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11:26 mercoledì 5 novembre 2025
Nel suo discorso dopo la vittoria alle elezioni, il neosindaco di New York Zohran Mamdani ha sfidato Donald Trump Nelle prime dichiarazioni pubbliche e social, il neosindaco ha anche ribadito la promessa di ridisegnare NY a misura di migranti e lavoratori.
Ogni volta che va a New York, Karl Ove Knausgård ha un carissimo amico che gli fa da cicerone: Jeremy Strong E viceversa: tutte le volte che l'attore si trova a passare da Copenaghen, passa la serata assieme allo scrittore.
È uscito il trailer di Blossoms, la prima serie tv di Wong Kar-Wai che arriva dopo dodici anni di silenzio del regista Negli Usa la serie uscirà il 24 novembre su Criterion Channel, in Italia sappiamo che verrà distribuita su Mubi ma una data ufficiale ancora non c'è.
È morta Diane Ladd, attrice da Oscar, mamma di Laura Dern e unica, vera protagonista femminile di Martin Scorsese Candidata tre volte all'Oscar, una volta per Alice non abita più qui, le altre due volte per film in cui recitava accanto alla figlia.
L’attore e regista Jesse Eisenberg ha detto che donerà un rene a un estraneo perché gli va e perché è giusto farlo Non c'è neanche da pensarci, ha detto, spiegando che a dicembre si sottoporrà all'intervento.
A Parigi c’è una mensa per aiutare gli studenti che hanno pochi soldi e pochi amici Si chiama La Cop1ne e propone esclusivamente cucina vegetariana, un menù costa 3 euro.
Il Premier australiano è stato accusato di antisemitismo per aver indossato una maglietta dei Joy Division Una deputata conservatrice l’ha attaccato sostenendo che l’iconica t-shirt con la copertina di Unknown Pleasures sia un simbolo antisemita.
Lo scorso ottobre è stato uno dei mesi con più flop al botteghino nella storia recente del cinema In particolare negli Stati Uniti: era dal 1997 che non si registrava un simile disastro.

Cupertino può fallire? J.P Morgan dice di sì

06 Febbraio 2014

Chiunque sia stato a Cupertino la ricorderà come una tranquilla cittadina californiana, benedetta da inverni miti e dalla presenza di una grande azienda: Apple. Il colosso tecnologico, che vende i propri prodotti “Designed by Apple in California” in tutto il mondo generando ricavi per  57,6 miliardi di dollari nel solo Q1 del 2014, rappresenta però un’arma a doppio taglio per la città. Anche sul piano economico.

A segnalarlo è un report di J.P Morgan: la società finanziaria, infatti, ha avvertito i potenziali investitori del fatto che – come già accaduto in altre città americane, leggi Detroit – la centralità economica di Apple potrebbe costituire un rischio per la città di Cupertino. Che, sì, potrebbe fallire. Se fallisse Apple, per esempio. O se Apple decidesse di spostarsi, come fece nel 2010 Hewlett-Packard trasferendo gli impiegati a Palo Alto, luogo di fondazione dell’azienda.

Per capire il peso della multinazionale fondata da Steve Jobs nell’economia di Cupertino, bastano i numeri: Apple è responsabile del 46,6% dell’occupazione e assorbe il 6,38% del valore delle proprietà tassabili a Cupertino. Queste percentuali sono cresciute vistosamente negli ultimi dieci anni: nel 2003/2004, infatti Apple impiegava solo il 27% della forza lavoro in città e impattava sul valore delle proprietà tassabili solo per il 2,61%. Da considerarsi, per contro, ci sono i continui investimenti che l’azienda guidata da Tim Cook sta facendo nell’area: nei piani di Apple, infatti, c’è un nuovo campus corporate che potrebbe essere costruito proprio là dove sorgevano gli uffici HP.

Intanto la vita a Cupertino, che si trova nel cuore della Contea di Santa Clara, a sud della Baia di San Francisco, pare stia cambiando: se la città, che conta circa 59mila abitanti ed è tra le più ricche d’America (in termini di reddito pro capite), nel 2012 era al 27esimo posto nella classifica dei “Best Places to live” stilata ogni anno da Cnn Money, nel 2013 è scomparsa.

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