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07:20 sabato 20 dicembre 2025
Di Digger di Alejandro G. Iñárritu non sappiamo ancora niente, tranne che un Tom Cruise così strano e inquietante non si è mai visto La trama della nuova commedia di Iñárritu resta avvolta dal mistero, soprattutto per quanto riguarda il ruolo da protagonista di Tom Cruise.
C’è un’estensione per browser che fa tornare internet com’era nel 2022 per evitare di dover avere a che fare con le AI Si chiama Slop Evader e una volta installata "scarta" dai risultati mostrati dal browser tutti i contenuti generati con l'intelligenza artificiale.
Kristin Cabot, la donna del cold kiss-gate, ha detto che per colpa di quel video non trova più lavoro e ha paura di uscire di casa Quel video al concerto dei Coldplay in cui la si vedeva insieme all'amante è stata l'inizio di un periodo di «puro orrore», ha detto al New York Times.
I Labubu diventeranno un film e a dirigerlo sarà Paul King, il regista di Paddington e Wonka Se speravate che l'egemonia dei Labubu finisse con il 2025, ci dispiace per voi.
Un reportage di Vanity Fair si è rivelato il colpo più duro inferto finora all’amministrazione Trump Non capita spesso di sentire la Chief of Staff della Casa Bianca definire il Presidente degli Stati Uniti una «alcoholic’s personality», in effetti.
Il ministero del Turismo l’ha fatto di nuovo e si è inventato la «Venere di Botticelli in carne e ossa» come protagonista della sua nuova campagna Dopo VeryBello!, dopo Open to Meraviglia, dopo Itsart, l'ultima trovata ministeriale è Francesca Faccini, 23 anni, in tour per l'Italia turistica.
LinkedIn ha lanciato una sua versione del Wrapped dedicata al lavoro ma non è stata accolta benissimo dagli utenti «Un rituale d'umiliazione», questo uno dei commenti di coloro che hanno ricevuto il LinkedIn Year in Review. E non è neanche uno dei peggiori.
C’è una specie di cozza che sta invadendo e inquinando i laghi di mezzo mondo Si chiama cozza quagga e ha già fatto parecchi danni nei Grandi Laghi americani, nel lago di Ginevra e adesso è arrivata anche in Irlanda del Nord.

La (presunta) crisi degli iPad non impedirà ai tablet di conquistare il mercato

09 Maggio 2014

Secondo alcuni esperti il loro tramonto sarebbe già iniziato, ma in realtà gli iPad non hanno alcuna intenzione di scomparire. Anche se lo scorso anno le vendite sono diminuite rispetto ai periodi precedenti, le persone in possesso di tablet targati Apple continuano (e continueranno) ad aumentare. Un articolo pubblicato su Quartz spiega come questa apparente contraddizione sia possibile e perché, nonostante gli allarmismi e le previsioni negative, i tablet siano solo agli albori della loro conquista del mercato.

I motivi del temporaneo stallo delle vendite di iPad sono da ricercare sia nelle caratteristiche degli acquirenti che in quelle degli stessi prodotti. Prima di tutto l’esordio degli iPad è stato molto più forte di quello degli iPhone (nei primi quattro anni dalla loro distribuzione i tablet venduti dalla Apple sono stati quasi il doppio degli smartphone venduti nello stesso arco di tempo) e, di conseguenza, è molto più facile etichettare un periodo di decrescita degli acquisti come inizio di una crisi del prodotto. Inoltre, la maggior parte delle persone che compra iPad lo fa per la prima volta e i tablet sono molto più longevi degli smartphone: cadono e si rompono meno facilmente, oltre a venire utilizzati soprattutto per attività che non richiedono un aggiornamento a breve termine. Le statistiche, dunque, non sbagliano e soprattutto non sono contraddittorie: se gli iPad sono duri a morire e la Apple ne continua a vendere tra i 15 e i 20 milioni ogni trimestre a persone che non ne avevano mai posseduti, gli acquisti possono anche essere “in stallo”, ma gli iPad conquistano fette di mercato sempre maggiori.


Le quote di mercato di pc fissi, portatili, tablet e smartphone. (fonte: Quartz)

Affinché i tablet conquistino il pubblico fino al punto da sostituirsi ai computer, il modo in cui vengono concepiti dovrà cambiare e adeguarsi. Fin quando ai tablet non sarà riconosciuta una totale autonomia, smettendo di considerarli o come la versione allargata dei sistemi operativi degli smartphone o come quella ridotta di un Os per computer, questi dispositivi non potranno mai imporsi definitivamente. Fino ad oggi, spiega Quartz, i difetti congeniti dei tablet sono stati essenzialmente tre: la maggior parte di essi prevede solo una connessione wi-fi e quella alla rete cellulare è quasi sempre un supplemento molto caro; i tablet sono arrivati dopo gli smartphone e, per una banale legge di anzianità, sono stati meno considerati dagli sviluppatori; rappresentano inoltre l’unica categoria di dispositivi non dotata di un proprio sistema operativo.

L’elisir di lunga vita dei tablet consiste, dunque, nel dotarli di nuove interfacce: le applicazioni che li caratterizzeranno dovranno permettergli di sostituirsi ad attività che attualmente sono relegate ai computer e garantire uno spostamento più rapido di file e dati da un’applicazione all’altra. Tramite la combinazione di nuovi hardware e software già esistenti, i tablet consentiranno al touchscreen di rivelarsi più rapido e funzionale di un computer. Per la Apple tutti questi obiettivi sono ancora più urgenti da raggiungere che per le altre aziende: l’iPad infatti è più costoso degli altri tablet e deve diventare, ancor più in fretta degli altri, un prodotto con qualità uniche.

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