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Charli xcx sarà produttrice e protagonista del nuovo film di Takashi Miike Chiusa ufficialmente la brat summer, la cantante ha deciso di dedicarsi al cinema.
A Parigi hanno dimostrato che la migliore arma contro l’inquinamento è la pedonalizzazione delle città Negli ultimi dieci anni più di 100 strade sono state chiuse al traffico e l'inquinamento è calato del 50 per cento.
Tutti i media hanno ripreso un articolo di Reuters sulla vibrazione atmosferica indotta, che però non c’entra niente con il blackout iberico (e forse non esiste) E infatti Reuters quell'articolo è stata costretta a cancellarlo.
La chiusura della più famosa sauna di Bruxelles è un grosso problema per la diplomazia internazionale A Bruxelles tutti amano la sauna nella sede della rappresentanza permanente della Finlandia. Che ora però resterà chiusa almeno un anno.
C’è un cardinale che potrebbe non partecipare al conclave perché non si riesce a capire quando è nato Philippe Nakellentuba Ouédraogo, arcivescovo emerito di Ouagadougou, capitale del Burkina Faso, ha 80 anni o 79? Nessuno riesce a trovare la risposta.
La Corte europea ha vietato ai super ricchi di comprarsi la cittadinanza maltese Per la sorpresa di nessuno, si è scoperto che vendere "passaporti d'oro" non è legale.
Una nuova casa editrice indipendente pubblicherà soltanto libri scritti da maschi Tratterà temi come paternità, mascolinità, sesso, relazioni e «il modo in cui si affronta il XXI secolo da uomini».
Nella classifica dei peggiori blackout della storia, quello in Spagna e Portogallo si piazza piuttosto in basso Nonostante abbia interessato 58 milioni di persone, ce ne sono stati altri molto peggiori.

Un museo per casa Vidal

La Rondinaia sarà pronta entro Natale, racconta a Studio l'attuale proprietario

02 Agosto 2012

La Rondinaia diventerà un museo. Ce lo dice al telefono l’attuale proprietario, Vincenzo Palumbo, che acquistò la casa di Gore Vidal a Ravello nel 2005. Albergatore, proprietario della vicina villa Maria, Palumbo ha comprato la casa che fu di Vidal per 33 anni (dal 1972 al 2005) e che “da sei anni è sottoposta a importanti restauri, che termineranno entro Natale”. Non verrà trasformata dunque in albergo, come si poteva pensare, con la piscina che si affaccia su Capri e Positano, i portici e i grandi locali con i soffitti a vela che rimarranno intatti (e rimane ancora qualche mobilio vidaliano, tra le cose non trasferite a Los Angeles col trasloco).

La Rondinaia, dimora amatissima, abbandonata sette anni fa perché ormai troppo erta per l’età, è protagonista discreta dei due volumi di memorie di Vidal (gustosissimi anche di gossip d’epoca, per molti versi controcanto sbeffeggiante delle Preghiere Esaudite capotiane), e soprattutto del primo, Palinsesto (1995): “La stanza dove lavoro è un cubo bianco con un soffitto ad arco e, alla mia sinistra, una finestra che dà sul Golfo di Salerno in direzione di Paestum. In questo momento, mare grigio metallico e foschia bianca che oscura il nostro sole sempre più ostile”: è una delle pagine d’apertura. E ancora: “mi ha sempre incuriosito conoscere dove si trovino fisicamente gli scrittori quando scrivono le loro memorie. Se si tratta di opere di fantasia, la loro collocazione è meno interessante, in quanto la vera geografia di un romanzo è tutta nella mente. Ma un libro di memorie nasce da mille associazioni, spesso proprio dagli oggetti di una determinata stanza. Così, di fronte a me c’è un grosso camino di tufo grigio con elaborate ceramiche giallo-verdi-azzurre. Su una mensola, alla sua destra, una fotografia di Tennessee Williams con Maria St. Just”.

Proprio con l’amico autore di Un tram che si chiama desiderio Vidal arrivò per la prima volta in Costiera, nel 1948, e poi vi ritornò più volte fino a prendervi casa, nel 1972. La Rondinaia divenne glorioso avamposto dei massimi expats di passaggio in Italia (dalla “sorellastra” Jackie Kennedy a Truman Capote, a Nureyev a John Huston a Orson Welles a Andy Warhol), rivaleggiando per status con un’altra celebre fortezza acquatica aristo-artistica, la Colombaia ischitana di Luchino Visconti.

Vidal, felice genius loci di Ravello e consapevole testimonial della Costiera, sapeva di non poter sfuggire al cliché del Famoso Residente: “sembra che ogni città italiana sia sotto tutela di uno scrittore straniero. Capri è famosa per aver ospitato Norman Douglas; Graham Greene viveva ad Anacapri” scrive in Navigando a vista (secondo tomo, 2006). E la Rondinaia doveva essergli piaciuta anche per i precedenti proprietari, e le storie bizzarre. Ad acquistarla, nel 1904 (come molte altre case di mare celebri italiane) fu un inglese, Lord Ernest William Grimthorpe, nipote di quel Lord Grimthorpe massimo esperto vittoriano d’architettura ecclesiastica e orologi pubblici. Anche avvocato, astrologo, autore di un importante trattato su orologi e torri campanarie, A Rudimentary Treatise on Clocks, Watches, and Bells, Grimthorpe zio progettò il meccanismo del Big Ben e venne molto criticato all’epoca per i suoi interventi architettonici che oggi si definirebbero invasivi, tanto che “to grimthorpe” entrò nel lessico come sinonimo di restauro aggressivo e mutilatore. I lavori sulla cattedrale di St. Alban, con una nuova facciata tutta-pinnacoli un po’ disneyana, causarono grandi polemiche con i puristi ruskiniani. Grimthorpe jr. aveva acquistato e restaurato a Ravello sia villa Cimbrone (anche questa “antichizzata” in maniera neogotica-moresca) sia la Rondinaia, unite in una sola tenuta fino agli anni Quaranta (poi, a disegnare il parco, era accorsa una illustre giardiniera: Vita Sackville-West). Questa volta, però, assicura l’attuale proprietario, i restauri della Rondinaia saranno assolutamente filologici.

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