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05:34 martedì 17 giugno 2025
Pixar ha annunciato un film con protagonista un gatto nero e tutti hanno pensato che ricorda molto un altro film con protagonista un gatto nero Il film Disney-Pixar si intitola Gatto, è ambientato a Venezia e lo dirige Enrico Casarosa. Il film al quale viene accostato lo potete indovinare facilmente.
Tra Italia, Spagna e Portogallo si è tenuta una delle più grandi proteste del movimento contro l’overtourism Armati di pistole ad acqua, trolley e santini, i manifestanti sono scesi in piazza per tutto il fine settimana appena trascorso.
Will Smith ha detto che rifiutò la parte di protagonista in Inception perché non capiva la trama Christopher Nolan gli aveva offerto il ruolo, ma Smith disse di no perché nonostante le spiegazioni del regista la storia proprio non lo convinceva.
Hbo ha fatto un documentario per spiegare Amanda Lear e la tv italiana agli americani Si intitola Enigma, negli Usa uscirà a fine giugno e nel trailer ci sono anche Domenica In, Mara Venier e Gianni Boncompagni.
Le prime foto della serie di Ryan Murphy su JFK Junior e Carolyn Bessette non sono piaciute a nessuno La nuova serie American Love Story, ennesimo progetto di Ryan Murphy, debutterà su FX il giorno di San Valentino, nel 2026.
Il video del sassofonista che suona a un festa mentre i missili iraniani colpiscono Israele è assurdo ma vero È stato girato durante una festa in un locale di Beirut: si vedono benissimo i missili in cielo, le persone che riprendono tutto, la musica che va.
Dua Lipa e Callum Turner si sono innamorati grazie a Trust di Hernan Diaz Il premio Pulitzer 2023 è stato l'argomento della prima chiacchierata della loro relazione, ha rivelato la pop star.
In dieci anni una città spagnola ha perso tutte le sue spiagge per colpa della crisi climatica  A Montgat, Barcellona, non ci sono più le spiagge e nemmeno i turisti, un danno di un milione di euro all’anno per l'economia locale.

Cos’è Absher, l’app accusata di monitorare le donne saudite

20 Febbraio 2019

Lanciata quattro anni fa in Arabia Saudita per fornire o facilitare diversi servizi e forte del sostegno della monarchia locale, l’app Absher è oggetto di controversie sempre più marcate per le implicazioni sulle donne arabe. Time precisa come l’applicazione, il cui nome può essere tradotto all’incirca con “buona notizia” o “ok, fatto”, sia presente negli store di Apple e Google nella categoria “Productivity”: consente di svolgere pratiche quali il controllo delle email, la prenotazione di appuntamenti negli uffici o la richiesta di documenti. Le polemiche riguardano il fatto che agli uomini è permesso di accedere anche ad informazioni riservate, ad esempio per negare o autorizzare la richiesta di un visto turistico. In un contesto fortemente repressivo come quello saudita, in cui una donna deve ottenere l’approvazione di un custode per viaggiare e svolgere numerose altre attività, i critici sostengono che attraverso l’app gli uomini possano tracciare e controllare i movimenti delle donne, rafforzando ulteriormente il sistema del patriarcato.

Non sorprende dunque che diverse ong impegnate nella difesa dei diritti abbiano invitato i dirigenti delle multinazionali tech a valutare attentamente le caratteristiche di Absher, perché come dichiara una ricercatrice di Amnesty International, rappresenterebbe «un esempio di come il governo del paese abbia introdotto strumenti per limitare la libertà femminile, evidenziando ancora una volta l’inquietante discriminazione delle leggi sulla tutela». I manager di Apple e Google si sono impegnati ad approfondire la questione. Dal canto loro, gli utenti dell’app la difendono, lodandone i benefici sulla propria quotidianità: un consulente finanziario e ristoratore residente a Jeddah ha dichiarato al settimanale di usare regolarmente Absher per registrare gli ID di residenza dei dipendenti o confermare i loro viaggi, precisando che si tratta «di e-government, permette di sbrigare con un click formalità per le quali finora dovevamo recarci negli uffici e aspettare in fila»; Maha Alanzi, studentessa del Regno iscritta a un’università australiana, è convinta che l’app le faciliti le cose, dal momento che ha bisogno spesso dell’autorizzazione del padre, perciò «se lui non si trova nella stessa città, con Absher è più facile». Le organizzazioni non governative concordano sui risvolti positivi dell’applicazione, soprattutto in termini di burocrazia, notano però che, se lo volesse, «il governo potrebbe eliminare le funzioni di monitoraggio mantenendo quelle principali».

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