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11:50 venerdì 12 dicembre 2025
La casa di Babbo Natale in Finlandia quest’anno è piena di turisti ma anche di soldati Nato L’escalation al confine russo ha trasformato la meta turistica natalizia della Lapponia in un sito sensibile per l’Alleanza Atlantica.
Il governo americano vuole che i turisti rivelino i loro ultimi 5 anni di attività sui social per ottenere il visto Vale anche per i turisti europei che dovranno consegnare la cronologia dei loro account su tutte le piattaforme social utilizzate.
Ora su Letterboxd i film si possono anche noleggiare e sono già disponibili molte chicche introvabili altrove I titoli disponibili saranno divisi in due categorie: classici del passato ormai introvabili e film recenti presentati ai festival ma non ancora distribuiti su altre piattaforme.
Da quando è stata introdotta la verifica dell’età, nel Regno Unito il traffico dei siti porno è calato ma è anche raddoppiato l’utilizzo di VPN Forse è una coincidenza, ma il boom nell'utilizzo di VPN è iniziato subito dopo l'entrata in vigore della verifica dell'età per accedere ai siti porno.
Secondo una ricerca, nel 2025 abbiamo passato online più tempo che durante i lockdown Oramai i "vizi" presi durante la pandemia sono diventati abitudini: ogni giorno passiamo online tra le quattro e le sei ore.
Si è scoperto che Oliver Sacks “ritoccò” alcuni casi clinici per rendere i suoi libri più appassionanti e comprensibili Un'inchiesta del New Yorker ha rivelato diverse aggiunte e modifiche fatte da Sacks ai veri casi clinici finiti poi nei suoi libri.
Lo 0,001 per cento più ricco della popolazione mondiale possiede la stessa ricchezza della metà più povera dell’umanità, dice un rapporto del World Inequality Lab Nella ricerca, a cui ha partecipato anche Thomas Piketty, si legge che le disuguaglianze sono ormai diventate una gravissima urgenza in tutto il mondo.
È morta Sophie Kinsella, l’autrice di I Love Shopping Aveva 55 anni e il suo ultimo libro, What Does It Feel Like?, era un romanzo semiautobiografico su una scrittrice che scopre di avere il cancro.

Avere trent’anni secondo Reitman

Young Adult: ridere amaramente di una trentenne (Charlize Theron) incapace di crescere

20 Marzo 2012

Èffiglio, direbbe Vulvia, ma non è del tutto vero, dato che meno di cinque anni fa Jason Reitman, figlio d’arte (di Ivan “Ghostbusters” Reitman) veniva giornalisticamente incasellato come «astro nascente del cinema americano».

Questo accadeva all’uscita di Juno, il film con Ellen Page minorenne incinta. Nel contempo, la boria di una certa fazione indie veniva colta – non a torto – da un rigurgito acido, sentendosi violata nell’intimo da una trentenne malcelata da una sedicenne che ascolta i Moldy Peaches e il cui unico cambiamento interiore non consiste nel prendere la “coraggiosa decisione” di avere un figlio, ma nel passare da “spocchiosa egoista con battute sterili” a “spocchiosa egoista con battute sterili che ha avuto un figlio”.

Ora, Reitman aveva già goduto di un esordio (ben più) brillante, con una serie sorprendente di corti e Thank you for smoking, ottima commedia con un unico colpetto di coda reazionario verso il finale (sottolineiamo qui come il colpo di coda reazionario sia una marca di stile del Reitman della maturità). L’approccio bidimensionale e fumettistico ai personaggi era perfettamente funzionale al film; il trattamento ipercoloristico delle scene verrà portato avanti nei film successivi, e avrà sempre una motivazione narrativa. Il film, basato su un romanzo, era stato scritto da Reitman stesso. Vedi un po’ cosa accade a circondarsi degli amici sbagliati: Reitman conosce Diablo Cody. Lei gli scrive Juno e vince un Oscar, va avanti realizzando una serie di deprecabili stronzate (United States of Tara, Jennifer’s Body). Poi, Reitman si appassiona a un romanzo sui «tagliatori di teste», lo riaggiorna alla crisi economica del 2008 e ne trae un suo film tipico: Personaggio Cinico colto in un punto critico della vita. A un certo punto, Personaggio Cinico avrà una qualche epifania, ma poi chissà. Ah, come è dura cambiare!

A questo punto del suo percorso, Reitman è unanimemente (e specialmente dal Festival del Cinema di Roma) osannato come il nuovo genio della commedia indipendente americana (lo è in parte: possiamo parlare di budget “indipendenti”, ma le case di produzione alle spalle – la Fox, la Paramount – non lo sono).

Arriviamo quindi a “Charlize-Theron-con-pretese-vuole-riprendersi-l’uomo-che-ama”: Young adult. Diablo Cody è tornata alla sceneggiatura; la gente, in sala, rideva istericamente, ma il film è uno dei più amari ritratti di trentenne che mai vedremo al cinema e non è – guai a chi pensa il contrario – una commedia. Semplicemente per il fatto che Cody è una macchina disumana e mostra compassione verso i personaggi soltanto quando in loro si innesca una sorta di cambiamento (qui si tratta di discesa agli inferi, ma la compassione emerge soltanto nei rari punti del film in cui il disprezzo sembra farsi da parte. Il mio accompagnatore, al cinema, l’ha definita «aridità passivo-aggressiva»). È come se, dopo Thank you for smoking, Reitman avesse la smania di rendere i propri personaggi nella maniera meno bidimensionale possibile. Non c’è niente di comico nel vedere una persona che si comporta unicamente in modo sbagliato in tutti i momenti sbagliati. O meglio, c’è, a patto che il personaggio non venga reso simpatico soltanto dalla serie di azioni goffe che compie. (È questo il caso).

Come “tragedia dell’età adulta” per un pubblico di massa, il film potrà funzionare ottimamente. Tutti recitano bene. Ci sono troppi primi piani perché si pensi anche solo di ridere. In Young adult c’è anche un buffo cagnetto.

(dal numero 7 di Studio, attualmente in edicola)

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