Ad Anna Wintour piace la Caprese, ma senza i pomodori
Le abitudini alimentari di Anna Wintour, storica direttora di Vogue Us e oggi Chief Content Officer and Global Editorial Director di Condé Nast, sono da sempre fonte di pettegolezzo nel mondo della moda. Cosa mangerà la longilinea Wintour, sul cui carattere e stile di leadership si discute da più di trent’anni? È celebre la scena de Il diavolo veste Prada in cui Meryl Streep, che interpreta la versione tutto sommato bonaria della direttora in questione, ordina una bistecca per pranzo, che le viene servita in piatti rigorosamente di ceramica. Secondo quanto racconta la nuova biografia di Amy Odell, Anna, appena uscita per Simon & Schuster e che promette di essere la biografia definitiva sul personaggio (Odell ci ha lavorato per quattro anni, intervistando più di 250 persone), c’è del vero in quella scena: davvero Wintour mangia bistecca (o meglio ancora, filetto) per pranzo, ma sempre accompagnato da una Caprese. La signora, insomma, è fan della mozzarella italiana, ma non dei pomodori, che vengono tassativamente esclusi dal suo ordine presso il ristorante Palm, che si trova vicino al suo officio al World Trade Center. Caprese sì, servita sempre su piatti di ceramica, ma niente pomodori, perché Wintour, a quanto pare, non è grande fan delle verdure (sì, il pomodoro è tecnicamente un frutto, ma nella cucina italiana viene usato più come una verdura).
Emilia Petrarca, giornalista di The Cut di origine italiana, ha voluto provare il “go-to lunch” della signora per cercare di capire le ragioni di una simile scelta, e ha raccontato su Grubstreet la sua esperienza: come molti di noi, non è riuscita a trovare il fascino della combinazione di carne e mozzarella, ma soprattutto non è riuscita a spiegarsi il perché non ordinarli così, una bistecca e una mozzarella con un po’ di basilico, invece di chiedere espressamente «una Caprese senza pomodori». Forse perché è più veloce? Forse il basilico fresco è la parte irrinunciabile del piatto nonché l’unico apporto vegetale ammesso dalla dieta (e dal gusto) di Wintour? E soprattutto, perché in America servono la Caprese senza l’olio d’oliva, che dovrebbe essere il collante del piatto, e perché lo mangiano accanto a un secondo quando in teoria, e anche nella pratica, è un antipasto? Tutte domande scomode, che pare non trovino risposta nella biografia (che comunque saremmo curiosi di leggere), ma non scomode quanto la posizione della ragazza all’ingresso di un evento che, solo qualche giorno fa, ha chiesto il documento d’identità ad Anna Wintour prima di farla entrare. Stava facendo il suo lavoro, pensiamo noi, o forse voleva vendicare i pomodori.

La grande mostra al Met di New York, Superfine: Tailoring Black Style, era dedicata allo stile dei dandy afroamericani e agli abiti come affermazione di sé. Un tema che sembra il punto più alto di tante discussioni avviate negli anni scorsi, ma che oggi è solo l’ennesimo scroll.

Dopo i dazi di Trump, si sono moltiplicati sulla piattaforma i video di commercianti cinesi che invitano gli americani a scoprire cosa e come si produce in Cina. Un fenomeno interessante, che ha anche a che fare con il made in Italy.