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19:50 sabato 12 luglio 2025
I Talebani hanno fatto un assurdo video promozionale per invitare i turisti americani a fare le vacanze in Afghanistan Il video con la sua surreale ironia su ostaggi rapiti e kalashnikov, mira a proporre il paese come meta di un “turismo avventuroso”.
Justin Bieber ha pubblicato un nuovo album senza dire niente a nessuno Si intitola Swag e arriva, a sorpresa, quattro anni dopo il suo ultimo disco, anni segnati da scandali e momenti difficili.
Damon Albarn ha ammesso che la guerra del Britpop alla fine l’hanno vinta gli Oasis Il frontman dei Blur concede la vittoria agli storici rivali ai fratelli Gallagher nell’estate della loro reunion.
La nuova stagione di Scrubs si farà e ci sarà anche la reunion del cast originale Se ne parlava da tempo ma ora è ufficiale: nuova stagione in produzione, con il ritorno del trio di protagonisti.
La danzatrice del ventre è diventato un mestiere molto pericoloso da fare in Egitto Spesso finiscono agli arresti per incitazione al vizio: è successo già cinque volte negli ultimi due anni, l'ultima all'italiana Linda Martino.
Ferrero (e la Nutella) va così bene che starebbe per comprare la Kellog’s Per una cifra che si aggira attorno ai tre miliardi di dollari. Se l'affare dovesse andare in porto, Ferrero diventerebbe leader del settore negli Usa.
Il cofanetto dei migliori film di Ornella Muti curato da Sean Baker esiste davvero Il regista premio Oscar negli ultimi mesi ha lavorato all’edizione restaurata di quattro film con protagonista l’attrice italiana, di cui è grandissimo fan.
Nell’internet del futuro forse non dovremo neanche più cliccare perché farà tutto l’AI Le aziende tech specializzate in AI stanno lanciando nuovi browser che cambieranno il modo di navigare: al posto di cliccare, chatteremo.

Esiste un Banksy di destra

21 Giugno 2017

La street art più popolare di quest’epoca è solitamente associata a cause progressiste, o comunque più e meno assimilabili all’area politica della sinistra: Banksy, il più celebre artista di strada, crea opere che prendono di mira il capitalismo e le disuguaglianze, mentre Shepard Fairey è diventato famoso per i poster «Hope» entrati nell’iconografia obamiana. Eppure, esiste anche la street art “di destra”, e anch’essa – spiega un pezzo pubblicato dal Guardian – gode di una certa fortuna.

sabo

Sabo è un ex marine, e crea le sue produzioni direttamente in uno studio a casa sua. Il Guardian l’ha incontrato, e non ha potuto fare a meno di notare molte delle sue opere: un copriwater col volto di Barack Obama, poster che recitano «Fuck Tibet» o «Fuck Peace», un Bernie Sanders in scala 1:1 con il corpo coperto di tatuaggi di derivazione sovietica. Sabo – il cui nome deriva dal sabot, una munizione usata sui carri armati – è texano e ha studiato arte a Los Angeles, dove vive, dedicandosi all’arte di strada a partire dagli anni Novanta. La sua produzione non ha ricevuto grande successo fin quando non ha intercettato le ultime primarie repubblicane, creando un poster di Ted Cruz nei panni di un detenuto muscoloso, un’immagine ripresa dalla campagna di Cruz e poi resa virale; in seguito, ha prodotto un manifesto con un teschio sorridente e dotato di una chioma bionda trumpiana, affiancato dalla scritta «The deplorables», in riferimento al modo in cui Hillary Clinton aveva apostrofato i supporter del miliardario newyorkese.

In una città, Los Angeles, in cui l’opposizione a Trump è molto forte, Sabo è diventato in breve tempo «la resistenza alla resistenza», dice il Guardian, e ha ottenuto una certa fama: oggi appare piuttosto regolarmente su Breitbart, Fox News, The Blaze e altri media di destra, e le sue comparsate ai summit repubblicani richiamano successi di pubblico. Uno dei poster che l’hanno reso riconoscibile mostra Trump che fa il dito medio, con scritto «Republicans are the new punk». Curiosamente, però, Sabo non è un trumpiano della prima ora: durante le primarie definiva The Donald un clown che avrebbe consegnato la Casa Bianca ai Democratici, ribattezzandolo anche “Il douche” – un gioco di parole su “il Duce” – e raffigurandolo con i capelli modellati sul riconoscibile elmetto dell’iconografia di Mussolini.

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