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17:13 sabato 20 dicembre 2025
Di Digger di Alejandro G. Iñárritu non sappiamo ancora niente, tranne che un Tom Cruise così strano e inquietante non si è mai visto La trama della nuova commedia di Iñárritu resta avvolta dal mistero, soprattutto per quanto riguarda il ruolo da protagonista di Tom Cruise.
C’è un’estensione per browser che fa tornare internet com’era nel 2022 per evitare di dover avere a che fare con le AI Si chiama Slop Evader e una volta installata "scarta" dai risultati mostrati dal browser tutti i contenuti generati con l'intelligenza artificiale.
Kristin Cabot, la donna del cold kiss-gate, ha detto che per colpa di quel video non trova più lavoro e ha paura di uscire di casa Quel video al concerto dei Coldplay in cui la si vedeva insieme all'amante è stata l'inizio di un periodo di «puro orrore», ha detto al New York Times.
I Labubu diventeranno un film e a dirigerlo sarà Paul King, il regista di Paddington e Wonka Se speravate che l'egemonia dei Labubu finisse con il 2025, ci dispiace per voi.
Un reportage di Vanity Fair si è rivelato il colpo più duro inferto finora all’amministrazione Trump Non capita spesso di sentire la Chief of Staff della Casa Bianca definire il Presidente degli Stati Uniti una «alcoholic’s personality», in effetti.
Il ministero del Turismo l’ha fatto di nuovo e si è inventato la «Venere di Botticelli in carne e ossa» come protagonista della sua nuova campagna Dopo VeryBello!, dopo Open to Meraviglia, dopo Itsart, l'ultima trovata ministeriale è Francesca Faccini, 23 anni, in tour per l'Italia turistica.
LinkedIn ha lanciato una sua versione del Wrapped dedicata al lavoro ma non è stata accolta benissimo dagli utenti «Un rituale d'umiliazione», questo uno dei commenti di coloro che hanno ricevuto il LinkedIn Year in Review. E non è neanche uno dei peggiori.
C’è una specie di cozza che sta invadendo e inquinando i laghi di mezzo mondo Si chiama cozza quagga e ha già fatto parecchi danni nei Grandi Laghi americani, nel lago di Ginevra e adesso è arrivata anche in Irlanda del Nord.

La crisi della “gomma americana” in America

24 Marzo 2014

Il giro d’affari delle gomme da masticare è calato dell’11% dal 2009 ed è destinato a crollare di un altro 4% nei prossimi cinque anni, secondo quanto riporta l’Associated Press. Il calo ha colpito soprattutto gli Stati Uniti – proprio la nazione che ha creato la chewing gum, qui in Italia spesso chiamata “gomma americana” – ma non è causato da una crisi generale del settore: lo scorso hanno gli statunitensi hanno speso circa 3,7 miliardi di dollari in gomme, solo che il mercato è cambiato profondamente. Le bubble gum, per esempio, hanno perso molto terreno (dal 2000 a oggi il loro giro d’affari si è dimezzato) e in genere tutte le gomme con zucchero hanno subito pesanti flessioni nelle vendite: in generale una maggiore attenzione alla salute ha condannato le chewing gum più zuccherose e malsane.

Le sugar free, invece, sono decollate e rappresentano ormai il traino del business. Come spiega Quartz, nel 2000 le vendite di gomme con zucchero e senza zucchero si eguagliavano, circa (930 milioni di dollari contro 1,1, miliardi, rispettivamente); oggi il primo vale 500 milioni di dollari e il secondo 3 miliardi. Non sorprende quindi che le marche specializzate in gomme alla frutta, coca cola e altri sapori forti (e zuccherosi) siano crollate nelle vendite, superate dalle più classiche gomme alla menta sugar free.

Immagini: una confezione di “Bubblicious”; due grafici di Quartz

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