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Tre quarti degli americani sono obesi o in sovrappeso e c’è chi la chiama epidemia

Le conseguenze per il sistema sanitario, oltre che la salute degli individui, sono molto gravi.

19 Novembre 2024

Tre quarti della popolazione adulta statunitense è obesa o sovrappeso. È un dato gigantesco, se ci pensate (immaginate di essere in una bar con cento persone, per dire: quasi 70 sono obese), ed è la “scoperta” di un’importante ricerca scientifica pubblicata a metà novembre su The Lancet. Lo studio è allarmante soprattutto per quanto riguarda l’aumento del tasso di obesità: nel 1990, quando venne pubblicata un’altra importante testimonianza scientifica sul tema, il dato attestava una percentuale del 50 per cento. Inoltre, quest’ultima ricerca dice che sono sempre più i giovani e i bambini a soffrire di questa patologia.

«La considero un’epidemia», ha detto Marie Ng, una delle co-autrici del paper e professoressa all’Institute for Health Metrics and Evaluation alla Washington School of Medicine. Senza un’intervento aggressivo e massiccio, si legge, il numero delle persone sovrappeso e obese continuerà a crescere, raggiungendo i 260 milioni di persone negli Stati Uniti nel 2050.

I rischi sono seri, soprattutto in un Paese con una sanità pubblica come quella statunitense. L’obesità aumenta la probabilità che si verifichino altre malattie e complicazioni come il diabete di tipo 2, insufficienze renali ed epatiche, problemi di cuore e infarti. È anche collegata a problemi di infertilità, aumento delle patologie tumorali e problemi di salute mentale. Ma cosa causa l’obesità? Anche qui, nonostante i progressi scientifici, non è semplice rispondere. Un tempo si pensava fosse soltanto un problema calorico, di aumento di peso, ma la realtà è molto più complessa. Sul New York Times lo spiega la dottoressa Sarah Armstrong, professoressa di Pediatrics and population health sciences alla Duke: «L’obesità viene da interazioni genetiche, fisiologiche e ambientali». Tra le cause materiali, i cosiddetti cibi ultra-processati, la difficoltà, per diverse fasce della popolazione, di avere accesso a frutta e verdura fresca, l’aumento della sedentarietà. E c’è una questione di classe, ovviamente: i più colpiti dall’obesità sono i cittadini più poveri, specialmente non-bianchi.

In Europa il problema è molto meno grave ma, stando a un rapporto Ocse del 2023, 1 europeo su 6 ne soffre, e il 50 per cento degli adulti europei è in sovrappeso. Come si può cambiare? Una tassa sui cibi e sulle bevande più malsane, per esempio. In Italia, la cosiddetta Sugar Tax entrerà in vigore nel 2025: su aranciate e succhi di frutta si applicherà un prelievo di 5 centesimi al litro e 13 centesimi al chilo, per poi passaare a 10 e 25 centesimi nel 2026.

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