Margita Balaštíková, però, nega tutto: non ha mai voluto uccidere il cane, solo rovinare la vita al padrone, il suo ex marito.
L’organizzazione che monitora la sicurezza alimentare nel mondo ha confermato per la prima volta che a Gaza c’è una carestia
Secondo l'Integrated Food Security Phase Classification, organizzazione alla quale si affida anche l'Onu, a Gaza la situazione è di Carestia/Catastrofe umanitaria.

Dopo aver analizzato i dati forniti dalle autorità palestinesi e quelli raccolti sul campo, l’Integrated Food Security Phase Classification (Ipc) ha ufficialmente innalzato la gravità della situazione alimentare nella Striscia di Gaza al quinto livello, il più alto nella scala utilizzata per fronteggiare le emergenze alimentari a livello internazionale. L’ente, che si occupa di raccogliere dati e fornirli a diverse organizzazioni (tra le quali ci sono Onu, Oxfam e Save the Children) in modo che queste ultime possano valutare quando e dove intervenire per contrastare situazioni di carestia, ha pubblicato oggi un dettagliato report sulla situazione nella Striscia, classificandola come del quinto livello, ovvero il più grave: Famine/Humanitarian Catastrophe. È la prima volta dall’inizio dell’invasione della Striscia da parte di Israele che la carestia viene “ufficializzata” da un organismo internazionale.
Lo spaccato descritto dall’Ipc è spaventoso. Era da molto tempo che una crisi alimentare in Medio Oriente non arrivava a una simile gravità, tanto da portare l’Onu a dichiarare ufficialmente che a Gaza è in corso una carestia. La Bbc, che ha seguito in diretta la presentazione del report dell’Ipc, ha riportato le dichiarazioni con cui Tom Fletcher, il coordinatore per gli aiuti alimentari dell’Onu, ha chiesto ufficialmente a Israele di interrompere il blocco degli aiuti: «Aprite i valichi, a nord e a sud, tutti. Lasciateci far entrare il cibo e altri aiuti senza ostacoli e nella scala massiccia necessaria. Fermate la rappresaglia». Anche il Segretario generale Antonio Guterres ha commentato il report dell’Ipc: «Pensavamo non ci fossero più parole per descrivere l’inferno di Gaza, e invece se n’è aggiunta una nuova: carestia». Guterres ha aggiunto anche che si tratta di «un disastro opera dell’uomo, una condanna morale, un fallimento di tutta l’umanità».
Il report, accolto Israele come una mistificazione sulla base di dati considerati dal governo di Tel Aviv come non attendibili (tutte le accuse, contro accuse, risposte e smentite le sta raccogliendo sempre Bbc), sottolinea come serva un’azione immediata per contrastare la carestia in corso. A Gaza infatti oltre mezzo milione di persone sta già fronteggiando una situazione di denutrizione drammatica e solo l’arrivo in grandissime quantità di generi alimentari può evitare il peggioramento di una situazione già catastrofica.