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15:33 martedì 23 dicembre 2025
Gli scatti d’ira di Nick Reiner erano stati raccontati già 20 anni fa in un manuale di yoga scritto dall’istruttrice personale d Rob e Michele Reiner Un volume per bambini firmato dall’istruttore di yoga della famiglia Reiner rievoca episodi che ne anticipavano i gravi problemi psicologici.
Il neo inviato speciale per la Groenlandia scelto da Trump ha detto apertamente che gli Usa vogliono annetterla al loro territorio Jeff Landry non ha perso tempo, ma nemmeno Danimarca e Groenlandia ci hanno messo molto a ribadire che di annessioni non si parla nemmeno.
Erika Kirk ha detto che alle elezioni del 2028 sosterrà J.D. Vance, anche se Vance non ha ancora nemmeno annunciato la sua candidatura «Faremo in modo che J.D. Vance, il caro amico di mio marito, ottenga la più clamorosa delle vittorie», ha detto.
A causa della crescita dell’industria del benessere, l’incenso sta diventando un bene sempre più raro e costoso La domanda è troppa e gli alberi che producono la resina da incenso non bastano. Di questo passo, tra 20 anni la produzione mondiale si dimezzerà.
È appena uscito il primo trailer di The Odyssey di Nolan ed è già iniziato il litigio sulla fedeltà all’Odissea di Omero Il film uscirà il 16 luglio 2026, fino a quel giorno, siamo sicuri, il litigio sulle libertà creative che Nolan si è preso continueranno.
Il ministero della Giustizia americano ha fatto prima sparire e poi ricomparire una foto di Trump con Epstein Il Department of Justice sostiene che tutto è stato fatto per «proteggere delle potenziali vittime di Epstein» ritratte nella foto.
Di Digger di Alejandro G. Iñárritu non sappiamo ancora niente, tranne che un Tom Cruise così strano e inquietante non si è mai visto La trama della nuova commedia di Iñárritu resta avvolta dal mistero, soprattutto per quanto riguarda il ruolo da protagonista di Tom Cruise.
C’è un’estensione per browser che fa tornare internet com’era nel 2022 per evitare di dover avere a che fare con le AI Si chiama Slop Evader e una volta installata "scarta" dai risultati mostrati dal browser tutti i contenuti generati con l'intelligenza artificiale.

Il cordyceps, il fungo di The Last of Us, esiste davvero

17 Gennaio 2023

Il mondo raccontato in The Last of Us – uno dei videogiochi più popolari, discussi e amati di sempre, ora anche una serie tv tra le più attese di quest’anno, appena uscita negli Usa su Hbo e in Italia su Sky – finisce nel momento in cui una mutazione di un fungo chiamato cordyceps comincia a infettare gli esseri umani attraverso le spore e a trasformarli in mostri simili a zombie. È rassicurante pensare che certe cose succedano solo nei mondi fittizi che creiamo per il nostro intrattenimento, e questa è una delle ragioni per le quali non c’è niente di rassicurante in The Last of Us: il fungo cordyceps, infatti, esiste davvero. Neil Druckmann, il game designer che ha creato il videogioco, ha raccontato di aver scelto il cordyceps come agente patogeno dell’apocalisse dopo aver scoperto l’effetto che le spore del fungo producevano sugli insetti: li zombieficavano, costringendoli a cedere il controllo del loro corpo al parassita.

Come spiega Mike Hume sul Washington Post, esistono più di 600 tipi di cordyceps in natura. Tra questi, molti hanno proprietà utili e usi quotidiani per gli esseri umani. Nell’elenco dei componenti di moltissimi integratori alimentari, per esempio, si può trovare un pizzico di cordyceps. Il fungo cresce sopra il, poi dentro al, infine “fuori” dal corpo degli insetti, e ogni tipo di cordyceps ha i suoi gusti in fatto di insetti: ci sono quelli che preferiscono parassitare i millepiedi, quelli che invece prediligono occupare le carni delle falene, etc. Le spore del cordyceps portano gli insetti ad avere comportamenti insoliti ed imprevedibili, come se il parassita riuscisse e prendere possesso dei loro cervelli e delle loro funzioni motorie. Da qui viene il paragone con gli zombie. Alla fine, il cordyceps uccide il corpo che lo ospita, facendo crescere dall’interno all’esterno del malcapitato delle propaggini simili a steli che, una volta raggiunta la maturità, producono nuove spore. Moltissime persone hanno scoperto l’esistenza del cordyceps grazie a un episodio della serie di documentari sulla natura della Bbc Planet Earth. Tra queste persone c’era anche Druckmann, che proprio dopo aver visto quell’episodio cominciò a lavorare sul gioco che sarebbe poi diventato The Last of Us.

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