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12:22 martedì 19 agosto 2025
Il completo, che forse non è un completo, indossato da Zelensky nell’incontro con Trump ha causato un enorme litigio tra gli scommettitori online Milioni scommessi sul fatto che Zelensky avrebbe o non avrebbe indossato un completo. E ora una accesissima discussione attorno alla domanda: ma è un completo, quello?
A quanto pare Lana Del Rey è molto arrabbiata con Ethel Cain, ma nessuno ha ancora capito perché Le ha lanciato una frecciatina in una traccia del nuovo album e l'ha bloccata su Instagram: perché ce l'abbia così tanto con Cain, però, non è chiaro.
La sinistra mondiale va così male che è riuscita a perdere le elezioni anche nella Bolivia socialista Il Movimiento al Socialismo governava dal 2005, ma al primo turno è arrivato a malapena quarto. Al ballottaggio vanno un candidato di centro e uno di centrodestra.
A Liam Gallagher hanno vietato di lanciare tra il pubblico tamburello e maracas alla fine dei concerti perché le persone si picchiavano pur di accaparrarseli È stata l'organizzazione del concerto a dirglielo, per evitare che i fan si «strizzino i capezzoli a vicenda, si tirino le orecchie, si prendano a ginocchiate nelle parti basse».
È morto Ronnie Rondell, l’uomo che andava a fuoco sulla copertina di Wish You Were Here dei Pink Floyd Ci vollero 15 tentativi per ottenere lo scatto perfetto, un'impresa che mise a dura prova anche uno stunt man come lui, sopravvissuto alle riprese più spericolate della storia del cinema.
Sally Rooney ha detto che donerà i proventi degli adattamenti Bbc dei suoi romanzi a Palestine Action Lo ha scritto in un articolo pubblicato sull'Irish Times, in cui attacca (di nuovo) il governo inglese per le sue posizioni filoisraeliane.
Terence Stamp è stato l’attore inglese più amato dal cinema italiano Teorema di Pasolini, Tre passi nel delirio di Fellini, Una stagione all'inferno di Nelo Risi e molti altri: negli anni '70 Stamp, morto il 17 agosto a 87 anni, fu "adottato" dal cinema italiano.
È morto a 94 anni Gianni Berengo Gardin, uno dei più grandi fotografi italiani Con i suoi scatti in bianco e nero ha raccontato l’Italia nel pieno dei suoi cambiamenti: dal boom industriale alle grandi navi a Venezia.

Ci sarà un reboot di Easy Rider

30 Novembre 2022

Easy rider è uno di quei classici della storia del cinema che – come vi avevamo raccontato qui – ha ancora oggi qualcosa da raccontare. Il film del 1969 non solo ha contribuito a lanciare Jack Nicholson (che all’epoca aveva circa 32 anni), ma ha anche raccontato il Sessantotto americano e la controcultura giovanile come non era mai stato fatto prima e come non è più stato fatto dopo. Almeno, fino ad adesso, perché adesso un gruppo di produttori ha acquistato da Columbia Pictures i diritti per una nuova trasposizione della storia e, come racconta Variety, ha intenzione di realizzare un reboot di Easy Rider, un nuovo capitolo per «aggiornarlo ai tempi moderni ma con lo stesso spirito di una volta». Sono già alla ricerca del regista giusto al quale affidare l’impresa.

A quanto pare, il nuovo lungometraggio avrà un qualche tipo di legame con il precedente del 1969, una connessione simile a quella che lega i film della saga di Creed a quelli dell’epopea di Rocky. Maurice Fadida, uno dei produttori che hanno acquistato i diritti di Easy Rider, ha detto a Variety: «Il nostro obiettivo è tornare alla controcultura e alla libertà, le eredità che ci ha lasciato il film originale, e dare ai giovani di oggi un’opera che racconti con attenzione le sfide che loro stanno affrontando adesso». Secondo Fadida, il punto del nuovo Easy Rider sarà lo stesso del vecchio: far capire che quello che alle vecchie generazioni di oggi sembra folle, un giorno diventerà la norma, e questa norma saranno i ragazzi e le ragazze a stabilirla. Spiega Fadida che questo è quello che è successo «con il cambiamento culturale della fine degli anni Sessanta. Noi speriamo di poter contribuire a questo cambiamento».

Easy Rider è stato un enorme successo, un film adorato dal pubblico e apprezzatissimo dai critici, tant’è che fu anche candidato a due Oscar (quello per la miglior sceneggiatura e quello per il miglior attore non protagonista a Jack Nicholson). Proprio per questo, Sam Barsanti di The AV Club si è mostrato tutt’altro che entusiasta all’idea di questo reboot, definito una «idea orrenda». «Che cosa c’entra con la libertà nel 2022 un film su dei motociclisti che diventano ricchi grazie allo narcotraffico e poi se ne vanno in giro per il Paese? E come si fa a fare un film così nel 2022, senza mostrare dei motociclisti trumpiani e no-vax che rompono le scatole alla gente perché indossano le mascherine contro il Covid? Sentite, lungi da me dire agli altri cosa devono fare con i loro soldi, ma forse fare qualcos’altro? Forse fare un altro film?».

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