La band hip hop irlandese viene da anni di provocazioni ed esagerazioni alle quali nessuno aveva fatto troppo caso, fin qui. Ma è bastata una frase su Gaza, Israele e Stati Uniti al Coachella per farli diventare nemici pubblici numero 1.
Pare che Megalopolis, il nuovo film di Francis Ford Coppola, sia un disastro produttivo
Come sa chiunque abbia visto il documentario Hearts of Darkness – il racconto epico e a tratti inquietante della realizzazione di Apocalypse Now – non è facile lavorare per Francis Ford Coppola. Il primo a saperlo è lo stesso Coppola, che nel documentario ammetteva di essere preoccupato che Apocalypse Now sarebbe stato un fallimento anche a causa dei tantissimi problemi, incidenti e contrattempi (molti dei quali causati dallo stesso Coppola) che avevano reso la realizzazione del film un’esperienza di per sé apocalittica. Negli anni, Coppola è rimasto sempre fedele alla sua linea e anche sul set del suo ultimo film, Megalopolis, si sta dimostrando coerente con se stesso.
Il primo giornale a raccogliere le indiscrezioni su quanto starebbe succedendo sul set di Megalopolis è stato The Hollywood Reporter. Pare che Coppola, nel mezzo della produzione del film, abbia deciso di licenziare in tronco diversi membri del team creativo. Tra questi: il production designer Beth Mickle e il supervising art director David Scott, di fatto i responsabili di tutto il dipartimento artistico del film. Una cosa simile è successa con il team che si occupa degli effetti speciali: sono stati quasi tutti licenziati, compreso un veterano del mestiere come Mark Russell. Coppola ha ammesso che sul set di Megalopolis negli ultimi mesi – i primi licenziamenti sarebbero avvenuti a dicembre – c’è stato un certo «turnover», ma ha negato che la cosa sia un problema o che a causa di questi cambiamenti la produzione stia incontrando problemi. Tra l’altro, se dei problemi di produzione ci fossero, sarebbero tutti di Coppola. Il produttore del film, infatti, è lui, che sta finanziando tutta l’impresa con 120 milioni di dollari guadagnati grazie al suo altro mestiere: l’albergatore e il produttore di vini.
In queste ore a dare man forte al regista è arrivato anche Adam Driver, uno dei protagonisti del film: qui sul set va tutto benissimo, ha dichiarato l’attore. Coppola, dal canto suo, ha ribadito che «sono felice del mio cast, sono felice di quello che stiamo facendo tutti i giorni, stiamo rispettando i tempi e il budget e questo è tutto quello che conta per me». Certo, gli dispiace di aver dovuto licenziare alcune persone, ma questo non vuol dire che Megalopolis sia il disastro produttivo che i giornali stanno raccontando: «La gente si licenzia, viene licenziata o semplicemente decide che non vuole più lavorare in un certo posto o per certe persone. È un peccato quando succede, ma succede».

La band hip hop irlandese viene da anni di provocazioni ed esagerazioni alle quali nessuno aveva fatto troppo caso, fin qui. Ma è bastata una frase su Gaza, Israele e Stati Uniti al Coachella per farli diventare nemici pubblici numero 1.

Ancora più dei suoi romanzi precedenti, Vanishing World , appena uscito per Edizioni E/O, sembra scritto da una macchina senza sentimenti che ci mostra tutte le variabili possibili e immaginabili della stupidità umana.