Le file lunghissime fuori da Pop Mart, i rivenditori, le versioni tarocche, i trend TikTok: come e perché i pupazzetti col sorriso malefico stanno conquistando il mondo.
Un Labubu alto poco più di un metro è stato venduto per centosettantamila dollari

Le mortali possono aspirare a un Labubu alto una decina di centimetri da attaccare alla borsa o alla cintura, acquistato per una ventina di euro, magari a fronte di lunghe code davanti ai negozi della catena Pop Mart. Si spera senza venire alle mani, come già avvenuto di recente a Londra. La domanda per le bambole Pop Mart è tale che iniziano a scarseggiare anche le versioni tarocche dei celebri mostricciatoli, ribattezzate Lafufu e vendute a prezzi più bassi online. I Labubu insomma, come le borse delle grandi griffe o gli accessori alla moda che diventano trendy all’improvviso, sono oggetto anche di un mercato fiorente di falsi.
Sul fronte degli originali però Pop Mart ha deciso di alzare l’asticella: dell’ambizione e del prezzo, realizzando statue dei Labubu di grandi dimensioni e battendole all’asta. Da ieri sera qualche decina di fortunati acquirenti può godersi il suo Labubu XXL. Si tratta di una serie di pezzi unici al mondo, dei Labubu originali alti più di un metro e venti battuti all’asta durante il primo evento di questo genere interamente dedicato alle bambole da collezione divenute oggetto del desiderio e dell’ossessione di celebrities e persone comuni.
Ossessione che non conosce battute d’arresto, tanto che l’asta per il pezzo più ambito, un Labub a grandezza umana con pelliccia color verde menta, ha segnato il record di oltre centosettantamila dollari battuti al martelletto. Questo l’importo pagato dall’anonimo compratore per portarsi a casa l’oggetto più conteso tra i 48 messi all’asta all’evento cinese raccontato da The Cut. Non è stato l’unico Labubu in scala 1:1, per così dire, a superare la soglia del cinquantamila dollari di prezzo: agguerritissima la battaglia per un secondo Labubu di colore marrone che sfiorava il metro e mezzo d’altezza e per una versione delle tre scimmiette “non vedo, non sento, non parlo” incarnata da tre Labubu che si coprono occhi, orecchie e bocca.