Francia, Spagna, Inghilterra e Svezia l'hanno già fatto, Italia e Danimarca ci stanno pensando. Che senso ha votare in Europa sul riconoscimento di uno Stato palestinese? Abbiamo sentito un po' di pareri.
Per chi però non fosse riuscito a passare, abbiamo messo a punto alcuni brevi recap su quello che ci siamo detti. Divisi per macro-temi: sport, intrattenimento, moda e arte, politica, media&tecnologia.
Trivellare il fondo del mare, la scoperta di una lingua universale che forse non sapete nemmeno di conoscere, capire Napoli, oggetti falliti: storie e racconti a cui affidare un pomeriggio di siesta.
Reportage in prima persona nel mondo dei wedding writers, componitori su commissione di libri a metà tra romanzi e libretti d'opera. Da Emma Woodhouse alla bergamasca Heidi Busetti, quando il libro diventa un souvenir da regalare dopo le nozze, come una bomboniera qualsiasi.
Le cose che ci siamo detti a Studio in Triennale: nei talk dedicati alla società abbiamo parlato di cosa parliamo quando parliamo di Europa, di ipotesi sull'Euro, dell'operato del governo Renzi, della sua connotazione politica, e di tanto altro.
Dal Gambia alla Libia, poi in Sicilia su una barca instabile, con la volontà di giocare a calcio in Italia. Prima il centro di accoglienza a Savona, poi il contratto con il Vado, Serie D, i complimenti di Gasperini e l'ambizione di salire sempre di più.
Le cose che ci siamo detti a Studio in Triennale: Blendle e il modello iTunes delle news, il futuro del giornalismo tra paywall e ricavi in ribasso, la questione big data e il loro impatto sulla vita quotidiana.
Le cose che ci siamo detti a Studio in Triennale: il lavoro della Fondazione Trussardi, ovvero come fare conoscere l'arte contemporanea partendo dai luoghi. Una rivista di moda con pochi fronzoli e molto approfondimento, Vestoj. Un pomeriggio dedicato a brand e cultura.
Una chiacchierata con Francesco Pacifico su CLASS, il suo nuovo romanzo. Nel quale lo scrittore, come recita il sottotitolo del libro, racconta alcune «vite infelici di romani mantenuti a New York». Con tutto quel che ne consegue.
Le cose che ci siamo detti a Studio in Triennale: oltre le battute su Luciano Moggi, Andrea Agnelli ha parlato a lungo (con Simon Kuper) dello stato del calcio italiano, di cosa significa amministrare uno stadio di proprietà, di quali modelli prendere a riferimento.
Le cose che ci siamo detti a Studio in Triennale: nei talk dedicati all'intrattenimento ci siamo chiesti perché ci piacciono così tanto le storie vere, e perché vorremmo tutti raccontare storie (anche se è sempre più difficile farne un mestiere).
Alla ricerca della difficile ricetta per un blockbuster in tempo di streaming, Netflix e cambiamenti sociali: pochi ce la fanno e sono perlopiù kolossal spettacolari come Interstellar. E non è un caso.
Il punto all'indomani della fine del nostro festival alla Triennale di Milano. Molta partecipazione ed entusiasmo, tanti dibattiti e riflessioni coi nostri ospiti, che hanno saputo far parlare di sé. Grazie a tutti, ci vediamo il prossimo anno.