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Gli artisti diventano famosi soprattutto grazie ai loro amici, dice uno studio
Secondo uno studio pubblicato dalla Columbia Business School nel mese di ottobre 2018 gli artisti con reti sociali estese e diversificate hanno maggiori probabilità di diventare famosi, indipendentemente da quanto il loro lavoro sia effettivamente innovativo. «Questo è il primo studio a rivelare che le reti di amicizia sono in realtà un fattore predittivo del successo molto affidabile, anche per gli artisti che hanno ottenuto il consenso della critica molto prima dell’avvento di Facebook e Instagram», scrive Casey Lesser in un articolo recentemente pubblicato su Artsy che commenta la ricerca.

Artsy ha raccontato come è nato lo studio: in una mostra sulla nascita dell’astrazione al Museum of Modern Art di New York, i curatori hanno evidenziato il modo in cui gli artisti si sono influenzati a vicenda. Intitolata «Inventing Abstraction: 1910-1925», la mostra si apriva con un grande diagramma che mostrava la rete di amicizie (la versione interattiva è ancora online sul sito del MoMA): i nomi più connessi, tra cui Pablo Picasso e Wassily Kandinsky, sono anche i più famosi. Mentre lavorava alla mostra, la curatrice Leah Dickerman è stata influenzata da un corso su come utilizzare le reti professionali per raggiungere il successo, tenuto da Paul Ingram, professore della Columbia Business School.
Ingram e il suo collega Mitali Banerjee dell’HEC di Parigi hanno a loro volta utilizzato i dati raccolti dalla mostra del MoMA per esaminare il ruolo che la creatività e i social network hanno svolto per gli artisti in relazione al livello di fama raggiunto. I ricercatori hanno scoperto che, contrariamente alla letteratura convenzionale, non esiste alcun legame misurabile tra fama e creatività (intesa come novità e originalità), mentre esiste un rapporto molto più stretto tra la fama, il tipo e la quantità di amicizie che un artista è in grado di instaurare.

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