Fake news diffusa su Telegram anche dalla portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova.
Dopo aver smentito il fatto di aver tirato cocaina con Merz e Starmer, Macron è stato costretto a smentire anche il fatto di essere stato picchiato dalla moglie
Costretto dalle assurde teorie che stanno circolando sui social, ovviamente.

I social sono particolarmente ossessionati da Macron, in questo periodo. Persino più del solito. Dopo aver costretto l’Eliseo a spiegare che no, il Presidente della Repubblica francese non stava tirando cocaina assieme al Cancelliere tedesco e al Premier inglese sul treno diretto a Kyiv, stavolta internet ha costretto il Presidente in persona a spiegare che no, sua moglie Brigitte non lo ha picchiato, non lo ha preso a schiaffi, che quello che si vede nel video che tutti hanno visto in queste ore era solo un gioco tra marito e moglie, come ha detto Macron ai giornalisti.
È iniziato tutto con un video dell’Associated Press, in cui si vede l’apertura del portellone dell’aereo di Stato con il quale Presidente e Premiere Dame hanno raggiunto il Vietnam per una visita ufficiale. Mentre lo steward apre il portello, alle sue spalle si vede Macron in piedi, in attesa di scendere la scaletta, che parla con qualcuno alla sua destra. All’improvviso la mano di Brigitte spunta nell’inquadratura e afferra il viso del marito, dandogli una sorta di manata.
Con il riflesso felino del politico navigato, un Macron visibilmente sorpreso saluta il personale a terra e scompare per qualche secondo all’interno della fusoliera, per poi riapparire con Brigitte al fianco, iniziando la visita ufficiale. Macron si è visto costretto a commentare il video, dicendo: «È un video in cui scherzo con mia moglie, e io stesso ne sono sorpreso. È diventato una sorta di disastro di portata planetaria, con ognuno che ha la propria teoria al riguardo».
Macron ha ragione, ovviamente: così come accaduto per lo scatto in cui Macron tirerebbe cocaina con Merz e Starmer anche in questo caso sono fiorite assurde teorie del complotto, rilanciate ad arte da avversari politici interni e, secondo un consulente del Presidente, dai media vicini al Cremlino.