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23:52 lunedì 1 settembre 2025
La turistificazione in Albania è stata così veloce che farci le vacanze è diventato già troppo costoso I turisti aumentano sempre di più, spendono sempre di più, e questo sta causando gli ormai soliti problemi ai residenti.
Nell’assurdo piano di Trump per costruire la cosiddetta Riviera di Gaza ci sono anche delle città “governate” dall’AI Lo ha rivelato il Washington Post, che ha pubblicato parti di questo piano di ricostruzione di Gaza che sembra un (brutto) racconto sci-fi.
Stasera La chimera di Alice Rohrwacher arriva per la prima volta in tv, su Rai 3 Un film d'autore per festeggiare l'apertura della Mostra del Cinema di Venezia 2025.
Emma Stone, che in Bugonia interpreta una donna accusata di essere un alieno, crede nell’esistenza degli alieni E ha spiegato anche perché: lo ha capito guardando la serie Cosmos di Carl Sagan.
Miley Cyrus è diventata la prima celebrity a fare da testimonial a Maison Margiela La campagna scattata da Paolo Roversi è una rivoluzione nella storia del brand.
Andrea Laszlo De Simone ha rivelato la data d’uscita e la copertina del suo nuovo album, Una lunghissima ombra Lo ha fatto con un post su Instagram in cui ha pubblicato anche la tracklist completa del disco.
Il Van Gogh Museum di Amsterdam rischia la chiusura a causa di lavori di ristrutturazione troppo costosi Lo dice il museo stesso: servono 121 milioni di euro per mettere a posto la struttura. Il Van Gogh Museum pretende che a pagare sia il governo olandese. Il governo olandese non è d'accordo.
C’è grande attesa attorno a The Voice of Hind Rajab, il film che potrebbe essere la sorpresa di questa Mostra del cinema Per i nomi che lo producono, per il regista che lo dirige e soprattutto per la storia vera che racconta: quella di una bambina di 6 anni, morta a Gaza.

America 2012

Raccontare il grande show americano fra elezioni e crisi; ecco di cosa parla la nostra nuova cover story

10 Gennaio 2012

Ecco finalmente il nuovo numero di Studio, da oggi in edicola.
In copertina una bandiera americana. Perché?

Innanzitutto le primarie repubblicane appena iniziate in Iowa e New Hampshire, dove si vota stasera, che dovranno scegliere l’anti Obama.
Christian Rocca, titolare del blog Camilloblog.it ed editorialista e inviato per Il Sole 24 Ore (seguite le sue cronache e i suoi live tweet per un aggiornamento elettorale costante dagli Stati Uniti), ci presenta Mitt Romney, il candidato inevitabile, il grande favorito della lunga corsa repubblicana, e ci spiega perché per gli altri concorrenti le possibilità di vittoria sono prossime allo zero, a meno che a un certo punto non si palesi un salvatore, un (improbabile) candidato che possa mettere tutti d’accordo, come il direttore del Weekly Standard Bill Kristol ha ipotizzato in una conversazione con lo stesso Rocca sul Sole 24 Ore di qualche giorno fa.

Nei giorni in cui Rocca scriveva, il ruolo di anti-Romney era ricoperto da Newt Gingrich; prima era capitato a Herman Cain, poi, dopo il vecchio Newt, è toccato a Ron Paul e Rick Santorum. Questa girandola non fa che confermare la tesi di Christian Rocca e di molti altri analisti: è Mitt l’uomo da battere, anche se non scalda i cuori degli elettori del Grand Old Party. Sul numero spieghiamo perché.
Ma Rocca, nel pezzo che apre la storia di copertina, va oltre l’attualità della corsa repubblicana e ci racconta il perché della spettacolarità del meccanismo elettorale a stelle e strisce, spesso bollato come “baraccone” e portatore di meri interessi lobbistici, secondo una visione un po’ snob e limitata che spesso si ha da questa parte dell’oceano. Ecco cosa scrive il titolare di Camillo nella sua analisi esclusiva per Studio:

La selezione dal basso dei candidati attraverso le primarie completa una sofisticata architettura istituzionale che nella sua storia non ha conosciuto degenerazioni politiche, ideologiche e morali paragonabili a quelle nostrane (avete presente che cosa ha passato l’Europa negli ultimi duecento anni?). La stagione delle primarie in fondo è la nostra primavera occidentale, un modello di organizzazione del consenso allo stesso tempo professionale e rustico, scientificamente programmato e autenticamente genuino, centrato su spot televisivi e su strette di mano, su innovativi modelli econometrici e sul vecchio ma sempre valido porta a porta.

Ma quali elementi potrebbero scalfire l’andamento del corso elettorale? Due su tutti, uno più diretto, l’evoluzione del movimenti di Occupy Wall Street, e uno più indiretto, le conseguenze forti della crisi economica e finanziaria. In due pezzi di contorno a quello principale trattiamo entrambi i temi: i possibili sviluppi di OWS nel 2012 e il suo intreccio con le elezioni, e l’origine della crisi finanziaria raccontata attraverso un bel film che purtroppo rischiamo di non vedere nelle sale italiane, “Margin Call”.

A chiudere la storia di copertina un pezzo di società prima che di sport; un racconto storico e analitico del livello di importanza spettacolare e simbolica che hanno raggiunto in America un evento come il Super Bowl e uno sport come il Football americano. Scrive Cesare Alemanni:

…Un piccolo aneddoto emblematico da cui partire per raccontare l’enorme spazio che, negli ultimi 50 anni, il football professionistico americano ha occupato nell’immaginario collettivo, nello spettacolo, nella cultura e nell’economia del paese in cui è nato e da cui non si è mai allontanato: gli Stati Uniti. Uno spazio talmente vasto che oggi il football professionistico si è guadagnato l’appellativo di America’s Game. Ma non è sempre stato così…

Tutta la storia di copertina è illustrata con un portfolio di Boogie, fotografo serbo trapiantato a New York, che per anni ha ritratto bandiere a stelle e strisce, in tutte le forme. L’effetto che fanno viste vicine tutte insieme ve lo gustate su Studio.


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