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Ed Sheeran si è dato alla pittura e ha provato a imitare Jackson Pollock con risultati abbastanza discutibili Ma almeno si è sforzato di tenere "bassi" i prezzi delle sue "opere": meno di mille sterline a pezzo, che andranno tutte in beneficienza.
Dopo l’ultimo aggiornamento, Grok, l’AI di X, ha iniziato a parlare come un neonazista In una serie di deliranti post uno più antisemita dell'altro, Grok è pure arrivato a ribattezzarsi "MechaHitler".
La novità più vista su Netflix è un documentario su una nave da crociera coi bagni intasati Si intitola Trainwreck: Poop Cruise, è in cima alla classifica negli Stati Uniti ed è popolarissimo anche nel resto del mondo.
Al Festival di Locarno verrà presentato Mektoub, My Love: Parte Due di Abdellatif Kechiche, il film che nessuno ha mai voluto proiettare È già il titolo più atteso del concorso, che andrà a completare una trilogia scandalosa e travagliatissima, e sicuramente scatenerà la polemica.
Cosa dice Lena Dunham di Too Much, la sua nuova serie, che esce domani E, soprattutto, 13 anni dopo Girls. In un lungo profilo su Variety, Dunham ha raccontato cosa ha fatto in questi anni e quanto di lei c'è in questa serie.
Dalle prime recensioni, il nuovo Superman sembra più bello del previsto Dopo le prime stroncature pubblicate per sbaglio, arrivano diversi pareri favorevoli. Su una cosa tutti sembrano d’accordo: David Corenswet è un ottimo Clark Kent. 
Per combattere i deep fake, la Danimarca garantirà ai suoi cittadini il copyright delle loro facce Il governo sta cambiando la legge sul diritto d’autore per proteggere impedire i "furti" di volti, corpi e voci.
I fan di Squid Game hanno odiato il finale della serie e quindi si stanno facendo i loro finali usando l’AI Sui social c'è già chi propone lo Squid Game dei finali di Squid Game, il vincitore diventa quello ufficiale.

Bezos stava per comprare Netflix per 15 milioni di dollari

17 Settembre 2019

Un nuovo libro rivela che Jeff Bezos ha provato a comprare Netflix per 15 milioni di dollari, nel 1998, a un anno dalla sua nascita. Si intitola That Will Never Work: The Birth of Netflix and The Amazing Life (l’editore è Little, Brown and Company) e il suo autore è il co-fondatore ed ex ceo del colosso dello streaming Marc Randolph. Fast Company ne ha pubblicato un estratto, in cui Randolph descrive il suo incontro con Bezos in compagnia dell’attuale Ceo della società di streaming Reed Hastings.

Fu Hastings a rifiutare l’offerta. «Sarebbe stata una buona liquidazione per me, che in quel momento possedevo il 30 per cento della società. Il 30 per cento di 15 milioni sono un bel guadagno per un anno di lavoro», commenta a posteriori Randolph. Che, dopo aver perso la carica di amministratore delegato di Netflix, possiede solo il 15 per cento delle quote. Come scrive Forbes India, l’ex ceo non ha più alcun legame con la società, ormai in mano esclusivamente ad Hasting. Lui era già «un tipo ad 8 zeri», spiega Randolph nel libro. Per questo motivo l’offerta non era abbastanza: «Non solo possedeva il 70 per cento della società, ma ci aveva anche investito 2 milioni di dollari».

Nel 1998, Amazon contava già 600 impiegati e aveva più di 150 milioni di dollari di fatturato. Dell’altro protagonista della trattativa, Jeff Bezos, l’autore del libro regala un affresco abbastanza riconoscibile. «Quando parla non gesticola con le mani. Usa, invece, la sua testa con enfasi. La ruota a 45 gradi quando è curioso – osserva – ma tutta la contentezza infantile del mondo non può nascondere quel cervello analitico e ambizioso sempre a lavoro che si nasconde dietro lo sguardo imperturbabile».

Randolph ricorda anche qualche aneddoto raccontato dal fondatore di Amazon per l’occasione. Come la scelta iniziale di chiamare la sua società Cadabra, per evocare la magia dell’e-commerce. «Il problema è che Cadabra suona un po’ come cadavere», aveva detto Bezos sorridente.

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