Esteri – Fauda
Nelle prime ore di sabato mattina dei terroristi di Hamas sono entrati nel kibbutz di Be’eri, dando il via a un attacco proseguito per ore e che ha portato all’uccisione di 1200 israeliani. I video e le immagini di civili giustiziati, rapiti, seviziati hanno fatto il giro del mondo. A due giorni dall’attacco, Tel Aviv ha iniziato una controffensiva per annientare Hamas e liberare gli ostaggi israeliani prigionieri nella Striscia. I bombardamenti su Gaza, anche con bombe al fosforo, non si sono fermati da quel momento. La conta delle vittime nemmeno.

Social – Tact Checking
L’attacco di Hamas e la conseguente risposta israeliana di questi giorni ha amplificato una sensazione già diventata fortissima durante la guerra tra Russia e Ucraina e che può essere riassunta così: la democratizzazione dell’informazione con la perdita di autorevolezza dei media ufficiali ha prodotto un disastro culturale di cui non siamo ancora completamente consapevoli. Nello specifico abbiamo passato ore e giorni a discutere dei bambini trucidati nel kibbutz di Kfar Azza, e a polemizzare se fossero o meno stati decapitati (la cosa certissima è che sono stati ammazzati, trucidati, in alcuni casi bruciati). Il fact checking da divano è diventato uno sport come quello dell’allenatore della Nazionale. Vi si cimentano in tanti, anche senza essere giornalisti, con risultati spesso grotteschi. E il problema non è solo che non si capisce più dove sia la “verità”, ma che anche di fronte a verità accertate, cioè ai fatti, spesso si perde completamente di vista il punto.

Tv – Ambasciator che porta pena
Nel caos mediatico di questi giorni di terrore e di guerra, brillano come al solito per assurdità i talk show italiani, incapaci di raccontare, spiegare, in altre parole dare informazioni allo spettatore, ma creando invece la solita commedia dell’arte con maschere e posizioni polarizzate. La maschera di successo di questi giorni e l’ex ambasciatrice, così si definisce, oltre che “writer of fiction” (dal suo profilo social) Elena Basile, nuova voce contro la “verità ufficiale” targata Fatto Quotidiano e già pronta pare a raccogliere l’eredità di Orsini, che infatti si lamenta disperato di avere la carriera distrutta per essere stato demonizzato dai media italiani. Ma forse è solo un modo per dire sostituito.

Polemiche – Parole in libertà
Patrick Zaki sarebbe dovuto essere uno dei primi ospiti nel nuovo studio di Che tempo che fa, il programma condotto da Fabio Fazio che quest’anno va in onda su Discovery dopo il divorzio tragico dalla Rai, ma poi ha definito Netanyahu un serial killer. A qualche ora dalla sua dichiarazione, Fazio ha parlato di un necessario cambio di scaletta dovuto agli scontri in corso, allontanando in realtà l’ipotesi che le parole dell’attivista abbiano pesato sulla scelta. Chi invece è stata più netta è la sindaca di Brescia Castelletti, che ha revocato l’invito dell’attivista egiziano al Festival della Pace, che va ad aggiungersi all’altrettanto recente esclusione dal Salone del libro di Torino.

Cronaca – Coronavirus
Se le strade della cronaca italiana degli anni Duemila passassero per un crocevia e questo crocevia avesse un nome, sarebbe certamente Fabrizio Corona. Nell’ultima puntata di una vita che diventerà un franchise multimediale – film, serie tv, podcast, fumetti, videogiochi, tutto se ne potrebbe trarre – prodotto probabilmente da lui stesso, Corona è tornato a prendersela con i calciatori, oggetti prediletti della sua poetica scandalistico-ricattatoria. Ma qui ci interessa non tanto la ludopatia di atleti professionisti quanto la morbosa fascinazione che Corona continua a esercitare sul Paese, la sua capacità di essere preso sul serio dal pubblico e dai pubblici ufficiali, dai giornali e dalle Procure. Corona è il re oscuro della cronaca di ogni colore, in parti uguali Frank Underwood di House of Cards, Jep Gambardella della Grande bellezza, Louis Bloom di Nightcrawler, Les di Delirious, Georges Duroy di Bel Ami. Anche se forse il paragone più azzeccato è quello che lui stesso ha scelto per sé: ci sarà pure una ragione se il suo sito ha deciso di chiamarlo Dillingernews.

Tv – Premiata pippa
«Ma non è questo il giorno», diceva Aragorn del Signore degli Anelli, con la voce dell’allora doppiatore Pino Insegno, per ricacciare indietro la paura che attanagliava gli uomini dell’Ovest riuniti davanti al Cancello nero di Mordor per l’ultima battaglia contro l’Oscuro Signore Sauron. Continuando con la citazione, potremmo dire che verrà il giorno in cui capiremo perché uno “showman” la cui carriera televisiva è stata contrassegnata da insuccessi e cancellazioni continui ad avere la possibilità di aggiungere alla già lunga lista altri insuccessi e cancellazioni. E prima o poi verrà il giorno in cui capiremo perché la tv di Stato è l’unico centro per l’impiego funzionante nel Paese e perché il governo italiano sia l’unico navigator capace di trovare lavoro a qualcuno, ancorché esclusivamente nel settore radiotelevisivo. E magari un giorno scopriremo anche perché in un palinsesto televisivo datato 2023 compaiano ancora le parole Mercante in fiera. Ma il game show condotto da Pino Insegno per il momento è confermato, e quindi, evidentemente, «non è questo il giorno».

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