Hype ↓
04:50 lunedì 1 settembre 2025
Stasera La chimera di Alice Rohrwacher arriva per la prima volta in tv, su Rai 3 Un film d'autore per festeggiare l'apertura della Mostra del Cinema di Venezia 2025.
Emma Stone, che in Bugonia interpreta una donna accusata di essere un alieno, crede nell’esistenza degli alieni E ha spiegato anche perché: lo ha capito guardando la serie Cosmos di Carl Sagan.
Miley Cyrus è diventata la prima celebrity a fare da testimonial a Maison Margiela La campagna scattata da Paolo Roversi è una rivoluzione nella storia del brand.
Andrea Laszlo De Simone ha rivelato la data d’uscita e la copertina del suo nuovo album, Una lunghissima ombra Lo ha fatto con un post su Instagram in cui ha pubblicato anche la tracklist completa del disco.
Il Van Gogh Museum di Amsterdam rischia la chiusura a causa di lavori di ristrutturazione troppo costosi Lo dice il museo stesso: servono 121 milioni di euro per mettere a posto la struttura. Il Van Gogh Museum pretende che a pagare sia il governo olandese. Il governo olandese non è d'accordo.
C’è grande attesa attorno a The Voice of Hind Rajab, il film che potrebbe essere la sorpresa di questa Mostra del cinema Per i nomi che lo producono, per il regista che lo dirige e soprattutto per la storia vera che racconta: quella di una bambina di 6 anni, morta a Gaza.
La stylist di Julia Roberts non vuole rivelare il brand del cardigan con la faccia di Luca Guadagnino Il misterioso cardigan indossato dall'attrice al suo arrivo a Venezia è già diventato l'oggetto del desiderio della Mostra del Cinema.
In Corea del Sud è stata approvata una legge che vieta l’uso dello smartphone a scuola a tutti gli studenti È una delle più restrittive del mondo ed è stata approvata dal Parlamento con una larga maggioranza bipartisan.

Sulle strade di Barney

01 Agosto 2011

Uno dei libri più amati dagli italiani negli anni zerozero, La Versione di Barney di Mordecai Richler, è uscito in versione cinematografica il 14 gennaio. Non ne facciamo una recensione, ma vi proponiamo una breve chiacchierata con Christian Rocca, giornalista de Il Sole 24 Ore ed ex Il Foglio e autore del libro (lui lo chiama Totally Unnecessary Book) Sulle Strade di Barney (Bompiani, 300 pp., € 10,50). Quando si parla di Panofsky e/o Richler, Christian è una guida indispensabile, una specie di Virgilio per Dante. E allora ecco qui cosa ci siamo detti.

Ciao Christian, partiamo dal tuo viaggio in Canada, sulle tracce di Richler-Barney. C’è stato un momento preciso dell’inchiesta in cui ti sei convinto che Barney Panofsky fosse effettivamente Mordecai Richler?

Nel 2002, quando andai in Canada “sulle strade di Barney”, visitai molte persone che avevano conosciuto Richler. Lui era morto l’anno prima. Ricordo che la mia domanda costante, a famigliari e amici, riguardava quanto ci fosse di autobiografico nel libro. Tutti mi risposero seccamente che no, Barney non era affatto Richler. Ma quando allora chiedevo di descrivere l’autore, ne veniva fuori un ritratto perfetto di Barney. Un altro episodio viene da una chiacchierata con Noah, uno dei figli di Richler. Mi raccontò di aver assistito alle riprese del film, e di aver visto l’attrice Rosamund Pike interpretare Miriam. A casa, parlando con suo fratello, si riferivano all’attrice come “quella che interpreta mamma”. Credo che molte persone continuino a negare la corrispondenza biografica tra Richler e Barney per preservare il prestigio letterario dell’opera, come se l’elemento autobiografico sminuisse il tutto.

Il successo del libro in Italia si deve (anche) all’enorme campagna pubblicitaria che Il Foglio fece. Hai un aneddoto particolare risalente a quel periodo?

