Quando uscì, nel 2001, fu stroncato dalla critica, ma negli anni è stato rivalutato da fan che lo celebrano per quello che è: una commedia sguaiata e imbarazzante, un cult del summer camp movie.
Negli anni '90 lo scrittore ha raccontato un’Europa noir rivolta più a sud che a nord, con contraddizioni che sono evidenti ancora oggi.
Il film che ha terrorizzato una generazione è la rappresentazione perfetta di quell'inquietudine strisciante che caratterizza la stagione estiva.
Una delle sue canzoni dimenticate che merita di essere riscoperta: per il bellissimo video ambientato sul Lago di Como e per il fatto che Sofia Coppola la inserì nella colonna sonora di Somewhere.
Calde e vuote, noiose e immobili, invivibili ed eccitanti: le città d'estate si trasformano, proprio come la Roma attraversata a piedi da Trevi nel suo libro.
Nel singolo della cantautrice americana ci sono malinconia e ansia per il presente, sensazioni che le vere sad girl vivono anche in vacanza.
Il film di Gabriele Salvatores è invecchiato benissimo, soprattutto perché parla di una sensazione che proviamo tutti almeno una volta all'anno: la noia estiva.
Il romanzo del 1963 di Charles Simmons è un piccolo capolavoro di amori, malinconie, tramonti e vodka in spiaggia.
Il singolo R&B post-funk del 2003 di Kelis Rogers è il tormentone giusto per tutte le estati: perché non vuol dire assolutamente niente, ma rinfresca.
La foto mi guardava, il nuovo libro dell'autrice tedesca-ucraina, è una raccolta di racconti dietro certi scatti trouvée: archivi di famiglia, Polaroid, o immagini più famose.
Le polemiche su Elena Ferrante, nate sul New York Times e arrivate alla stampa italiana, portano a chiedersi quale sia il posto delle scrittrici all'interno della letteratura di oggi, dalla scuola al mercato.
La scrittrice palestinese sarà ospite della Milanesiana il 31 luglio per raccontare Un dettaglio minore, libro per metà storico e per metà romanzesco sulla guerra in Palestina.