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L’ansia da Spotify Wrapped è talmente grave che migliaia di persone hanno creduto a una bufala su una versione modificabile disponibile a pagamento Evidentemente, quella di scoprire di avere dei brutti gusti musicali scorrendo il proprio Wrapped è una paura più diffusa di quanto ci si immagini.
Jafar Panahi ha detto che dopo gli Oscar tornerà in Iran e andrà di nuovo in carcere Mentre era a New York per una premiazione, ha scoperto di essere stato condannato a un anno di carcere per «attività di propaganda».
Secondo Cahiers du Cinéma il film dell’anno è un documentario su un torero peruviano Un film che, per la redazione di Cahiers, è meglio anche di Una battaglia dopo l'altra di Paul Thomas Anderson, secondo in classifica.
La pagina Wikipedia più letta nel 2025 è stata quella di Charlie Kirk Con 45 milioni di visualizzazioni, la pagina dedicata a Kirk ha superato quelle di Trump, del Papa, di Musk, di Mamdani e pure di Superman.
Il nuovo trend di TikTok sono i video anti immigrazione generati con l’AI Milioni di visualizzazioni per video apertamente razzisti e chiaramente falsi che incolpano i migranti di crimini che non sono mai avvenuti.
In Cina le persone stanno andando a vedere Zootropolis 2 insieme ai loro cani e gatti Alcuni cinema cinesi hanno organizzato proiezioni pet friendly per vedere il film Disney con i propri animali domestici.
Anche stavolta il premio di Designer of the Year l’ha vinto Jonathan Anderson È la terza volta consecutiva, stavolta ha battuto Glenn Martens, Miuccia Prada, Rick Owens, Martin Rose e Willy Chavarria.
L’Oms ha detto che i farmaci come Ozempic dovrebbero essere disponibili per tutti e non solo per chi può permetterseli Secondo l'Organizzazione mondiale della sanità, in futuro bisognerà garantire l'accesso a questi farmaci a chiunque ne abbia bisogno.

I misogini violenti adesso hanno un candidato al Congresso

È Nathan Larson, un "incel" trentasettenne che si è presentato alle elezioni di novembre: «Il femminismo è il problema e lo stupro è la soluzione».

04 Giugno 2018

Dei cosiddetti “incel” si è iniziato a parlare in Italia dopo l’attentato di Toronto. Il termine deriva da “involuntary celibates”, a volte tradotto “involontariamente celibe” anche se in realtà indica quegli uomini costretti all’astinenza sessuale loro malgrado, e non gli scapoli che vorrebbero essere ammogliati. Letteralmente, dunque, gli “incel” sono gli uomini (etero) che vorrebbero avere una vita sessuale ma non ce l’hanno, e in effetti la parola fu coniata negli anni Novanta da una psicoterapeuta che voleva aiutare i maschi un po’ troppo timidi a migliorare i loro rapporti con l’altro sesso, però più recentemente ha assunto un significato molto più sinistro: gli “incel” sono gli uomini senza una vita sessuale che, per questo, odiano le donne di un odio virulento, proclamano di volerle uccidere e stuprare. È una cultura che vive soprattutto online, dove si interseca con l’alt-right, ma che ha prodotto danni, talvolta gravissimi, anche offline: era un “incel” dichiarato il terrorista che ha ucciso dieci persone a Toronto lo scorso aprile, e lo era anche il terrorista che ne ha uccise sette a Isla Vista, in California, nel 2014. La novità è che adesso il movimento “incel” ha anche un suo candidato: è Nathan Larson, un trentasettenne della Virginia che si è candidato da indipendente al Congresso degli Stati Uniti (si vota a novembre).

