Cantautore, polistrumentista, produttore, compositore di colonne sonore e molto altro. L’abbiamo intercettato, rilassatissimo, pochi giorni prima della partenza per il tour italiano ed europeo di Schegge, il suo nuovo disco, che lo terrà occupato tutta l’estate.
Il Chicago Sun-Times ha pubblicato per sbaglio una lista di libri per l’estate che non esistono
Perché l’ha fatta scrivere a un’AI, che se ne è inventati 10 su 15.

Nell’edizione di domenica 18 maggio del Chicago Sun-Times c’è un articolo dal titolo “Summer reading list for 2025”. È una lista di quindici libri, i soliti consigli di lettura che molte riviste e quotidiani pubblicano prima dell’estate. E fin qui niente di strano. Leggendo l’articolo però, non si può fare a meno di notare alcune stranezze. Ad esempio che i primi dieci libri della lista… non esistono. Gli autori – tra cui Isabel Allende e Percival Everett – sono veri, ma i titoli e le descrizioni no. Non esiste nessun libro di Allende, ad esempio, che si intitola Tidewater Dreams e unisce il realismo magico all’attivismo climatico. E Percival Everett non ha mai scritto un libro intitolato The Rainmakers ambientato in un «futuro prossimo dove la pioggia artificiale è diventata un bene di lusso» (peccato: non sarebbe per niente male). Come racconta Literary Hub, è stato un utente di Bluesky a dare l’allarme, pubblicando una foto della pagina: evidentemente si tratta di una lista creata con l’intelligenza artificiale. Intelligenza artificiale che non si è neanche dimostrata troppo intelligente: perché invece di inventarsi dei libri inesistenti e mescolarli a dei libri veri non ha semplicemente selezionato 15 libri realmente pubblicati?
Interrogato sull’accaduto, il Chicago Sun-Times ha risposto con versioni simili della stessa dichiarazione su diverse piattaforme: «Stiamo indagando su come questo contenuto sia finito in stampa proprio in questo momento. Non si tratta di un contenuto editoriale e non è stato creato né approvato dalla redazione del Chicago Sun-Times. Valorizziamo la vostra fiducia nel nostro giornalismo e prendiamo la questione molto seriamente. Seguiranno ulteriori informazioni». Lo “scoop” però l’ha riportato Jason Koebler di 404 Media: il responsabile del misfatto è tale Marco Buscaglia, il quale ha ammesso di aver usato l’intelligenza artificiale per generare l’articolo. «A volte uso l’AI a volte come supporto, ma controllo sempre il materiale prima» ha detto a 404. «Questa volta non l’ho fatto e non riesco a credere di non essermene accorto, perché era evidente. Nessuna scusa… È colpa mia al cento per cento e sono molto imbarazzato».

Cantautore, polistrumentista, produttore, compositore di colonne sonore e molto altro. L’abbiamo intercettato, rilassatissimo, pochi giorni prima della partenza per il tour italiano ed europeo di Schegge, il suo nuovo disco, che lo terrà occupato tutta l’estate.