Ti racconto come iniziò il tutto. Il libro uscì nel 2000, se non sbaglio, per Adelphi. Su Il Foglio uscì una recensione di Mariarosa Mancuso, che colpì molto me e Mattia Feltri, all’epoca compagni di banco in redazione. Poche ore dopo andammo alla libreria più vicina, la Mondadori sotto la vecchia sede, e ne comprammo una copia a testa. Io lo regalai la sera stessa a un amico, Mattia lo lesse tutto d’un fiato e mi costrinse a comprarne un’altra copia, per me. Poi chiamò Giuliano Ferrara e gli consigliò il libro. La cosa finì lì. Era autunno. A metà gennaio arrivò una telefonata dal direttore che “ordinava” di leggere un libro bellissimo. Era La Versione di Barney. Da lì partì la campagna con sei/sette articoli al giorno per mesi. Molto tempo dopo, a Montréal, a un evento in onore di Richler, incontrai con Giuliano Ferrara la moglie di Richler, Florence. Mi chiese di raccontare a tutti l’aneddoto della segnalazione del libro al direttore. Ma lui non ne sapeva niente. Florence insisteva e io facevo il vago, finsi anche di non capire il suo inglese. Allora prese lei l’iniziativa e cominciò a parlare. Temetti il licenziamento in tronco. Poi Giuliano mi guardò e disse a Florence “comunque lui preferisce Roth”. E mi è andata bene che Richler e Roth sono sempre stati grandi amici, anche se questo l’ho scoperto molto dopo.

Parliamo del film. A te è piaciuto?

Sì, mi è piaciuto. È un film convenzionale ma ben fatto, anche se non eccelso. È meno ironico del romanzo, ma non annoia affatto. Anzi piace sia a chi ha letto il libro sia a chi non lo ha letto.

Hai anche incontrato Paul Giamatti.

Sì, l’ho incontrato a Venezia. Ricordo che gli ho dato una copia del mio libro, che ha un inserto centrale con fotografie di Mordecai Richler. Paul era molto interessato e si è anche rammaricato di non aver visto prima le foto, perché – dice – sarebbe entrato meglio nella parte. In realtà non credo che sarebbe servito a molto, Giamatti è davvero bravissimo e non ha bisogno di nessun aiuto. Soprattutto nella parte della vecchiaia. È incredibile. A Venezia c’era un po’ di delusione perché si aspettavano tutti che vincesse la Coppa Volpi.

Articoli Suggeriti
L’attivista palestinese che ha lavorato a No Other Land è stato ucciso da un colono israeliano

Maestro e attivista, Odeh Muhammad Hadalin aveva aiutato i registi del documentario premio Oscar a girare il loro film a Masafer Yatta.

Sam Altman ha detto che a differenza dell’avvocato e del terapeuta, Chat GPT non ha l’obbligo del segreto professionale

Quello che le diciamo non si può cancellare e potrebbe essere usato in tribunale.

Leggi anche ↓
L’attivista palestinese che ha lavorato a No Other Land è stato ucciso da un colono israeliano

Maestro e attivista, Odeh Muhammad Hadalin aveva aiutato i registi del documentario premio Oscar a girare il loro film a Masafer Yatta.

Sam Altman ha detto che a differenza dell’avvocato e del terapeuta, Chat GPT non ha l’obbligo del segreto professionale

Quello che le diciamo non si può cancellare e potrebbe essere usato in tribunale.

Ripensare tutto

Le storie, le interviste, i personaggi del nuovo numero di Rivista Studio.

Il surreale identikit di uno degli autori dell’attentato a Darya Dugina diffuso dai servizi segreti russi

La Nasa è riuscita a registrare il rumore emesso da un buco nero

Un algoritmo per salvare il mondo

Come funziona Jigsaw, la divisione (poco conosciuta) di Google che sta cercando di mettere la potenza di calcolo digitale del motore di ricerca al servizio della democrazia, contro disinformazione, manipolazioni elettorali, radicalizzazioni e abusi.