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Le venti app più scaricate nel 2019

Un recente report di Sensor Tower, azienda leader nell’analisi dei dati del mercato delle app, ha stilato una classifica delle venti app più scaricate nel 2019 da Google Play e Apple Store. Il settore, si legge su Visual Capitalist, è oggi uno dei business più redditizi del pianeta, e ci si attende che raggiunga il valore complessivo di 6,3 trilioni di dollari entro il 2021. Per quanto riguarda lo scorso anno, in testa alla classifica spicca anzitutto la leadership della Facebook Inc., che possiede quattro delle prime cinque app nella top venti: WathsApp (860 milioni di download circa), Messenger (720), Facebook (680) e Instagram (440).
Non è una novità che il formato dei video brevi stia guadagnando terreno: oltre a TikTok (già entrata in top dieci l’anno scorso e adesso stabilmente al secondo, dove interrompe il dominio di Zuckerberg), si è inserita Likee (che è sesta). Si tratta di un concorrente diretto del gigante cinese che consente agli utenti di editare i video con una grande varietà di effetti, e la maggior parte dei suoi download è arrivata dall’India. Proprio l’India peraltro è il paese in cui sono stati eseguiti più download al mondo nel 2019, quasi cinque miliardi, seguita dagli Stati Uniti (poco più di tre) e dal Brasile (due).
Altro aspetto da sottolineare è l’ingresso in top dieci di Netflix, che si classifica per l’appunto al decimo posto. Tuttavia, come nota Visual Capitalist, il dominio dell’azienda californiana nel settore dello streaming service potrebbe non durare a lungo. Sullo sfondo va registrata infatti la scalata di Disney+, che pur essendo stata lanciata soltanto a novembre ha già portato cinquanta milioni di dollari in ricavi ed è entrata nella top venti delle novità del 2019. Tutto lascia pensare insomma che l’ingresso nella classifica “dei grandi” sia soltanto una questione di tempo.
Tra le app non nominate sin qui si confermano ai piani alti l’applicazione di YouTube e Snapchat (ottava e nona con 280 e 270 milioni di download), Spotify (dodicesima con poco più di 200), Uber (quindicesima a circa 160), Amazon (diciassettesima, 150) e Twitter (ventesima, 130).

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