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23:17 sabato 6 dicembre 2025
Quentin Tarantino ha detto che Paul Dano è un attore scarso e i colleghi di Paul Dano hanno detto che Quentin Tarantino farebbe meglio a starsene zitto Tarantino lo ha accusato di aver “rovinato” Il petroliere, definendolo «un tipo debole e poco interessante».
Già quattro Paesi hanno annunciato il boicottaggio dell’Eurovision 2026 dopo la conferma della partecipazione di Israele Spagna, Paesi Bassi, Irlanda e Slovenia hanno annunciato la loro intenzione di boicottare questa edizione se davvero a Israele verrà permesso di partecipare.
Pantone è stata accusata di sostenere il suprematismo bianco perché ha scelto per la prima volta il bianco come colore dell’anno L'azienda ha spiegato che dietro la scelta non c'è nessuna intenzione politica né sociale, ma ormai è troppo tardi, la polemica è esplosa.
L’acquisizione di Warner Bros. da parte di Netflix sta mandando nel panico tutta l’industria dell’intrattenimento La geografia del cinema e dalla tv mondiale cambierà per sempre, dopo questo accordo da 83 miliardi di dollari.
Lily Allen distribuirà il suo nuovo album anche in delle chiavette usb a forma di plug anale Un riferimento a "Pussy Palace", canzone più chiacchierata di West End Girl, in cui racconta come ha scoperto i tradimenti dell'ex marito, l'attore David Harbour.
Dario Vitale lascia Versace, appena nove mesi dopo esserne diventato direttore creativo Era stato nominato chief creative officer del brand, appena acquisito dal gruppo Prada, a marzo di quest'anno.
L’unica tappa italiana del tour di Rosalìa sarà a Milano, il 25 marzo Sono uscite le date del tour di Lux: partirà il 16 marzo 2026 da Lione e si chiuderà il 3 settembre a Portorico.
Secondo una ricerca, l’inasprimento delle leggi sull’immigrazione in Europa sta facendo aumentare e arricchire i trafficanti di essere umani Il Mixed Migration Centre ha pubblicato un ampio studio in cui dimostra che le politiche anti immigrazione stanno solo aggravando il problema che avrebbero dovuto risolvere.

I vertici delle aziende Usa, le donne e «John»

06 Luglio 2015

Che ai vertici delle grandi società ci siano più uomini che donne non è certo una novità. La cosa meno nota, però, è che nelle aziende americane Usa ci sono più «John» che donne.

Nelle più grandi 1500 società americane, infatti, il numero totale di amministratori delegati chiamati John supera il numero totale degli amministratori delegati di sesso femminile. Se ne è accorto Justin Wolfers, docente di economia e public policy alla Università del Michigan, che ha realizzato questo grafico a partire dallo S&P Composite 1500 Index.

Stando all’indice, infatti, le donne rappresentano il 4,1 per cento degli amministratori delegati. Gli uomini chiamati John invece sono ben il 5,3 per cento. Dal grafico si può vedere che pure i «David» sono più numerosi dei Ceo donne, e cioè il 4,5%. Abbondano anche gli amministratori delegati di nome Robert, James, Michael e William.

John

(via)

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