La candidatura di Larson, che vive a Charlottesville, la città divenuta celebre per la manifestazione neo-nazista dove è stata uccisa una donna, è stata inizialmente notata dall’Huffington Post, poi ne hanno scritto anche l’Independent, il Washington Post e molti altri. L’Huffington Post, che gli ha parlato al telefono, sostiene che Larson nell’intervista si è vantato di avere stuprato ripetutamente la sua ex moglie (che poi si è suicidata) e detto di approvare la pedofilia (anche se su questo punto l’Huffington Post è un po’ vago e non si capisce se lui scherzasse o meno). Quello che è certo è che aveva fondato un sito intitolato “Incelocalypse”, cioè l’apocalisse degli incel, che si rivolgeva apertamente a quella community violentemente misogina e che includeva una sezione dedicata alla pedofilia, e più precisamente alla volontà di stuprare bambine e ragazze adolescenti: Incelocalypse ma non è più online, ma su di esso aveva indagato Babe (erano stati loro a richiedere all’host di rimuovere il sito). Sul sito Larson scriveva cose come: «Il femminismo è il problema e lo stupro è la soluzione».

incel

Anche il Washington Post ci ha parlato al telefono: conferma che Larson aderisce all’ideologia incel e che le sue idee sono diventate più estremiste dopo il divorzio, nel 2015. Inoltre, riporta sempre il Post, vive ancora con i suoi genitori e passa la maggior parte del suo tempo davanti a internet, ed è stato incarcerato nel 2009 per avere minacciato di morte il presidente degli Stati Uniti (non è chiaro se George W. Bush o Barack Obama). L’Independent è andato a spulciarsi il suo programma elettorale, dove, tra le altre cose, si scopre che vuole ricostruire «una supremazia bianca benevola» (punto 6) e «il patriarcato» (punto 7). Altri hanno fatto notare che nello stesso manifesto definisce Hitler «un eroe» e accusa Margaret Thatcher di essersi presa i meriti dei suoi consiglieri maschi.

La candidatura di uno squilibrato con una condanna per minacce di morte alle spalle e stata resa possibile da un recente cambio della legge della Virginia: prima chi era stato condannato per reati gravi non poteva candidarsi. Larson, peraltro, ha scarsissime possibilità di essere eletto. Il solo fatto che stiamo parlando di un personaggio del genere, che ha detto cose di questo tipo è indicativo di un aspetto particolarmente inquietante dell’alt-right: il rapporto con le donne, che è ancora peggiore di quello delle precedenti varianti dell’estrema destra. Nelle sue incarnazioni precedenti, infatti, il neofascismo era stato sempre profondamente maschilista: l’idea, insomma, era che le donne dovessero essere solo mogli e madri, sfornare figli per la patria e non rompere le palle; però finché erano disposte ad essere confinate a quei ruoli erano considerate creature tollerabili e utili alla nazione, secondo lo slogan hitleriano Kinder, Küche, Kirche. L’alt-right, in questo, rappresenta qualcosa di nuovo: le donne non vanno più tenute e/o messe “al loro posto”, vanno attivamente attaccate, uccise, stuprate, picchiate. È quello che alcuni sociologi definiscono “sessismo ostile”, in contrapposizione col “sessismo benevolo”: non che il “sessismo benevolo”, quello secondo cui le donne devono stare a casa a fare la calza, sia proprio benevolo; è che quello ostile è proprio tanto ostile, implica una chiamata alle armi.

In questi giorni il New York Times ha dedicato un editoriale illuminante alle cosiddette “trad wives”, o “mogli tradizionaliste”, quella cultura internet neo-reazionaria composta da giovanissime donne sposate, spesso youtuber, che in soldoni raccontano quanto sia bello sfornare figli bianchi per la nazione. Impersonano il tropo che ai neonazisti di vecchio stampo sarebbe piaciuto, Kinder, Küche, Kirche appunto, eppure all’alt-right non piacciono neppure loro: in breve i maschietti del movimento, che sono la stragrande maggioranza, hanno deciso che anche loro erano il nemico, ed è nata una campagna contro le cosiddette “Tradthot” (crasi tra “trad”, tradizionalista, e “thot”, “quella puttana lì”), che erano accusate di essere “femministe sotto-copertura”). L’alt-right, insomma, non tollera le donne neanche quando vogliono essere sottomesse.

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