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13:34 lunedì 25 agosto 2025
La Mostra del cinema di Venezia non è ancora iniziata e c’è già una prima polemica Ad accenderla è stata la lettera aperta di Venice4Palestine, firmata da decine di artisti italiani e stranieri, in cui si chiede alla Biennale di esprimersi a sostegno di Gaza e contro Israele.
Daniel Day-Lewis non recita più ma ha fatto un’eccezione per il film d’esordio di suo figlio  Sono passati otto anni dalla sua ultima volta, ha interrotto il pensionamento per fare il protagonista nell'opera prima del figlio Ronan.
Il rebranding dell’Eurovision per il 70esimo anniversario non sta andando per niente bene Il nuovo logo, soprattutto, non piace né ai fan né ai graphic designer, che già chiedono di tornare alla versione precedente.
L’organizzazione che monitora la sicurezza alimentare nel mondo ha confermato per la prima volta che a Gaza c’è una carestia Secondo l'Integrated Food Security Phase Classification, organizzazione alla quale si affida anche l'Onu, a Gaza la situazione è di Carestia/Catastrofe umanitaria.
Il nuovo trailer del Mostro conferma che la serie di Stefano Sollima è uno dei titoli imperdibili della Mostra del cinema di Venezia Dopo la prima a Venezia sarà disponibile su Netflix a partire dal 22 ottobre.
L’ultimo film della saga di Mission: Impossible è stato trasmesso gratuitamente su YouTube, ma ha potuto “vederlo” solo chi conosce l’alfabeto Morse E il pubblico sembra aver molto apprezzato l'iniziativa, a giudicare dai commenti che si leggono su YouTube.
A Maiorca quest’anno ci sono molti meno turisti a causa delle proteste contro l’overtourism Addirittura il 40 per cento in meno rispetto al 2024, secondo gli allarmatissimi balneari, ristoratori e albergatori locali.
Un sacco di gente è andata a vedere un concerto di Justin Bieber a Las Vegas senza accorgersi che sul palco non c’era lui ma un sosia Ci è voluta una canzone intera (una non eccellente interpretazione di "Sorry") prima che qualcuno cominciasse a sospettare.

In America è sempre più difficile trovare una Diet Coke

30 Dicembre 2021

Le bibite gassate nella loro versione dietetica sono ormai un’abitudine in tutto il mondo: le abbiamo in casa, le ordiniamo al ristorante, le compriamo al supermercato e dai distributori automatici. Servono anche e soprattutto a farci sentire in pace con noi stessi: meno zuccheri e meno calorie, meno problemi di linea e, soprattutto, di salute. Nell’ultimo periodo, però, soprattutto in America, i consumatori hanno notato che ci sono sempre meno bibite dietetiche sugli scaffali dei negozi e dei supermercati. D’altra parte, però, si trovano sempre più bibite che portano l’indicazione “senza zuccheri”. E allora che problema c’è, si dirà. Chi lo dice non è un vero cultore della bibita in versione “dietetica”: le differenze ci sono e i palati più raffinati le avvertono chiaramente.

«Sia le bibite vendute come dietetiche che quelle con l’indicazione “zero sugar” sono prodotti senza zuccheri e con pochissime calorie», ha spiegato a AllRecipies Lisa Williams, esperta di logistica e global supply chain e Ceo di World of Epi. Ma, aggiunge Williams, è vero che la differenza esiste: le bibite dietetiche hanno un sapore più leggero, quelle “senza zuccheri” sono fatte in modo tale da avvicinarsi moltissimo al gusto della versione originale del prodotto (quello con tutti gli zuccheri e le calorie). Quindi sì, anche le diet soda sono tecnicamente senza zuccheri (si usano dei dolcificanti) ma il sapore è diverso.

Resta però il mistero: perché nei negozi e nei ristoranti si trovano sempre meno? Forse, come spesso capita, la risposta giusta è anche quella più semplice: i gusti dei consumatori stanno cambiando e il mercato si sta adattando per rispondere alla rinnovata domanda. «”Senza zuccheri”, in questo momento storico, è una dicitura più apprezzata, più positiva rispetto a quella di “bibita dietetica”», ha detto Williams. Il problema starebbe, dunque, non nel prodotto ma nella parola a esso attaccata: “dieta” è una parola che non piace granché ai Millennial e alla Generazione Z. «È solo per questo che i produttori usano sempre di più la dicitura “senza zuccheri”, per convincere all’acquisto i consumatori più giovani».

Secondo il dietologo ed esperto di marketing e comunicazione Jaime Schwartz Cohen, la parola “dieta” riassume un po’ tutto quello che Millennial e Generazione Z non pensano quando decidono cosa mangiare, come cucinare: per le giovani generazioni, mangiare sano e stare a dieta non sono la stessa cosa, mangiare sano è un sinonimo di mangiare bene, con gusto, con piacere (e quindi più vicino al significato originale della parola “dieta”). «Semplicemente, una minore assunzione quotidiana di zuccheri è percepita come un’abitudine sana, e quindi un prodotto descritto come privo di zuccheri attrae questi consumatori. Anche se poi, alla fine, si tratta spesso dello stesso prodotto precedentemente venduto come “dietetico”, solo con un nome diverso».

Insomma, se ci sono sempre meno bibite dietetiche sugli scaffali è semplicemente perché l’industria delle bibite gassate sta attuando una gigantesca operazione di rebranding. «È solo uno strumento di marketing che le imprese stanno usando per allontanarsi da una parola che ormai non funziona più, “dieta”», ha detto Lindsay Martin, vice-responsabile del marketing di Reed’s.

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