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16:15 martedì 19 agosto 2025
Tarantino ha detto di aver cancellato The Movie Critic quando si è accorto che il critico cinematografico è il mestiere più noioso del mondo «Nessuno vuole vedere un film su un critico cinematografico», ha spiegato, ospite del podcast The Church of Tarantino.
Associated Press non pubblicherà più recensioni letterarie perché a leggerle sono rimasti in pochissimi E a organizzarle, programmarle, scriverle ed editarle ci vuole invece molto tempo e molta fatica, ha spiegato l'azienda.
Il completo, che forse non è un completo, indossato da Zelensky nell’incontro con Trump ha causato un enorme litigio tra gli scommettitori online Milioni scommessi sul fatto che Zelensky avrebbe o non avrebbe indossato un completo. E ora una accesissima discussione attorno alla domanda: ma è un completo, quello?
A quanto pare Lana Del Rey è molto arrabbiata con Ethel Cain, ma nessuno ha ancora capito perché Le ha lanciato una frecciatina in una traccia del nuovo album e l'ha bloccata su Instagram: perché ce l'abbia così tanto con Cain, però, non è chiaro.
La sinistra mondiale va così male che è riuscita a perdere le elezioni anche nella Bolivia socialista Il Movimiento al Socialismo governava dal 2005, ma al primo turno è arrivato a malapena quarto. Al ballottaggio vanno un candidato di centro e uno di centrodestra.
A Liam Gallagher hanno vietato di lanciare tra il pubblico tamburello e maracas alla fine dei concerti perché le persone si picchiavano pur di accaparrarseli È stata l'organizzazione del concerto a dirglielo, per evitare che i fan si «strizzino i capezzoli a vicenda, si tirino le orecchie, si prendano a ginocchiate nelle parti basse».
È morto Ronnie Rondell, l’uomo che andava a fuoco sulla copertina di Wish You Were Here dei Pink Floyd Ci vollero 15 tentativi per ottenere lo scatto perfetto, un'impresa che mise a dura prova anche uno stunt man come lui, sopravvissuto alle riprese più spericolate della storia del cinema.
Sally Rooney ha detto che donerà i proventi degli adattamenti Bbc dei suoi romanzi a Palestine Action Lo ha scritto in un articolo pubblicato sull'Irish Times, in cui attacca (di nuovo) il governo inglese per le sue posizioni filoisraeliane.

Dopo l’attentato, Salman Rushdie ha perso l’uso di una mano e di un occhio

24 Ottobre 2022

L’agente di Salman Rushdie ha rivelato alla stampa che, in seguito all’attentato subito a New York il 12 agosto, lo scrittore ha perso la vista da un occhio e l’uso di una mano. Finora non era ancora stato chiarito, né dai familiari né dall’entourage di Rushdie, quanto gravi fossero le ferite riportate dallo scrittore. È stato Andrew Wylie, agente di Rushdie, a chiarire la situazione in un’intervista pubblicata sul quotidiano spagnolo El País sabato 22 ottobre. «Le ferite erano profonde e ha anche perso la vista da un occhio. Aveva tre ferite gravi al collo. Una mano non potrà più usarla perché i nervi del braccio sono stati recisi. E ha circa altre quindici lacerazioni al torace e nella parte superiore del corpo. Insomma, è stato un assalto di una violenza brutale».

Nella stessa intervista – ripresa, tra gli altri, anche dal Guardian – Wylie si è rifiutato di dire se Rushdie in questo momento si trovi ancora ricoverato in ospedale o sia già tornato a casa. «La cosa più importante è che è vivo». Ha poi rivelato che già in passato lui e Rushdie avevano discusso della possibilità che un attentato come questo si verificasse, prima o poi. «Il pericolo più grande che ha mai dovuto affrontare, così tanti anni dopo la dichiarazione della fatwa nei suoi confronti, è stata una persona qualunque, sbucata dal nulla, che lo ha aggredito. In una circostanza del genere proteggersi e proteggerlo è impossibile, perché è una cosa del tutto imprevedibile e irrazionale. È stato come l’omicidio di John Lennon».

L’uomo accusato di aver accoltellato Rushdie si chiama Hadi Matar, ha 24 anni e il 18 agosto nei suoi confronti sono state formalizzate due accuse: una di tentato omicidio di secondo grado e una di tentata aggressione di secondo grado. Per entrambi i capi d’imputazione, Matar si è dichiarato non colpevole. Soltanto due settimane prima dell’attentato, Rushdie aveva raccontato al magazine tedesco Stern di considerare le aggressioni ai suoi danni «una cosa del passato. La fatwa è una cosa di tanto tempo fa. La mia vita adesso è una vita normale».

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