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09:58 giovedì 18 settembre 2025
Nel nuovo film di Carlo Verdone ci sarà anche Karla Sofía Gascón, la protagonista caduta in disgrazia di Emilia Pérez La notizia ha permesso a Scuola di seduzione di finire addirittura tra le breaking news di Variety.
Enzo Iacchetti che urla «Cos’hai detto, stronzo? Vengo giù e ti prendo a pugni» è diventato l’idolo di internet Il suo sbrocco a È sempre Cartabianca sul genocidio a Gaza lo ha fatto diventare l'uomo più amato (e memato) sui social.
Ci sono anche Annie Ernaux e Sally Rooney tra coloro che hanno chiesto a Macron di ripristinare il programma per evacuare scrittori e artisti da Gaza E assieme a loro hanno firmato l'appello anche Abdulrazak Gurnah, Mathias Énard, Naomi Klein, Deborah Levy e molti altri.
Per Tyler Robinson, l’uomo accusato dell’omicidio di Charlie Kirk, verrà chiesta la pena di morte  La procura lo ha accusato di omicidio aggravato, reato per il quale il codice penale dello Utah prevede la pena capitale. 
Una editorialista del Washington Post è stata licenziata per delle dichiarazioni contro Charlie Kirk Karen Attiah ha scoperto di essere diventata ex editorialista del giornale proprio dopo aver fatto sui social commenti molto critici verso Kirk.
In Nepal hanno nominato una nuova Presidente del Consiglio anche grazie a un referendum su Discord Per la prima volta nella storia, una piattaforma pensata per tutt'altro scopo ha contribuito all'elezione di un Primo ministro.
Amanda Knox è la prima ospite della nuova stagione del podcast di Gwyneth Paltrow Un’intervista il cui scopo, secondo Paltrow, è «restituire ad Amanda la sua voce», ma anche permetterle di promuovere il suo Substack.
Luigi Mangione non è più accusato di terrorismo ma rischia comunque la pena di morte L'accusa di terrorismo è caduta nel processo in corso nello Stato di New York, ma è in quello federale che Mangione rischia la pena capitale.

Ciao Vasco, ciao

30 Giugno 2011

Lo scorso 26 giugno Vasco Rossi ha annunciato il suo ritiro delle scene. Il problema, dice, è la vecchiaia. Non può, continua, fare il rocker a 60 anni. Ma vale la pena crederci? Il concetto di andare in pensione nel rock è piuttosto liquido; i Rolling Stones, gli Who e tanti altri grandi gruppi che hanno fatto la storia del genere sono decenni che annunciano il proprio ritiro dalle scene — quasi sempre in coincidenza con “l’ultimo tour” — eppure questo non impedisce a Keith Richards di cadere dagli alberi ogni anno.

Questa è però la prima volta che ciò accade per un cantante italiano, l’unico che giornalisti non-musicali e la televisione in generale sono in grado di identificare come rock. Ho sempre immaginato che il target di Vasco Rossi fossero i 35enni coi capelli retrocessi con 8 giornate d’anticipo che indossano la bandana nei mesi estivi e che hanno studiato un piano per diventare ricchi attraverso l’apertura di negozi Wind in franchising. Ma ho fatto i miei calcoli dopo l’annuncio del ritiro, e non tornano per intero. Il video per l’ultimo singolo del cantante di Zocca su YouTube registra 9 milioni di visualizzazioni. Per i suoi ultimi concerti è stato necessario concedere l’intero stadio di San Siro per cinque serate, tutte sold-out. Queste sono cifre da popstar internazionale, ma Vasco Rossi non esiste all’estero.

La spiegazione di questo plebiscito nazionale va ricercata nell’essenza stessa dell’autore di “Alba Chiara”. Spesso la musica significa molto per poche persone, quella di Vasco Rossi non ha alcun sapore, per milioni. Nei suoi pezzi non si trovano messaggi politici, campagne sociali, opinioni controcorrenti, è una specie di hamburger ISO 9000 che può essere reso appetibile tramite la giusta presentazione, e il giusto aroma, a milioni di persone diverse. Per questo personaggi come Matteo Salvini, quello che voleva dividere la metro a Milano in scompartimenti per negri, non hanno problemi a dichiararsi suoi grandi fan e presenziare ai suoi concerti. Per questo può, allo stesso tempo, essere utilizzato come colonna sonora da Milena Gabanelli per il suo Report. Per loro Vasco Rossi serve ad ammantarsi di trasgressione, quella da impiegato di banca che il sabato mattina cavalca la sua Harley Davidson da 40.000 €. È un brand, non un artista. E come tale viene concesso in licenza di utilizzo a chiunque, senza discrezione.

C’è qualcuno che da anni cerca di convincermi che c’è stato un periodo nella carriera di Vasco Rossi che merita rispetto e attenzione. I primi album, dicono, come sempre. Diceva cose nuove, mi assicurano. Mi è sempre suonato un po’ come se qualcuno mi dicesse “Ti ricordi quanto era più facile scrivere su Windows 95 rispetto alla penna?” Sì, eccetto tutte quelle volte in cui apparivano le schermate blu e quelle scritte bianche senza senso — e tutto ciò che avevi scritto scompariva per sempre. Come se non fosse mai esistito.

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